LA BARRIERA ANTIRUMORE A SCUOLA E’ STATA LA PRIMA COSA RICHIESTA AL COMUNE. By PAOLO RICCI

Leggendo quanto riportato sulla stampa cittadina da parte del comitato Autodromo vivo, nella persona della portavoce Deanna Zaccherini, è necessario riportare ad un dato di realtà i temi trattati in ragione dell’informazione parziale e fuorviante contenuta in tali affermazioni oltretutto figlia di una approssimazione che appare estremamente ampia.

In primo luogo è necessario rimandare al mittente, con forza, la provocazione riguardante la strumentalizzazione dell’utilizzo della scuola dove i nostri figli sono ostaggi del rumore e degli inquinanti aerei, non sappiamo in che misura, prodotti dall’autodromo. Non è accettabile ancora oggi leggere che quanto i genitori stanno facendo per tutelare al meglio la salute dei loro figli sia messo in relazione, questo sì strumentalmente, con la querelle che appassiona gli entusiasti dell’autodromo e i critici sempre della stessa struttura. E’ veramente ora di mettere la parola fine perchè così facendo non si affronta il problema ma ci si balocca e la discussione rimane su posizioni ideologiche prive di ogni utilità, almeno per noi.

Detto questo vorrei con l’oggettività che i dati concreti hanno, a differenza delle affermazioni figlie di presunzioni non verificate, precisare quanto segue:

1) La prima cosa che hanno fatto alcuni genitori che hanno figli alla scuola Pelloni Tabanelli è stata, con buona pace della Zaccherini, la richiesta di INSTALLARE UNA BARRIERA ANTIRUMORE che potesse rendere il clima acustico della scuola più tollerabile favorendo le attività e l’apprendimento scolastico dei nostri figli. Questa richiesta si ritrova nel verbale di interclasse del 20 marzo 2013. Primo momento di interlocuzione con il Comune nella veste del Dott. Stefano Mirri che è intervento alla suddetta riunione. Riporto un estratto letterale di quanto scritto nel verbale, che potrete chiedere alla dirigenza della scuola. Sul punto:

(…)

PAOLO RICCI 4B  Faccio una proposta: pensare ad una barriera antirumore qui sotto?

STEFANO MIRRI Come ho detto ci sono studi fatti ed in corso, in base ai risultati con ARPA si definiranno le barriere che servono e dove.

Qui tutti operano per la scuola, gli insegnanti si sono sempre prodigati ed il bene dei ragazzi è prioritario.

Se ARPA deciderà che serve una barriera qua verrà messa, ma non sono io né lei a doverlo decidere perché non ne abbiamo la competenza. (…)

Da allora sono trascorsi 7 mesi di rumorosità continua e nulla si è più saputo. L’Arpa ha misurato a settembre, la Ausl è ferma alla nota del luglio scorso e il rumore a scuola fra settembre e ottobre ci sarà per 22 giorni su 44. Queste le giornate in cui si assiste ad una sovrapposizione fra scuola e attività in pista. Non male, un giorno su due, altro che riduzione! Emblematico poi che, dal 27 settembre al 16 ottobre, l’autodromo non ha mai smesso di funzionare un solo giorno per 20 giorni consecutivi e la scuola sempre lì è stata!!!

2) Quando c’era la Formula 1 (che manca da 7 anni!) il rumore non dava fastidio alla scuola. Anche questa è una grossa sciocchezza che viene tramandata come una leggenda da chi non ha mai avuto la voglia di studiare i dati dell’epoca. Rammento, elaborati i dati, che in un anno ancora di Formula 1, il 2005, ci sono state 10 giornate di sforamento dei limiti di rumorosità sovrapposte a giornate scolastiche. Nel 2013 il valore atteso, sulla scorta dell’attualizzazione dei dati riferiti alle due ultime annate, basato sul solo calendario approvato a marzo, si attesta a 42 giornate rumorose. Il 320% in più che durante la Formula 1. Pertanto l’incidenza della Formula 1 sulla scuola era infinitamente più basso.

3) I difensori della scuola Pelloni Tabanelli sono stati “ripudiati” da 235 famiglie su 250. Su questo aspetto avevamo già fornito una spiegazione. I firmatari della lettera con la quale si invitavano i genitori che avevano commesso la gravissima colpa di chiedere che si verificasse il rumore presente a scuola, dopo che le giornate come tutti sentono a Imola sono vertiginosamente aumentate, sono solo 6 e non 235 famiglie. Sono solo 6 perché, pur fregiandosi del titolo di rappresentanti di classe della scuola Pelloni Tabanelli non hanno rappresentato le famiglie in quanto nessun incontro o altro si è svolto per chiedere ai genitori (che rappresentano) se erano d’accordo o meno ad inviare ai giornali una lettera dove, anziché parlare di come risolvere il problema, che è di tutti, ci si propone di cacciare chi il problema ha evidenziato dando prova di una democrazia da stato bulgaro (molti genitori che ho incontrato dissentono fermamente dall’essere stati tirati in ballo senza nessuno avviso, e ci mancherebbe!)

4) I bambini degli anni 90 sono uguali a quelli degli anni 2000. E’ vero, sono gli stessi ma sono le leggi che regolano la materia dell’inquinamento acustico, segno di civiltà giuridica, ad essere diverse ed essere state inserite nel nostro ordinamento. Prima del 1995 l’unico appiglio legale era il noto art. 844 del Codice Civile. Da allora si assiste alla regolamentazione della materia perché, come è noto a tutti, il rumore è un inquinante, al pari di altri. Con il DPR 304/2001 si è poi regolata la materia che riguarda gli autodromi che ha trovato compimento, dopo un periodo transitorio, nel 2009. Da allora ci sono norme che, se rispettate, hanno il fine di raggiungere un equilibrio tra quella che è una esigenza della produzione, nel caso lo sfruttamento intensivo dell’autodromo (tralascio per carità di patria i risultati degli ultimi 5 anni), e quelli che sono diritti costituzionalmente, e sempre confermati giurisprudenzialmente, superiori alle esigenze della produzione. La salute e l’istruzione sono a pieno titolo fra questi.

In ultimo vale riprendere le parole della portavoce del Comitato autodromo vivo: “quando si parla pubblicamente alla gente serve più rispetto, ma anche un minimo di conoscenza della materia”. Mai parole furono più azzeccate.

Paolo Ricci, Genitore.

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  1. alfredo says:

    ….sempre per la sig.a Deanna Zaccherini, il RAB non ha senso: basta far rispettare le leggi, ma forse il suo problema è proprio questo!

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