CICCIOLI A COLAZIONE By MARIO ZACCHERINI

Ogni anno mio zio Carlone mi omaggia di qualche salame, un po’ di coppa di testa e gli immancabili ciccioli; avendo il terrore di morire sani abbiamo elaborato una dieta che dovrebbe coniugare in maniera equilibrata, e prolungata nel tempo, l’avvicinarsi della dipartita con gli esami ematici.

D’altronde il maiale che è morto per noi merita rispetto e, nello “sfettolare” il salame o il cicciolo, celebriamo il ricordo e l’estremo sacrificio del porcello.

Quest’ analisi ci fa sempre sorridere, come d’altronde la riflessione, dopo un paio di bicchieri di vino, che possiamo permetterci questo tipo di dieta perché siamo in un paese laico, ma se vivessimo in un paese islamico…..

E giù risate.

OGGI

Dopo il Consiglio Comunale del 16 gennaio sul tema della strage parigina la voglia di ridere si è ridotta, lasciando spazio, se non a paure, sicuramente a perplessità. Dall’aula comunale non è uscito un messaggio comune di solidarietà verso i giornalisti francesi, diventati il simbolo dello Stato laico, della libertà di stampa e di espressione in esso assicurata. Anche la mancata presenza di rappresentanti della comunità ebraica e la dimenticanza, nel corso della discussione, dell’omicidio di 4 francesi di religione ebraica, freddati solo perché ebrei ha impedito che l’occasione permettesse riflessioni di ampio respiro.

E poteva andare peggio perché i terroristi avevano pianificato una carneficina in una scuola di bambini ebraica.

A Parigi è stato attaccato il percorso che ha portato l’occidente al suo presente (Stato laico, libertà di stampa e di espressione) e la sua culla (la cultura ebraica). Il tutto per qualche vignetta? Non scherziamo, le motivazioni devono essere altre.

POLITICA

La politica, davanti ad attacchi come quelli di Parigi, deve rispondere in maniera chiara senza lasciare spazio a timidezze e incomprensioni. Come ha affermato il Presidente del Consiglio Comunale Paola Lanzon, le maggiori conquiste dell’occidente sono state la Repubblica e lo Stato Laico, ed esse rappresentano le migliori garanzie di libertà per il popolo e anche per le religioni.

Deve essere chiaro a tutti, aggiungo, che le regole di convivenza le produce lo Stato, come deve essere altrettanto chiaro che lo Stato Laico non deve essere giudicato dalle religioni perché, sempre lo Stato Laico come istituzione, si trova un gradino sopra di esse, in quanto le religioni attengono alla sfera privata dei singoli e non possono pretendere di regolare la vita di un intero paese pluriconfessionale.

Con tutti i limiti umani il sistema offre libertà e possibilità a tutti coloro che vengono nel nostro paese, ma pretendiamo che le nostre regole pubbliche non siano messe in discussione perché, questo deve essere molto chiaro, l’Italia ha già dato: ha già combattuto e vinto contro una teocrazia e certamente non ne vogliamo altre.

Mi sono rattristato nel leggere, in una sorta di comunanza culturale, le posizioni cattoliche e islamiche unite dietro a un “la violenza va condannata… ma le provocazioni ci sono state”. Fino a giungere alla “chicca” della giornata, espressa da Mohamed Sabir “i milioni di copie di Charlie Hebdo sono una provocazione”.

Il retro pensiero, spero di sbagliare, pare quello della tutela della libertà di espressione “a condizione che l’oggetto attenzionato non colpisca la mia sensibilità e quindi la mia cultura”. Il ragionamento, da quel punto di vista, ha una sua logica ma le conclusioni sono drammatiche.

SATIRA E PARADOSSI

Possiamo fare satira a condizione che non siano toccate le sensibilità religiose, ovviamente, e, pensando ai laici, le sensibilità politico/partitiche… e ai tifosi di calcio non vogliamo pensare? Ma certo, basta ironia anche sul mondo sportivo per non urtare le sensibilità di milioni di persone. Per non parlare delle mamme!!!

Rimangono solo i macellai: caro Crozza, se vuoi continuare a lavorare, potrai fare ironia solo sui macellai a condizione che le trasmissioni abbiano una diffusione nazionale e non arrivino fino in India. Ah! l’India, magnifico paese composto da circa un miliardo di abitanti che non consumano la carne di mucca per un credo religioso e come tale rispettabilissimo.

Epperò, noi italiani, consumiamo carne di mucca e, grande provocazione, i macellai la vendono pubblicamente compiendo, per l’India, un atto blasfemo e bestemmiatore. Probabilmente se un macellaio italiano aprisse una rivendita pubblica a Bombay sarebbe assaltato dopo 5 minuti perché offenderebbe la religione e la cultura del luogo. In India però il macellaio italiano rispetterebbe (deve farlo!) la cultura, con tutte le varie declinazioni religiose, che lo ospita; è il rispetto, sempre doveroso, che noi italiani riconosciamo a tutti i popoli che ci ospitano, compresi quelli che credono in Maometto.

Epperò pretendiamo lo stesso rispetto da parte di chi è ospitato in Europa, rispetto per la nostra storia, rispetto per le nostre istituzioni, rispetto per la nostra laicità e anche, perché no?, per la nostra innata ironia.

AMICI MUSULMANI

Cari amici musulmani l’Occidente viene da lontano e nel nostro lungo cammino abbiamo capito che non bisogna mai confondere le responsabilità individuali da quelle collettive e che, nello Stato Laico, esiste uno strumento per dirimere i conflitti: la Giustizia, quella costruita dagli uomini, la nostra, l’unica terrena.

Se la satira offende i sentimenti religiosi, e qui mi rivolgo a tutti, anche ai cattolici, occorre seguire i percorsi di tutela che offre la giustizia; se per un religioso una vignetta appare blasfema (valutazione soggettiva) e degna di essere perseguita l’Occidente offre un giudice terzo che sarà in grado di definire se lo è davvero, in base al concetto laico di offesa del senso comune e non sulla base dei fondamentali delle singole religioni.

A Imola e dintorni da anni siamo testimoni di brutti movimenti e le Forze Pubbliche si sono attivate per tutelare la sicurezza dei territori, ma nessuno ha impedito di continuare le riunioni e le preghiere o ha ucciso perché “viene mal giudicata (e a volte aspramente condannata) la condotta” definita “alla occidentale” del nostro Stato Laico.

La nostra cultura ci impedisce di confondere le responsabilità di qualche terrorista, che involontariamente è stato ospitato, con le responsabilità di tutti i credenti che frequentano la Chiesa e che, nel caso in specie, sono le prime vittime del fondamentalismo. Come è già accaduto in Italia, nel famigerato periodo del terrore delle Brigate Rosse, il fenomeno del fondamentalismo cesserà solamente se e quando i terroristi saranno completamente isolati all’interno del loro ambiente di cultura (da noi erano le grandi fabbriche del nord…).

Per le responsabilità individuali valuterà la Magistratura, che rappresenta lo Stato Laico.

IMOLA

Imola è stata decorata al valor militare per la guerra di liberazione e, durante gli anni della tragedia, le Chiese cattoliche del territorio, oltre ai preti, hanno salvato tante vite di partigiani, antifascisti, militari ed Ebrei, dalla furia nazi-fascista.

La chiesa cattolica è stata percorsa, nel passato, da freddi e oscuri venti di morte e di integralismo, però poi le nostre Chiese e i nostri conventi sono anche divenuti fonte di Vita e approdi sicuri; tanti uomini di fede hanno immolato le loro vite a favore del bene più grande: la libertà.

La storia ci porta ad aver rispetto per chi crede e vediamo come bestemmiatori tutti coloro che, nascondendosi vigliaccamente dietro una religione, qualsiasi religione, uccidono o vogliono ridurre le libertà altrui.

LA VERA LIBERTA’

Per noi “Stato Laico” significa non creare differenze tra un cittadino italiano (di qualsiasi provenienza) che professa un tipo di religione o un altro. L’importante è che, prima degli insegnamenti religiosi, sia riconosciuta e rispettata la nostra Costituzione, le regole che ci siamo dati come popolo per una convivenza reciprocamente rispettosa e tollerante, e che siano seguite le vie della democrazia per affermare battaglie di civiltà e di progresso.

Il sangue ed il terrore del passato ci porta a guardare ai tanti esempi di uomini che, in maniera pacifica, sono riusciti a cambiare il mondo; perché la vera libertà è cambiare il mondo con l’amore.

San Francesco, Madre Teresa, Ghandi, Luther King, Mandela sono i modelli di amore e di  libertà che tutti dovremmo seguire, religioni diverse unite dall’amore per l’uomo e per la libertà.

Mario Zaccherini

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