Miss! Mia cara Miss! By Lucia Proto

Recitava il grande Totò in uno dei suoi film più riusciti “Totò a Parigi” del 1958. Il primo concorso di bellezza femminile si chiamava “Cinquemila lire per un sorriso” ed era nato nel 1939 per sponsorizzare una marca di dentifricio; si trattava di un concorso fotografico, le concorrenti al titolo di “Miss Sorriso” infatti ancora non sfilano sulla passerella, ma si limitano ad inviare una loro foto.

Concorsi di bellezza estetica del genere femminile, creati per pubblicizzare prodotti di moda, lanciare future veline, attrici e ragazze oggetto, calendari di foto di corpi di donne succinte e in pose provocanti creati a scopo di beneficenza, addirittura in linguaggio braille, quale opera di interesse sociale può essere quella che sfrutta il corpo e la dignità delle donne insieme a quella delle persone non vedenti?

Noi donne ci ritroviamo a lottare durante tutta la nostra vita, nel quotidiano, nel lavoro e anche nel sociale formando movimenti come “SE NON ORA QUANDO?” o ricordando nelle giornate internazionali i dati sulla violenza sulle donne ma poi tutto il resto del tempo, il mercato, i profittatori, gli sfruttatori di corpi umani di donne e di bambini distruggono con un solo colpo tutto il nostro impegno, mortificano la nostra dignità e ci fanno vergognare di noi stesse che non ci riconosciamo in quei corpi che sfilano tutti uguali con presentatori che fanno apprezzamenti di dubbio gusto davanti ad una platea composta anche da bambini. Ogni paesello delle provincie abruzzesi è diventato così durante tutta  questa estate, la passerella di questo business di carne umana.

Ancora oggi, nell’anno 2011, nel mentre si avvicendano cronache di mogli uccise dal proprio coniuge, di ragazze stuprate dal branco, di festini tra politici e ragazzette, di album e compra vendite di corpi di donne a scopi politici, noi donne siamo costrette ad accettare che si svolgano queste esibizioni di merce, sfilate in costume da bagno di notte. Fino ad arrivare poi agli estremi di questa speculazione, con la pornografia, la pedopornografia, la violenza sulla donne e sull’infanzia e lo stalking.

Il nostro ruolo di donne reale nella società viene così svilito, tutto il genere femminile ne risulta denigrato, e ci ritroviamo una società in cui il nostro corpo di donne viene assimilato al nostro intelletto, venendo a mancare ancora una legittimazione effettiva di quest’ultimo e una reale emancipazione sociale.

Abbiamo legiferato per togliere il velo alle donne mussulmane che vivono in Italia, come se questo fosse un oltraggio ai nostri diritti ma noi donne italiane abbiamo un velo più grande che ci impedisce di volare libere e che è quello della mancanza di rispetto per il nostro corpo, per l’uso oltraggioso e strumentale che ne viene fatto.

Perché non si organizzano invece concorsi di performance teatrali, cinematografiche e artistiche? Concorsi che facciano conoscere la cultura alle persone e che diano una concreta visibilità alle vere attrici e attori, alle persone che hanno studiato nel campo dello spettacolo, agli artisti, pittori, scultori, installatori. Un tempo l’Italia, insieme alla nostra Regione erano il fulcro della vera bellezza, intesa come rinascimento dell’intelletto, ricerca e conoscenza universale, approfondimento in ogni campo; oggi è necessario ritrovare quella grande energia, anche per far ripartire l’economia del nostro Paese che giace in stallo proprio per la mancanza di valorizzazione delle risorse creative.

Avezzano, 23 Agosto 2011

Lucia Proto

Responsabile Donne IDV Abruzzo

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