AUTODROMO DI IMOLA

Cosa chiediamo:

  • una regolamentazione delle manifestazioni motoristiche sia per quantità che per tipologia, che tenga realmente conto della vera qualità della vita nella nostra città;
  • che il diritto alla salute ed il benessere dei cittadini siano prioritari rispetto al divertimento di pochi;
  • che la necessità di economia delle risorse pubbliche ponga fine all’uso di denaro a fondo perduto;
  • parità di trattamento (anche negli investimenti) tra Autodromo e Parco Acque Minerali;
  • una adeguata considerazione del lungofiume e della qualità delle acque del Santerno.

Il devastante rumore derivante dall’attuale gestione della pista dell’Autodromo, che in 4 anni ha visto più che raddoppiate le giornate di utilizzo, è fortemente nocivo per la salute e la tranquillità fisica dei cittadini, oltre a rendere Imola tristemente riconoscibile come “Città del rumore”. L’Autodromo di Imola è stato, in passato, protagonista di manifestazioni innegabilmente di alto livello e di importanza nazionale ed internazionale, ma l’evoluzione della società, delle economie e degli interessi ne hanno minato le caratteristiche e oggi lo vedono estraneo alla contemporaneità: l’attività che si continua ad esercitarvi nulla apporta alla città, né turismo, né denaro, né prestigio.

Molte le scuole vicine all’Autodromo: sono ubicate nelle immediate vicinanze a poche centinaia di metri, in linea d’aria, dalla pista, non si riesce a fare lezione ed è proibito aprire le finestre per cambiare aria.

Le scuole “Pelloni-Tabanelli”…e la scuola di Agraria di via Ascari, il “Luigi Paolini”, il liceo e la scuola media di via Guicciardini e lo storico Alberghetti: privilegiamo il divertimento all’istruzione?

Il Parco delle Acque minerali rischia di avviarsi verso un degrado irreversibile sia dal punto di vista geomorfologico, sia per la frequentazione limitata a causa dell’inquinamento acustico ed ambientale. Dopo gli investimenti, assolutamente obbligati, all’indomani della morte di Senna, è mancata quasi completamente l’attenzione verso la storica area verde, a parte quel po’ di manutenzione ordinaria, e in 20 anni il degrado è sotto gli occhi di tutti. Il Monte Castellaccio oramai non ha più sentieri di accesso, tutti chiusi, ma quel che è peggio è che sta crollando nel vero senso della parola: c’è una frana da tempo che ha tagliato e distrutto il bellissimo sentiero che dal lato ex bambinopoli portava in cima in un zigzagare in mezzo alla vegetazione. Non ci sembra che qualcuno a livello istituzionale abbia comunicato ai cittadini la situazione e cosa si intenda fare per porvi rimedio. Il rischio è che questa frana non sia che la prima di altre che potrebbero verificarsi con le prossime giornate di maltempo. Si chiede, quantomeno, una parità di trattamento rispetto all’Autodromo, soprattutto sul piano degli investimenti. E’ o non è anche il Parco un bene della città?

A vent’anni di distanza dalla mostra “Imola e il Fiume” allestita presso i chiostri di San Domenico, il parco fluviale è ancora un buon proposito. Nel frattempo, la qualità delle acque del fiume è notevolmente peggiorata. La sola iniziativa concreta è la proposta di rinvio al 2027 e il raggiungimento degli obiettivi di qualità previsti per il 2016.

Risorse pubbliche ingenti vengono impegnate nell’Autodromo senza un ritorno per la città. La pista è poi luogo di notevole impegno finanziario da parte dell’Amministrazione Comunale; a dispetto dell’uso commerciale che ne viene fatto, il pareggio di bilancio è lontano: le perdite dal 2008 al 2012 ammontano complessivamente a € 6.026.590. Comune e Con.AMI (siamo sempre noi cittadini con le nostre bollette) versano da anni importi non indifferenti per sanare il rosso di bilancio della gestione e la fine di tale situazione sembra lontana. A Imola, mentre si attua una drastica riduzione dei servizi pubblici conseguente ai minori trasferimenti dello Stato ai Comuni e si aumenta l’addizionale Irpef dallo 0,4 al 0,65%, si destina il 7% delle risorse all’allestimento di un museo dell’automobile nella zona dei box.

Crediamo che i cittadini abbiamo diritto di esprimere il loro parere sulla destinazione di risorse che sono della comunità. Confidiamo che cittadini ed istituzioni prendano atto della nostra iniziativa e che si apra un vero dibattito in città sull’utilizzo degli spazi pubblici (Autodromo compreso) e sulle risorse finanziarie che fanno capo ad enti quali Area Blu Beni Comuni e ConAmi di proprietà comunale.

Imola, settembre 20

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