OSSERVAZIONI E MODIFICHE ALLE LINEE GUIDA REGIONALI PER IMPIANTI DI BIOGAS By LEGAMBIENTE

I Circoli Legambiente dell’Area Metropolitana di Bologna e dell’Alto Ferrarese valutano positivamente quanto nelle proposte linee guida è stato recepito e trattato rispetto all’esperienza negativa di alcuni impianti già funzionanti. Ciò premesso ritengono comunque importante sottolineare e proporre alcuni aspetti rafforzativi da integrare nella proposta finora elaborata per la presentazione in Giunta regionale.

  • Più poteri ai Sindaci per intervenire in situazioni negative in difesa della qualità della vita di tutti i cittadini. Le esigenze aziendali devono rapportarsi con il rispetto dei diritti dei cittadini, eliminando ogni causa che possa compromettere la salubrità ambientale nel rispetto scrupoloso delle prescrizioni autorizzative.
  • Circoscrivere il bacino di approvvigionamento della biomassa entro e non oltre un raggio di 25 km per le colture dedicate e gli scarti agricoli aziendali; ambito provinciale o max 70 km per gli scarti da trasformazione agro-industriale ed animale: diversamente il bilancio di emissioni di gas serra viene aggravato dal trasporto della biomassa.
  • Ciclo produttivo chiuso in tutti gli impianti: qualsiasi prodotto o sottoprodotto stoccato, finisce per puzzare!
  • Obbligatorio, su qualunque tipo di terreno e di coltura, l’interramento immediato nello spandimento del digestato sia liquido che solido.
  • Monitoraggio permanente degli odori e delle attività degli impianti, coinvolgendo anche la cittadinanza maggiormente esposta per vicinanza: costituire una commissione paritetica locale di controllo. Gli organi preposti ai controlli arrivano sempre troppo tardi per verificare gli inconvenienti.
  • Si raccomanda di vigilare al rispetto delle norme indicate per il digestato, onde evitare il ripetersi dei casi di Castenaso o Medicina, dove è stato più volte immesso illecitamente nei fossi.
  • Analisi del terreno, obbligatoria prima dello spandimento, ma effettuata da soggetti pubblici o certificati. Abbiamo assistito a giorni e giorni di spandimento sullo stesso terreno e ripetuto più volte nell’anno: chi controllerà questo aspetto? Da qui l’importanza di costituire commissioni paritetiche locali a salvaguardia dei suoli e sottosuoli. Ovviamente ogni Comune dovrà essere informato dei terreni sul proprio territorio soggetti a spandimento del digestato.
  • Riguardo al regime transitorio riteniamo siano eccessivi i 3 anni previsti per l’adeguamento degli impianti esistenti o comunque già autorizzati, considerando che ci sono collettività che subiscono già da tempo impatti fortemente negativi. Le linee guida devono valere ugualmente per tutti gli impianti, anche per evitare privilegi e disparità di trattamenti. In particolare prevedere l’istituzione immediata di penali pesanti a carico della società esercente l’impianto, ogni qualvolta si vengano a creare disagi ai cittadini, al territorio e all’ambiente in generale, fino alla chiusura dell’impianto in caso di perdurata inadempienza.

11 luglio 2011

Legambiente Alto Ferrarese di Cento

Legambiente Bologna

Legambiente La Fattoria

Legambiente Medicina

Legambiente Setta-Samoggia-Reno

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Legambiente Medicina – via S.Vitale Est 4452 – 40059 Medicina (BO)

338-3815281 – legambientemedicina@inwind.it

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  1. E’ importante anche l’altro, perchè sono le osservazioni ai criteri per le scelte delle aree e i siti in Regione. Forse sarebbe giusto ti inviassi anche i testi prodotti dalle proposte di legge della Regione, che verranno approvate entro il mese…..della serie meglio tardi che mai.
    Ciao, Alfredo

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