IMOLA METTE IN SICUREZZA I BAMBINI? By MARIO ZACCHERINI

Da sempre riuscire a garantire la sicurezza dei luoghi pubblici risulta difficile. A Imola, fino a qualche decennio fa, il territorio era un’isola felice lontana dai fatti di cronaca delle grandi metropoli, al massimo poteva capitare, e la notizia finiva sui giornali, di un cassonetto dato alle fiamme o di qualche muro imbrattato.

Oggi la situazione è cambiata: un po’, dobbiamo avere il coraggio di ammetterlo, la colpa nasce dal disinteresse, verso la cosa pubblica, dei cittadini, un po’ dai controlli sempre più limitati da parte dei tutori della legge.

L’ultimo episodio è legato alle disavventure che sta vivendo un parco del quartiere Pedagna.

In questa isola verde giocano molti bambini, ma probabilmente la gioiosa e chiassosa presenza di vita disturba qualche persona.

In maniera vigliacca si sono manifestati due gravi episodi di intolleranza: 1) le panchine “coperte” con colla per topi 2) la presenza diffusa di eternit.

In particolare sul punto 2 si sono manifestate lentezze da parte di chi tutela la sicurezza e salute pubblica che pongono qualche domanda. I primi gridi d’allarme sono partiti verso le 18 di giovedì 3 settembre, mentre i primi interventi di controllo e bonifica sono iniziati solo nella tarda mattinata di venerdì 4 settembre.

Il ritardo è grave perché lasciare i bambini in condizione di giocare con il pericoloso materiale potrebbe arrecare danni gravissimi per la loro salute.

In linea generale i genitori si sono sostituiti al mancato intervento, tenendo in sicurezza il territorio per circa 14 ore.

Ora il parco è stato bonificato, ma rimane un problema, in prospettiva, sulla sicurezza. La, o le, persona che ha già colpito due volte potrebbe riprovare a creare pericoli per i piccoli imolesi. Se la colla poteva apparire come uno scherzo di cattivo gusto, il passaggio ad un prodotto letale come l’eternit dovrebbe, prima ancora degli abitanti, allarmare i nostri amministratori..

Banale? Non sembra!

Penso che i bambini abbiano il diritto di giocare in sicurezza (in totale sicurezza) nei parchi; se non nel Castellaccio, dove potrebbero rischiare di essere travolti da una frana, almeno nelle zone verdi di quartiere.

Chiaramente non si può chiedere al Comune di presidiare fisicamente con agenti di Polizia Comunale il parco, ma, alla luce dei recenti episodi, almeno posizionare una telecamera di sicurezza. Questi strumenti costano poco; per fare un esempio una telecamera costerebbe molto, ma molto meno degli orologi che Formula Imola ha recentemente acquistato (scusate la polemica). Molto meno anche dei 20.000 euro spesi per uccidere i Forum e far nascere un nuovo modello di partecipazione dei cittadini (sic).

Per non parlare dei soldi pubblici destinati alle modifiche di certe rotonde.

Torniamo al problema sicurezza bambini: un gruppo di genitori ha chiesto all’Assessore Tronconi che vengano installate delle videocamere di sorveglianza ricevendo come risposta un drammatico “il Comune non ha i soldi”.

Cosa? Forse non ho capito bene.

L’Assessore afferma che il Comune di Imola non ha qualche migliaia di euro per mettere in sicurezza i bambini, mentre, per altre discutibili iniziative, i danari non mancano mai? Probabilmente l’Assessore non è stato capito o la domanda è stata formulata male. Mi rifiuto di credere che la nostra Giunta non voglia tutelare al 100% i bambini che risiedono in quella zona.

Per fare chiarezza ho appena scritto a Tronconi chiedendo, per Pensieri Democratici, una mini intervista di 3 minuti sul problema in questione.

Mario Zaccherini

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