Come rendere più interessanti i dibattiti alla Festa dell’ Unità di Imola? By Andrea Girardini

L’annuale festa dell’Unità di Imola (lungofiume), quest’anno ci propone diversi incontri: Quelli con i politici più in vista organizzati nello spazio palco e quelli con i giovani rappresentanti, ai più, meno noti, nell’area dibattiti.

Giovedì sera nello spazio palco, ho assistito con piacere all’interessante incontro con l’onorevole Franceschini e domenica sera nell’area dibattiti, all’altrettanto interessante incontro con Giuseppe (Pippo) Civati. Grazie ai giovani Pd imolesi che si sono adoperati per organizzare al meglio la serata.

Ho colto due anime nello stesso partito, e per dirla come Franceschini “il partito è talmente grande da non potersi permettere un’unica identità”.

Ho pensato al sicuro interesse che potrebbe suscitare un dibattito tra l’onorevole Franceschini e Civati, magari proposto sul palco principale.

Visto che oggi non è possibile, ma chissà in futuro? Propongo un gioco.

Quattro ipotetiche domande ai sopraccitati rappresentanti PD, tentando dopo averli ascoltati, di immaginare le loro sintetiche risposte:

D -  Meglio pensare prima alla Coalizione o al Programma ?

F -  Ci aspettano anni di governo dove dovremo riportare il debito sotto controllo, saremo costretti a chiedere lacrime e sangue con manovre da 40.000 miliardi di euro all’anno, non possiamo farlo da soli, cerchiamo di allargare l’alleanza di centro sinistra anche ai moderati della destra. Solo successivamente si potrà pensare di andare al voto “ognuno per la sua strada”.

C – Meglio fare da subito un programma condiviso con le forze di centro sinistra IDV e SEL, coinvolgendo anche la società civile. Se poi questo programma è condiviso da altri, saranno i benvenuti.

D – Le primarie sempre o solo in alcuni casi ?

F -  Intanto le primarie le facciamo solo noi. Nello specifico penso non si debbano fare in tutte le situazioni. Per esempio, dove ci sono forze politiche che aggregandosi formano una coalizione elettoralmente forte, sono superflue e rischiano di spaccare la coalizione.

C – Le primarie più se ne fanno meglio è. Se vince un candidato diverso da quello proposto dal PD, non è una sconfitta del PD, che resta comunque al centro del progetto politico. Vedi Napoli e Milano, dove peraltro l’interesse creato dai candidati Pisapia e De Magistris, ha trainato il buon risultato del PD.

D – Come intercettare l’attenzione della società civile, che ha trainato il voto referendario e amministrativo ?

F – Parlando alla gente dei problemi reali del paese: Dalla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, al mettere in campo un progetto serio per far ripartire il paese così lacerato dal mal governo della destra. Culturalmente da ricostruire visto le divisioni tra pubblico e privato, tra nord e sud, tra italiani e immigrati che continuamente le politiche del governo prigioniero della lega propone.

C – Ascoltando i cittadini, intercettando i lori bisogni, ragionando con i movimenti e la società civile, facendosi tramite dei loro bisogni e trasformandoli in proposta politica e di governo.

D – Cosa pensi della TAV e delle missioni di pace all’estero ?

F – Sono favorevole alla TAV, che è un’opera prioritaria per indirizzare la mobilità delle merci su rotaia, libera le strade dai tir e migliora la qualità di vita dei cittadini. Non dimenticando che quanto previsto è integrato in un sistema europeo di mobilità a cui abbiamo aderito. Per quanto riguarda le missioni all’estero è evidente che siamo dentro una coalizione internazionale e ci toccano onori e oneri, pertanto è gioco forza rimanere, magari ragionando sui tempi, che devono essere brevi e soprattutto vedere in campo molta più diplomazia. Ricordo che con i governi di centro sinistra l’Italia era leader nell’area del Mediterraneo.

C – Non si possono fare opere così traumatiche (seppure con intenti condivisibili) senza avere ragionato su costi e benefici per il paese e senza considerare le ragioni delle popolazioni residenti. Viste le condizioni economiche del paese e la poca condivisione dei residenti sono più per il no.

Per le missioni di pace all’estero che somigliano molto a guerre, in generale sono per evitarle, come dice la nostra Costituzione. Mi preoccuperei di creare canali diplomatici e a rafforzare la cooperazione, che invece questo governo ha tagliato quasi del tutto.

Le risposte sono molto verosimili o distanti dalla realtà ? Ognuno decida come crede.

Ma condividerle o meno potrebbe non servire, è più utile sommarle, mischiarle, e misurarle assieme e con i cittadini.

Allora perché non prevedere nei dibattiti della festa dell’Unità lungofiume, la presenza sul palco principale di esponenti PD di diverse sensibilità, magari impegnati da domande raccolte tra il pubblico presente. Quante idee, quanto interesse nascerebbero attorno e dentro il PD. Basta un po’ di coraggio.

Sarebbe un bell’esercizio di democrazia condivisa, e Imola potrebbe diventare un’interessante laboratorio, per intercettare quel civismo di cui parla Bersani.

Andrea Girardini

Share

Filed Under: FeaturedPolitica

About the Author:

RSSComments (0)

Trackback URL

Lascia un commento