DOPO MONTI ANCHE I PARTITI VOGLIONO IL NOSTRO SANGUE By MARIO ZACCHERINI

Forse la maggiore offesa che gli italiani stanno subendo in questo momento storico non sono le tasse che la maggioranza Pdl-Pd-Udc sta dispensando a piene mani al paese, le parole della Fornero o i continui riposizionamenti del Governo, ma il tentativo, sempre da parte della maggioranza, di assaltare le casse stremate del Paese per aumentare ulteriormente il finanziamento pubblico agli stessi.

Non c’è molto da raccontare, c’è solo da indignarsi.

Nel paese ormai, purtroppo, non passa giorno che non si legga di un suicidio causato da problemi economici, di persone entrate nella assoluta povertà, di tagli alle pensioni, di nuove tasse sulla casa (al riguardo, ripercorrendo la storia recente dell’Italia, tutti ricorderete le battaglie tra Pd e Pdl per prendersi il merito dell’abolizione dell’Ici, ora è chiaro che Pd-Pdl-Udc sono i colpevoli dell’Imu), ma questa situazione tragica non tocca la triade: a loro servono soldi, soldi, soldi.

La nostra città domani festeggerà il primo maggio più triste nella storia repubblicana tra aziende chiuse, aziende in via di chiusura e aziende in profonda crisi. Una situazione così critica probabilmente la tocchiamo con mano per la prima volta, ma la povertà che, anche visivamente, si coglie in maniera sempre più vistosa non ha impedito, al Pd locale, di organizzare una bella serata (il tre maggio), ospite Ugo Sposetti (tesoriere Ds ed esperto di aumenti a favore dei partiti. Nel 2002 con una legge aumentò la quota rimborsi insieme al tesoriere della Lega Maurizio Balocchi e di Forza Italia Rocco Crimi), per reclamizzare la bontà del progetto relativo all’ennesimo aumento del finanziamento dei partiti.

Dimenticavo: Sposetti è tuttora tesoriere dei Ds anche se il partito non esiste più, ma………LEGGI QUI

Nulla da aggiungere se non i doppi giochi, tipici della politica, che accompagnano questi percorsi: imbarazzi, distingui, occhi sgranati, ma alla fine i soldi sono soldi. Interessante leggere la posizione indignata di Franceschini, l’imbarazzo di Bersani e compagni (LEGGI QUI) nei confronti della proposta avanzata da Sposetti e Marchignoli.

Signori, questa è la politica, con una mano l’IMU, con l’altra la volontà della Giunta Imolese di esternalizzare 100 dipendenti comunali, ma sui danari pubblici la voracità non ha limiti.

Dimenticavo: Vi racconteranno della Germania e della sua forma di finanziamento pubblico. Vi diranno che è circa il doppio di quella italiana senza dirVi che gli stipendi tedeschi sono circa il doppio e, cosa veramente importante, che in Germania i partiti che non hanno un rigore, per l’appunto tedesco, nell’amministrazione propria vengono fatti chiudere.

Chiudo segnalando una lettera aperta inviata dal Sindaco di Agrigento (Udc) a Monti sul tema Imu/Finanziamento partiti:

Signor Presidente,

In un momento in cui la difficile crisi europea e internazionale impone duri sacrifici a tutti i cittadini italiani, è indispensabile che siano proprio i rappresentanti delle istituzioni a dare per primi l’esempio nella direzione di una più sana e corretta gestione del bene pubblico.

Al contrario, le vicende giudiziarie che in questi giorni coinvolgono alcuni membri di un partito politico, la Lega Nord, dimostrano una volta di più l’incapacità e lo scarso senso di responsabilità dei rappresentanti politici e istituzionali.

Quando nel 2007 fui eletto sindaco di Agrigento, tra le priorità della città c’era il riordino del bilancio pubblico cittadino, su cui pendeva un debito di 48 milioni di euro provocato da decenni di dissennate politiche finanziarie. In questo quinquennio le azioni di ridimensionamento del debito hanno coinvolto principalmente il taglio di tutti gli sprechi e delle spese amministrative marginali, come le auto blu, gli incarichi e le consulenze. Inoltre, i consiglieri, gli assessori ed il sottoscritto hanno dimezzato la propria indennità, producendo un risparmio di mezzo milione di euro.

Abbiamo promosso una rigorosa azione di ridimensionamento del debito – oggi ridotto a 12 milioni – senza che fossero i cittadini a farne le spese. Lo dimostra la recente elaborazione dell’Ufficio studi della CGIA di Mestre, che ha analizzato il peso della pressione tributaria locale che ricade sui portafogli dei cittadini italiani, da cui Agrigento risulta al penultimo posto della graduatoria tra tutte le città capoluogo d’Italia. Un dato che testimonia lo sforzo da parte dell’amministrazione in direzione di una gestione amministrativa che non gravi sui cittadini.

Ora che anche i cittadini di Agrigento, al pari di tutti gli italiani, sono chiamati a maggiori sacrifici per fronteggiare il grave momento di difficoltà che vive il Paese, riteniamo necessario non perdere la storica occasione per cambiare una volta per tutte le regole del gioco. In particolare, crediamo sia urgente e prioritario porre rimedio al sistema di finanziamento pubblico dei partiti, viziato da carenze importanti, controlli inefficienti e sterili sanzioni che inevitabilmente favoriscono lo sperpero e l’uso indebito di denaro pubblico.

Prima che siano i cittadini a pagare, chi li rappresenta deve sottostare a insindacabili regole di buon senso. Per questo la città di Agrigento, nel caso non si avveda nessun segnale in tal senso, sarà pronta alla “disobbedienza civile” e a non rispettare i sacrifici imposti da un’agenda che prescrive maggiori tasse per i cittadini, il pagamento di nuove imposte come l’Imu e a sostenere interamente, sulle proprie spalle, il peso delle difficoltà del Paese.


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