LIBERI DI PREGARE, LIBERI DI MORIRE

Voglio denunciare una situazione, degna del miglior Guareschi, creatasi dopo che il Consiglio Comunale di Imola ha approvato il cosiddetto Testamento Biologico.

In democrazia è giusto che tutti i soggetti possano esprimere giudizi, valutazioni e perplessità nei confronti delle decisioni di chi rappresenta la grande maggioranza di una comunità, ma sempre all’interno dei grandi principi di libertà che la storia e la Costituzione riconoscono ai cittadini.

In particolare voglio sottolineare come, almeno ad Imola, sia in atto un attacco contro la libertà individuale di scelta in nome di un diritto che all’uomo Dio non riconosce…..

Siamo nel 2011, viviamo in un paese laico, e, in un momento dove pare che pur di battere Berlusconi ci si debba alleare con i cattolici confessionali, credo sia necessario un chiarimento sulla visione del concetto di libertà di cui essi sono portatori.

Primo punto: in un movimento progressista non è pensabile mettere in discussione tale libertà. Non si deve proprio discutere di queste libertà perchè chi non ama la libertà è uguale a Berlusconi.

Prima di avventurarsi in pericolosi fidanzamenti, o matrimoni, elettorali è meglio sapere bene il pensiero dei compagni di cordata: da Imola parte il messaggio che gli individui non dispongono delle libertà individuali perchè solo Dio ne è il depositario, da Grosseto, attraverso il Vescovo Babini, continuano gli attacchi contro gli omosessuali (però, pare abbia smesso di offendere gli Ebrei).

Stiamo attenti, il compito chiaro è abbattere il Berlusconismo, ma credo che lavorare con chi ha contribuito in maniera attiva (Fini e Casini) oppure con chi ha spesso risposto con silenzi alla caduta della morale del paese, non sia un punto di partenza entusiasmante.

Il rischio reale è passare da un berlusconismo hard con Berlusconi ad uno soft con noi.

Il secondo punto riguarda la libertà di pensiero che giustamente i politici devono esprimere. A tal riguardo ho inserito un passaggio di un Consigliere Provinciale del Pd (Barelli).

“By Barelli (Consigliere Provinciale Pd): “Non mi convince l’affermazione assolutistica che ciascuno possa decidere di sé indipendentemente dalla comunità e dalla morale. I diritti individuali si devono coniugare con i diritti di tutti e la propria libertà non è assoluta neppure nei confronti di leggi morali che l’uomo ha sedimentato lunghi i millenni”

Questi pensieri sono assolutamente legittimi, ma fortemente in contrasto con la cultura e la tradizione del Partito Democratico: per questo motivo le scelte relative alle candidature devono sempre passare dalle primarie, perchè il cittadino ha il diritto di conoscere il pensiero dei suoi eletti.

Le primarie come elemento di chiarezza per tutti.

Infine trascrivo poche righe apparse sull’ultimo numero del citato settimanale

A VOLTE RITORNANO (By L’Insorgente – Il Nuovo Diario Messaggero del 5 Febbraio 2011)

Il recente dibattito sul testamento biologico ha visto impegnati molti politici locali da tutti gli schieramenti. Nelle parole di esponenti della sinistra affiorano termini che si potevano immaginare archiviati dalla storia: oscurantismo, clericalismo, reazione.Forse il recente 90° anniversario di fondazione del PCI ha risvegliato echi che si credevano perduti?

Strano paese l’Italia, non si fa in tempo ad esultare per un vittoria civile che subito emerge la fotografia di una realtà in eterno conflitto tra conservazione, pregiudizio, superstizione e progresso.

Il tema ovviamente è collegato al cosiddetto Testamento Biologico che finalmente, e con qualche necessaria forzatura, è stato approvato anche ad Imola.

Non voglio entrare nel merito del problema, ma su qualche cosa di, almeno per me, più alto come l’esercizio della libertà individuale.

In questi giorni ho letto tanti commenti e, tra i tanti contrari al provvedimento, uno in particolare mi ha destato profonda inquietudine, ovvero quello di Don Massimo Pelliconi, Arciprete di Conselice.

Più che inquietudine, se devo essere totalmente onesto, mi ha fatto veramente paura, anche se amo pensare che sia una posizione personale che non rispecchia quella dei cattolici!

Come posso non aver paura nel leggere parole, cito dal Nuovo Diario Messaggero del 29 Gennaio 2011, come “ la presunzione dell’autodeterminazione assoluta, l’illusione di possedere il potere di decidere su tutto ciò che ci può accadere. Preventivamente. Autonomamente. Anche quando e come morire”

Caro Don Massimo, nel mio piccolo non ho la presunzione, ma la certezza di possedere l’autodeterminazione assoluta e sa perchè? Perchè il libero arbitrio è un dono di Dio.

Vuole forse togliermi questo dono, vuole forse arrogarsi di decidere in vece mia?

Mi sta forse dicendo che la legge, interpretata, religiosa viene prima di quella dello Stato?

Purtroppo, questo pensiero vale nei paesi governati dalle teocrazie, paesi dove la libertà individuale è sostanzialmente negata, ma siamo in Italia, siamo in una società plurale, viviamo in una cultura liberata dall’oppressione della Chiesa temporale grazie all’Illuminismo.

Siamo liberi, siamo uguali, donne, uomini, cattolici, protestanti, mussulmani, ebrei, tutti uguali davanti allo Stato, tutti liberi di decidere dei propri destini.

Ritengo che il credente che metterà la firma sul suo testamento biologico, dovrà rispondere di questa decisione agli occhi del suo Dio e non di un suo Vicario sulla terra (individuo che, in quanto essere umano, è fallibile come tutti noi).

Nella nostra società laica partiamo tutti alla pari, in teoria lo ammetto, al punto che anche una donna potrebbe essere eletta Presidente della Repubblica (lo ammetta, almeno su questo punto, il concetto di uguaglianza, nella sua chiesa, è migliorabile)

Tutti liberi, ma tutti assoggettati alla legge, scritta dagli uomini per gli uomini.

In nome di questa libertà Lei deve essere libero di decidere su tutto ciò che le compete personalmente, ma in nome della libertà stessa non può togliere libertà al Suo prossimo.

Scusi se insito su questo punto facendole un esempio, sul quale mi piacerebbe ricevere risposta.

Come tutti sanno nel credo mussulmano vi è il divieto di consumo di carne suina: se domani i credenti di questa religione vietassero a Lei il consumo di tale carne, in quanto legge divina, cosa direbbe?

Forse che quella è una religione falsa e la sua vera?

E su quali basi?

Questo per farLe, nuovamente presente, che la perfezione non alberga nei cuori e nelle menti degli uomini ed anche Lei è uomo!

Le lancio una provocazione: perchè non propone che la chiesa scomunichi i mafiosi e le loro attività, forse, tale iniziativa, sarebbe un colpo mortale per la malavita e probabilmente ridarebbe dignità alla vita di centinaia di migliaia di italiani, oltre che evitare tanti morti ammazzati (in fondo parliamo di difesa della vita).

Se ricordo bene lo strumento della scomunica, nel passato, è stato utilizzato per molto meno.

La vita, e la qualità della vita, presenta tante sfaccettature: come si nasce, dove si nasce, come si vive, come si può determinare il proprio futuro in piena libertà.

Vada in geriatria presso l’ospedale di Imola e forse si renderà conto di persona di come anche la morte non ci renda uguali: vedrà anziani senza speranze morire in solitudine perchè le famiglie non hanno risorse da investire nelle badanti, perchè la vita è dura, perchè lo Stato prima dei bisogni dei suoi figli sembra più interessato a soddisfare bisogni di realtà vicine, ma non nazionali.

Anche in questi casi, ovviamente è un esempio piccolissimo, il testamento, per chi lo desidera, permette l’abbandono con dignità e poca sofferenza.

Per chi lo desidera, per chi desidera utilizzare la propria libertà in quella direzione, perchè libertà è scelta.

A proposito, mi permetta di uscire un attimo dall’argomento, sugli operai Fiat cosa ne pensa? Sono certo di conoscere il pensiero di Gesù e vorrei capire se coincide con il suo.

Caro Don Massimo, concludo affermando che mi piacerebbe moltissimo organizzare un confronto pubblico con Lei ospite, anche solo per capire perchè non vuole accettare l’idea che a decidere sui nostri comportamenti sia Dio e non Lei.

Non vorrà sostituirlo?

Mario Zaccherini

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Filed Under: Diritti civili e libertà personaliFeatured

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  1. Vittorio says:

    Vabè Sig.Zaccherini,
    per maggior chiarezza e completezza poteva riportare per intero l’articolo di don Massimo Pelliconi, poi contestare punto per punto.
    Di stampa che estrapola frasi di pastori dai loro discorsi interi (a discapito della verità) ne abbiamo avute fino a oggi e in abbondanza.

    VB

  2. Mario Zaccherini x pensieri says:

    Buongiorno Vittorio,
    Le ho inviato l’articolo “incriminato” affinchè possa farsi direttamente un’opinione.
    L’articolo è stato pubblicato sul settimanale della Curia, quindi la fonte è certa.
    Saluti

    Mario

  3. Vittorio says:

    Salve Mario,
    non ho incriminato nessuno e so pure che la fonte è certa.
    Solo che per ribattere a singoli “pezzettini” estrapolati dall’articolo, ripeto, avrebbe dovuto pubblicarlo per intero. I concetti estrapolati infatti (come fecero col Card.Biffi, come stanno facendo ora col Card.Caffarra), sono facilmente controvertibili e criticabili quando vengono separati dall’interezza dell’esposizione.
    E pure sa che don Massimo non ha toccato nè la pari dignità delle donne, il multiculturalismo religioso, le abitudini culinarie. E’ stato fedelissimo al tema “Vita” senza divagare in tali questioni, che per il fatto di essere negoziabili, sono improponibili nel dibattito.

  4. Mario Zaccherini x pensieri says:

    Buonasera Vittorio,
    come sempre porti avanti con convinzione ed educazione le tue idee, lo apprezzo tantissimo.
    Spero che ti sia giunto il pdf dell’articolo dell’Arciprete ed anche le motivazioni sulla mancata pubblicazione (mi prendo la libertà di darti del tu).
    Detto questo, mi sembra di non avere cercato “pezzettini” per criticare Don Massimo, in quanto l’unica critica sostanziale era riferita al non riconoscimento, da parte sua, dell’autodeterminazione dell’uomo.
    L’aspetto culinario era solo un esempio grossolano sugli effetti che tale pensiero può avere nella vita quotidiana e che ha avuto nel passato.
    Le donne, la democrazia ed anche la pace lasciate in balia di un potere religioso non limitato dallo Stato Laico, storicamente sono state a rischio.
    Le donne in Italia godono del diritto di voto solo dal 1946, il matrimonio riparatore permesso dal Codice Penale era un autentico abominio perpetrato contro le donne e sul quale non mi risulta la Chiesa lanciasse anatemi a nessuno.
    Le collusioni con lo Stato Fascista ecc ecc.
    Quello che sto cercando di dire è che la politica della Chiesa, a partire dalla falsa donazione di Costantino, passando attraverso lo stigma verso gli Ebrei, è densa di errori ed orrori.
    Per non parlare dell’avvento del nazismo.
    La storia deve insegnare a tutti affinchè la società tenda sempre a migliorare.
    Questa lezione sembra che debba valere per tutti ad esclusione della Chiesa che si erge, non solo giocatore, ma anche arbitro delle vicende umane in nome di una purezza e perfezione che non le sono assolutamente proprie.
    Non a caso, correggimi se sbaglio, Giovanni XXIII denunciava questa tendenza a criticare in continuazione il presente in nome di un passato migliore ed illuminato che non è mai esistito.
    Vedi non ho pregiudizi sulla Chiesa: il Concilio Vaticano II lo giudico come uno degli atti più rivoluzionari compiuti dagli uomini moderni.
    Andrebbe studiato e divulgato alle masse.
    Don Massimo ha tutti i diritti, anzi deve farlo, di portare avanti le sue idee e di confrontarsi anche con chi non la pensa come lui, almeno questo è il mio auspicio, ma questa azione, ripeto legittima e lodevole, lo deve vedere come giocatore e non come arbitro.
    L’arbitro è la Costituzione! Su questo non si transige!

    Ps
    Non ricordo se l’ho già scritto: l’articolo/lettera è stato recapitato, via mail, anche al settimanale che ha pubblicato l’intervento di Don Massimo, come forma di rispetto ed anche informazione sulla presenza di pensieri fortemente critici rispetto alle idee formulate dallo stesso.
    La trasparenza e l’onestà intellettuale prima di tutto come forma di rispetto.
    Non chiedermi cosa ho ricevuto come risposta perchè deve ancora arrivarmi (d’altronde non sono obbligati a farlo).
    Ultima segnalazione, oggi giovedì 10 Febbraio 2011, la lettera è stata pubblicata sul quotidiano Corriere di Romagna.

    Un abbraccio

    Mario Zaccherini

  5. Caro Mario a me sembra che Tu scriva delle cose sensate. Le questioni delle libertà sono direttamente collegate anche a quelle dell’uguaglianza. Vedo in giro molta ipocrisia, un pò su tutto.Fai bene a porre la domanda sulla Fiat,non ho ancora sentito un politico dire che Marchionne per primo si dovrebbe calare lo stipendio e i premi.( Si parla di 600.000 euro mese e con i premi una media annuale di 38 milioni di euro),sinceramente non mi sembra di vivere in una società libera ed equa.Io penso anche che la religiosità sia una questione anche interiore e nella storia e nel presente ci sono esempi di ferventi praticanti molto ma molto discutibili.Ciao a tutti i pensieri democratici,Angelo.

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