VERSO LA DEMOCRASSSIA By MARIO ZACCHERINI

Il termine democrazia probabilmente, assieme a Gesù e socialismo, è il più abusato nella storia umana; non c’è contesto politico, da destra a sinistra, che non si richiami a questa splendida parola di origine greca: democrazia = demos + cratos = governo del popolo.

Il popolo che governa, un’utopia che si è concretizzata dopo la nascita del pensiero democratico, dopo l’Illuminismo e dopo secoli di lotte civili da parte delle popolazioni desiderose di uscire da un millenario stato minoritario.

Finalmente, dopo lacrime, dolore e sangue, siamo arrivati al popolo che governa, al popolo che decide autonomamente del proprio futuro, forse il punto più alto di civiltà raggiunto nel mondo occidentale.

Bello, bello se fosse vero, ma, almeno in Italia, un conto è la teoria un altro è la realtà.

Il popolo che governa, non scherziamo!!! Il popolo può, nella migliore delle ipotesi, grazie alla vigente legge elettorale prodotta dal centro-destra e mai abolita dal centro-sinistra, porre la “x” sul simbolo di un partito, tornare allegramente a casa pensando di avere dato un contributo al rinnovamento del paese, rimettersi in pantofole e aspettare altri 5 anni per credere di tornare protagonisti.

Teoricamente, con quella semplice x, il cittadino dà mandato ad un partito, meglio ancora ad una coalizione,  per portare avanti un programma politico presentato durante la campagna elettorale precedente al voto. Non solo: la sacralità del voto fa si che emerga, nei cittadini, il senso di appartenenza culturale, la visione comune della società e soprattutto la condivisione di un percorso di amministrazione della comunità.

Bisogna riconoscere che con l’avvento del maggioritario qualche miglioramento è stato introdotto perchè il cittadino si trova nelle condizioni di decidere coalizione e Presidente del Consiglio, mentre per decenni, dopo la famosa x posta sulla scheda elettorale, il corpo elettorale veniva estromesso da tutti i processi decisionali.

Vero quello scritto nell’ultimo passaggio? In parte, nel senso che noi cittadini decidiamo chi ci deve governare per 5 anni…………a condizione che i partiti siano d’accordo con noi.

Sembra un paradosso, ma se rileggiamo la storia delle elezione dal 1992 ad oggi è facile rendersi conto di quanto poco importante sia il pensiero ed il voto dei cittadini.

Nel 1998 l’esperienza Prodi (votato dagli italiani) morì durante il voto di fiducia alla Camera grazie al voto contrario di Rifondazione Comunista. Di seguito nacque il Governo D’Alema, mai votato dagli italiani.

E il volere degli italiani? Ce ne freghiamo e tiriamo dritto trasformando la Democrazia in Democrasia (una sola esse).

leg13.camera.it/_dati/leg13/lavori/stenografici/sed422/s000r.htm

Il povero Prodi rivinse le elezioni nel 2006 con “il voto decisivo del popolo italiano” ma, anche in questo caso, venne sfiduciato al Senato grazie al voto contrario di una pattuglia di eletti nella Margherita (Dini, Fisichella, Scalera), Udeur (Mastella, Barbato), Rifondazione Comunista (Turigliatto), Idv (De Gregorio).

E il volere degli italiani? Ce ne freghiamo e tiriamo dritto trasformando la Democrazia in Democrassia (ora due esse).

Questi due esempi evidenziano quanto lontani siano i principi della democrazia nella situazione italiana. Il popolo non governa per nulla, sono i partiti, gli apparati con logiche lontane dal vivere quotidiano che determinano, veicolando interessi particolari, le politiche.

Al popolo rimane solo lo strumento referendario, ma, per l’ennesima volta abbiamo visto (finanziamento pubblico ai partiti e acqua) quanto sia difficile trasformare la volontà popolare in legge.

Probabilmente siamo una democrazia, scusate democrassia, imperfetta, sicuramente migliorabile. Una nuova legge elettorale? Forse servirebbe a ridurre o far morire le storture evidenti. Già, ma in quale direzione modificare l’esistente? Cosa cambiare? Limiti di mandati? Non scherziamo. Parlamenti puliti? Non rischerziamo Merito? Chissà! Probabilmente, anzi sicuramente il problema non sono i partiti, ma gli elettori.

Certo, il vero problema sono gli elettori che chiedono ricambio, pulizia, competenza, onestà……….come sono noiosi. In fondo togliendo il voto il problema si risolverebbe in un attimo.

Non sarebbe più democrazia, ma in fondo non lo è nemmeno ora, ma Democrasssia

Un nuovo mondo dove esistono i cittadini, ma non gli elettori semplificherebbe moltissimo il compito della politica. Un autentico ritorno alla società feudale.

Pensate che sia impossibile? Ne siete proprio certi? Solo un governo di destra avrebbe il coraggio di proporre cose simili?

Se veramente credete che cose del genere possano accadere solo in Bielorussia abbiate la pazienza di cliccare sui prossimi links e poi ditemi quanto sia lontana la proposta del Governo (anche questo non votato dagli italiani) appoggiato da Pdl-Pd-Udc, da ciò che ho scritto.

www.camera.it/465?area=29&tema=597

www.silvanamura.it/2012/08/30/la-nuova-legge-elettorale-delle-province-senza-gli-elettori/

Forse è giunto il momento di riappropriarci della Democrazia, le occasioni sono tantissime dalla raccolte firme che l’Idv sta organizzando per il ripristino dell’Art.18, al voto a favore di Claudio Fava Presidente della Regione Sicila (sostenuto da Sel, Idv e Rifondazione), non dimenticando le prossime elezioni politiche e, per chi è imolese, Imola 2013, senza dimenticare di aiutare tutti gli uomini del Pd che si battono affinchè il partito non diventi di centro-destra.

Ragasssi qui ce stanno a fregà.

Mario Zaccherini

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