IMOLA: 190 PROVE TECNICHE DI DEMOCRAZIA By MARIO ZACCHERINI

Continua a “bollire” il territorio imolese; dopo una decina di giorni nei quali la democrazia è arrossita a più riprese finalmente posso scrivere cose belle proprio sul tema della democrazia e della partecipazione.

Prima di raccontare, con somma gioia, gli ultimi avvenimenti voglio spendere due parole sul principio della democrazia intesa come strumento di coinvolgimento e partecipazione. Ciò perchè è tempo di capire che affermare di essere democratico non significa nulla se, tale enunciazione, non è giustificata da comportamenti etici e conseguenti, quotidiani.

Ci hanno raccontato che la declinazione classica, ed ancora attuale, del termine democrazia è governo del popolo, ovvero, il popolo (non dimentichiamo mai il soggetto) governa,  quindi è sempre coinvolto nella gestione della cosa pubblica, e governando, ovviamente, è costantemente informato degli avvenimenti al punto da essere anche consultato.

Questa è la democrazia, questo è quello che dovrebbe essere la democrazia, un flusso di informazioni che dal basso (dal popolo) vengono recepite dall’alto (sfera politica) e trasformate in azioni condivise.

Non per essere polemico, anzi per essere polemico, tutto questo è sancito nello Statuto del Partito Democratico e disatteso in tanti territori.

La sintesi è che dove manca il contatto, il coinvolgimento con la società la democrazia non esiste! Al suo posto governa l’uomo politico, referente al partito politico che, una volta ogni tot anni, chiede una delega in bianco all’elettorato.

Questa fotografia, valida fino a pochissimi anni fa, per fortuna sta mutando con una velocità impressionante. Il 2011, non solo in Africa, ha generato una primavera che, con modalità diverse, sta travolgendo la vecchia politica partitica, a favore di una politica nobile che vede i cittadini al centro dell’azione. Ripetere i casi di Milano, Cagliari e Napoli (ma per stare più vicino alla nostra realtà ricordiamo Faenza e Forlì) non è un esercizio inutile, perchè, anche nei momenti di sconforto (tanti) ricordano come la speranza sia più che mai viva.

La Costituzione, le nuove tecnologie, associate a forme sempre più forti di arroganza del potere, hanno creato una nuova sensibilità nella società civile, sensibilità che, quando non trova “alloggio” nei partiti del ’900, produce nuovi percorsi e nuove possibilità.

A costo di essere ripetitivo l’esempio della mobilitazione civile della città di Medicina, sul disagio del fetore emesso dalle biomasse, fotografa al meglio come il fallimento della politica tradizionale , se i cittadini lo vogliono, possa essere risolto con la partecipazione e l’impegno civico. Internet permette di divulgare informazioni, opinioni e proposte che nel ’900 la tecnica non permetteva. Medicinalternativa ha svolto, e sta svolgendo, un lavoro capillare che permette ai cittadini di esercitare una forma di controllo, e quindi di partecipazione, nei confronti della politica. Tecnica e contenuti possono trasformare la fotografia, in bianco e nero, della politica in una splendida immagina ad alta definizione. Non voglio esagerare nell’esaltazione della fantastica squadra coordinata dalla Kim Bishop perchè, ritengo corretto segnalarlo, la sua azione è stata favorita non poco da una politica, dal mio punto di vista, del Partito Democratico molto lontano dai bisogni delle persone e da percorsi comunicativi che, da semplice iscritto al Pd, ritengo non performanti. Dico questo perchè, davanti alla mole di produzioni pubblicate sul sito di Medicinalternativa, ho scoperto che il sito del Pd locale è offline da mesi…

Detto questo veniamo velocemente ad Imola: la percezione nettissima è che anche nella nostra città il contagio della democrazia partecipata si stia diffondendo molto velocemente. Sul tema della difesa dell’ambulanza del 118 di Medicina è nata una consapevolezza nuova tra le persone, che ovviamente avvertono, spesso con sconcerto e delusione nei confronti degli amministratori, il pericolo causato dalla riduzione dei mezzi di pronto intervento. Per la prima volta, su un tema localissimo, le persone che vivono la politica come volontariato si sono attivate e sono riuscite a generare uno spirito di solidarietà che ha coinvolto tanti partiti, associazioni, sindacati andando oltre gli steccati ideologici del ’900.

Il problema irrisolto della cancellazione di un mezzo del 118 (su tre in attività durante gli orari notturni sul circondario imolese) ha dato la possibilità, alla politica dal basso, di istituzionalizzarsi in un Comitato che, in forme e modalità diverse, sta cercando di sensibilizzare un territorio che ancora oggi, esclusa ovviamente Medicina, non è consapevole del rischio. Questa mattina ci siamo “presentati” al pubblico raccogliendo ben 190 firme a sostegno della nostra iniziativa.

Da chi è composto il Comitato? Facciamo prima a dire chi, ad oggi, non ha ancora aderito a questa nuova forma di lotta democratica: Pdl (in realtà non li abbiamo contattati), Lega (con piacere oggi un iscritto è venuto al nostro banchetto per prendere informazioni) e Partito Democratico. Nei confronti del Partito Democratico l’informazione sul percorso è stata data al Segretario Castellari e ad altri maggiorenti del partito. Sabato scorso ho consegnato, oltre ad un volantino sul problema, ai Segretari Castellari, Taraborrelli e Tarozzi una pressante richiesta di aiuto e sostegno alla causa in quanto, quando si parla di vite, bisogna avere il coraggio di lottare assieme alle persone che vivono il problema. Per il momento non ho ricevuto risposta, ma sono cautamente ottimista per due motivi: 1) il Pd è un pò lento nel tradurre i mutamenti sociali, ma appena li comprende si mette spesso a disposizione (due esempi su tutto: referendum, raccolta firme legge elettorale). Se la nostra iniziativa otterrà un forte consenso sono certo che nelle ultime curve anche Castellari & Co cercheranno un posto lato finestrino. 2) Le passate azioni del mio amico segretario territoriale Castellari mi generano ulteriore speranza. Poco più di un anno fa, sempre per un problema di riduzione di costi, come molti ricorderanno fece, in realtà non solo lui, una battaglia campale contro il Presidente della giunta provinciale Draghetti (Pd) che, nel tantativo, poi riuscito, di ridurre i costi della politica “cancellò” due assessorati lasciati vacanti da due politici eletti in Consiglio regionale. Se con tanto coraggio si è opposto alla riduzione dei costi della politica, altrettanto coraggio mi aspetto nella battaglia a favore della dignità della Vita.

Mario Zaccherini


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