RADIO TIRANA NON E’ SPENTA. CI PENSERANNO GLI ELETTORI By MARIO ZACCHERINI

Quando ero piccolo coltivavo la passione della radio: ero affascinato dal pensiero di poter ascoltare una persona lontana migliaia di kilometri.

In particolare, durante il periodo estivo passavo sere, allora massimo alle 21.30 dovevi rientrare in casa, facendo ruotare la manopola della sintonia in cerca di emittenti lontanissime.

Le radio di allora disponevano di varie lunghezze d’onda: onde corte, cortissime, medie e lunghe.

Nelle lunghe si captavano poche stazioni, nelle medie, oltre a quelle nazionali, si poteva ascoltare in maniera perfetta Radio Capodistria, Radio Montecarlo (così così), Radio Vaticano (senza offesa per nessuno, ma il palinsesto non era dei migliori), tante radio europee e non solo.

Ma il vero supermercato delle possibilità lo avevi se si optava per il magico regno delle onde corte.

“Centrare” la frequenza non era facile, ma si poteva veramente ascoltare di tutto (pur immersi in un autentico oceano di rumori strani ed improbabili). Navigando nel citato oceano feci una scoperta clamorosa: la lingua italiana non era confinata solo in Italia e dintorni, macché ragazzi, nell’Europa orientale, e non solo, tantissime radio usavano il nostro idioma.

Radio Mosca, Radio Praga, Radio Pechino (l’ascoltai una volta anche in onde medie) e soprattutto Radio Tirana trasmettevano in italiano! Anche in italiano.

Serviva molto pazienza e concentrazione (la stessa difficoltà che si prova nel trovare concetti di sinistra nei ragionamenti di Massimino D’Alema e consorteria) perché l’ascolto non era esattamente gradevole come un Mp3 di oggi (se di buona qualità); l’intensità del suono non era costante, andava, veniva, a volte, sormontato da, presumo, suoni simili alle telescriventi o comunque i più svariati suoni. Era un po’ come salire sulle montagne russe.

Quanta nostalgia per Radio Tirana e le cose che trasmetteva perché, dovete sapere, la falsificazione metodica, sistemica, quotidiana, scientifica non è stata inventata da Berlusconi, ma, decenni prima, dai vari apparati propagandistici dei vecchi paesi dell’est comunista. Non che l’occidente fosse da meno (se ricordo bene esisteva Radio Europa Libera), ma i Komunisti con la kappa erano decisamente dei maestri.

Il gioco era abbastanza facile: il partito comunista del luogo delegava ad un giovane speaker il compito di commentare situazioni che non conosceva, ma che ritrovava ben descritte nel foglio da leggere. In pratica lo speaker era solo uno strumento nelle mani di chi deteneva il potere, i commenti non erano frutto della sua intelligenza o preparazione professionale, ma solo la voce del potere espressa attraverso di lui.

Difficile fare esempi di tempi così lontani, anzi no uno l’ho. Fate finta, solo finta, che Tirana sia avvolta da un fetore immondo tipo quello che si odorava a Medicina e la radio Vi martelli continuamente che quello che sentite non è puzza, perché la puzza non esiste dove governa il popolo, ma solo il profumo del progresso. Capite le differenze? In Italia, comunque paese più o meno libero, la puzza era puzza, in Albania era profumo. A Imola è puzza, in altri luoghi con altri governi è profumo. Mi piace questo esempio.

Torniamo al racconto: in Italia, a livello politico, le cose andavano diversamente perché l’allora Pci, almeno dalla fine degli anni 60, viveva con pienezza dentro alla società dando rappresentanza ad una lunga serie di istanze che andavano dalle questione del lavoro, alla questione femminile, fino ad arrivare alle battaglie civili.

Pensate che in quegli anni lontani il Partito Comunista Italiano manifestava assieme ai lavoratori, giuro, scendeva in piazza assieme a loro.

Come me tanti giovani sono cresciuti ascoltando le “panzanate” in onde corte; Veltroni (in realtà ha sempre affermato di non essere mai stato comunista, pur percependo a lungo lo stipendio dal partito), Napolitano (forse ascoltava troppo le radio dell’est perché, nel 1956, arrivò ad approvare le motivazioni che avevano portato all’invasione dell’Ungheria da parte dellUnione Sovietica ed alleati), ma anche D’Alema (non ci crederete, ha avuto un passato da comunista).

Il komunismo è morto e sepolto, purtroppo anche con quello di buono che, in particolare quello italiano, possedeva, ma il metodo della falsificazione della realtà è rimasto di moda; ora Radio Tirana non canta più le gesta della nomenklatura, ci pensa Radio Medicina.

Non Vi nascondo che mi trovo a disagio nello scrivere queste cose perché sono convinto che in politica sia giusto combattere per le proprie idee senza guardare troppo alle, come dire minchiate dei professionisti della politica, ma quando leggo palesi storpiature degli avvenimenti non riesco a resistere.

L’occasione è data da un intervento di un giovane democratico, di cui non faccio il nome in quanto minorenne, sulla situazione politica di Medicina e all’interno di un ragionamento più ampio sulle distinzioni destra-sinistra. Non entro sul merito se il Pd sia di destra o di sinistra, anche se non posso non notare che i grandi partiti riformisti europei (Partito Socialista Francese, Laburisti, Socialdemocratici tedeschi ecc) aderiscono al Pse (Partito Socialista Europeo) a differenza del Partito Democratico.

Certamente, anche se appoggia una politica governativa di destra, non è riconducibile alla destra, almeno alla destra del 900.

Rimane il fatto che continuare ancora oggi ad utilizzare categorie destra-sinistra non aiuti la comprensione della realtà, ma sia un comodo alibi utilizzato da chi non ha nulla da dire sul presente: la difesa dell’acqua pubblica, il no all’atomo, il referendum anti porcellum, la manifestazione della Fiom a difesa dell’Art. 18 non sono di destra o di sinistra, ma nuove forme di partecipazione del popolo all’interno di nuovi percorsi decisionali. Constato che, dentro a questo vastissimo processo di mutamento, il Pd abbia partecipato in modo subdolo, spesso salendo sul carro dei vincitori, fino ad arrivare al Bersani multiversione sulla firma referendum: prima ha firmato poi ripensandoci, dopo il non accoglimento del referendum, si è ricordato di non aver firmato. Relativamente all’Art.18 i lavoratori, assieme alla Fiom-Cgil, si sono mossi (non so cosa pensino a Radio Medicina, ma questi lavoratori non sono di destra) pur lasciati soli dal Pd, anche se, secondo Radio Medicina, il Pd sta dalla parte dei lavoratori.

Mi piacerebbe capire dagli eredi di Radio Tirana se la guerra sia di destra o di sinistra e se, quando D’Alema diede l’ok alla guerra alla Serbia perseguisse una politica di destra o di sinistra. Mi domando: se bombardare è di sinistra chi critica queste scelte diventa automaticamente di destra? Oddio, mi si gela il sangue, non sarà che il D’Alema guerra fondaio è di sinistra e il Don Gallo pacifista è di destra?

Come vedete a volte non è semplice, in particolare in Italia, studiare momenti storici utilizzando le vecchie categorie destra-sinistra: ammorbare l’aria di una città è di destra o di sinistra?, ridurre le sicurezze sanitarie è di destra o di sinistra?, falsificare la realtà è di destra o di sinistra? Radio Tirana era di destra o di sinistra? E Radio Medicina?

Torniamo ai giorni nostri con le trasmissioni di Radio Medicina: accostare una lista civica al populismo ed alla demagogia delle destre europee mi sembra una falsificazione talmente colossale al punto che non mi fa arrabbiare, ma solo sorridere. (Lista civica di destra, D’Alema di sinistra ha ha ha). Non solo, come lo speaker di Radio Tirana anche il giovane commentatore locale, sotto dettatura, afferma sconvolgenti verità degne del settimanale Chi.

Leggo termini come “cavalcare le paure dei cittadini”, come se i cittadini fossero degli ameba incapaci di ragionare, di valutare e decidere cosa sia giusto od ingiusto per loro, per la loro vita, per la vita dei loro figli. Se fossi un cittadino di Medicina mi sentirei profondamente offeso da tanta sottovalutazione e come minimo cambierei stazione radio.

Radio Medicina come novella Radio Tirana? In parte si, anche perché queste valutazioni nascono dalla penna di un Giovane Democratico (?) movimento recentemente bacchettato dalla Commissione Nazionale di Garanzia del Partito Democratico, relativamente ad un reclamo sullo svolgimento del loro congresso nazionale. La Commissione, riferendosi al Congresso è giunta ad affermare che il regolamento del Congresso G.D. “presenta alcune violazioni dei principi fondamenali di democrazia e partecipazione che rischiano di rendere illegittimo il percorso congressuale”.

Cose gravi che, a leggere i giornali, hanno condizionato anche il percorso congressuale locale.

Da qui una ulteriore domanda? Violare i principi fondamentali di democrazia e partecipazione è di destra o sinistra? Mettere a repentaglio la democrazia è di destra o di sinistra. Chi si oppone ai violentatori della democrazia è di destra o di sinistra?

Chi appartiene ad un movimento scarsamente democratico (lo dice il Pd, non io) è legittimato a parlare di materie così importanti per il nostro futuro? E perché i maggiorenti non frenano queste espressioni offensive nei confronti della società?

Perché?

Perché, come Radio Tirana, non riescono a capire che il mondo sta cambiando e, all’interno del mutamento, la società è consapevole del proprio peso e non si accontenta più di essere rappresentata da persone che non lottano per i bisogni comuni.

Negli ultimi anni dentro alla società è maturata la consapevolezza che il futuro non lo regala nessuno e, se vuoi essere attore del grande spettacolo della Vita, devi avere il coraggio di salire sul palco per prendere il posto dei mestieranti della politica.

A Tirana allora, a Medicina oggi.

Mario Zaccherini

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RSSCommenti (15)

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  1. Guerrino Frontali says:

    “L’uomo che non può creare vuole distruggere” (Erich Fromm)

  2. Alfredo Sambinello says:

    Caro Mario, definire grandioso, reale, onesto, puntuale, ecc, questo articolo è poco: mi sento meno solo.

    Grazie di esistere.

    Alfredo

  3. maurizio says:

    Gen.mo Mario, vorrei ringraziarti per questo pezzo grandioso e tragico allo stesso momento, fotografia esatta della dicotomia esistente tra le persone che hanno creduto in questo partito, come partito di popolo (e’ scritto nello statuto del PD) per poi ritrovarsi invece, moltissimi dirigenti che hanno sposato la politica del “ghe pensi mi” come se fossimo tutti incapaci di intendere e volere.
    Maurizio

  4. Claudio in incognito says:

    Non sò e non mi interessa chi sia il cinno in questione ma di sicuro intravedo per lui un radioso futuro da paraculo, se poi avesse anche la fortuna di non capire la differenza tra una somma e una sottrazione un posto di amministratore pubblico non glielo leva più nessuno.

  5. Lorenz says:

    Niente di nuovo sotto il sole. Intanto questi con i comunisti (quelli veri) non hanno mai avuto a che fare, come Veltroni o San Napolitano; l’unica cosa positiva in tutto ciò è che ormai sono alla frutta ed è questione di tempo (neanche tanto) che crolleranno; il tragico è che in quel momento non ci sarà più nessuno che riconoscerà di averli appoggiati, votati, applauditi, riveriti, cercati ed osannati. Nonostante questo io aspetto seduto sulla sponda del fiume, la mia attesa sta terminando……………….
    p.s. che i cittadini medicinesi siano, quasi tutti, delle amebe è comunque vero, visto che li appoggiano da lustri nonostante le dipartite di ospedale, ambulanza, casa protetta, posti di lavoro, posti nelle scuole, etc.

  6. aldo gardi says:

    Il commento, è che ormai non ho l’età e sono stanco veramenete di rispondere, a questi oltraggi veri e propri espressioni di potere e incapacità di affermare mi sono sbagliato e quindi mi rivolgo ai cittadini per ac scoltarli non per udirli.Sorrido quando penso peres….abbiamo consultato i Forum. per cui siamo demoxcratici.Persone che oer mesi studiano confezionano e poi pensano che in due ore i cittadini quei pochi che si presentano capiscano,e se qualcunp rivolge domnde non proprio confacenti la risposta la sapete già??? che tristezza quando finirà questa delega dei cittadini a questi n<s rappresentanti??? Sanità ,Casa ; PSC, consumi del territorio.Quanti sono che si preouucupano,saperlo ciao Aldo

  7. Mario Zaccherini says:

    Grazie a tutti per i commenti.
    In questi giorni stanno accadendo cose bruttissime per il paese e, ripensando alle parole di Flores D’Arcais pronunciate durante la recente manifestazione Fiom, non posso che riconoscerne la validità ed attualità.
    Penso al 1992 dove ci si illudeva di avere avviato un percorso di trasparenza ed onestà politica,ma in realtà si è cambiato tutto per non cambiare nulla, anzi, a ben vedere, è del tutto evidente come anche la sinistra, parte della sinistra, abbia imparato a lucrare sui lavoratori.
    E Radio Tirana continua a raccontarci di valori, principi, difesa dell’Art.18, ma poi, a pochissimi kilomentri da qui si preferisce appoggiare il gruppo Marcegaglia e la sua visione Marchionniana dell’economia.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/03/19/pd-scarica-fiom-allea-marcegaglia-stipendio-ridotto-assunti/198713/
    Ci pensate, un partito che non solidarizza con i lavoratori della Fiom, ma con la Marchegaglia e Marchionne.
    Tutto questo disgusta solo me?
    Cosa c’è di democratico nel puntare la pistola alla tempia dei lavoratori?
    Spiegatemi la differenza tra la linea politica-economica del Pd e quella del Pdl, quella dei fatti e non quella scritta sul sito nazionale.
    Radio Tirana cosa dice? Nulla!!! Questo governo ha penalizzato pensionati e pensionandi, ha aumentato le tasse, impoverito il paese, ma ai conduttori non interessa.
    Non solo, manda i migliori cervelli in Cina invece di “spedirli” in Germania per studiare una realtà europea e più vicina a noi………..eppoi accadono queste cose e ti viene da pensare male…..
    Marcegaglia? CercateVi su internet le migliori chicche di questa famiglia e poi ditemi.
    Da quello che si legge i nuovi assunti, per 6 anni (sei anni), percepiranno un salario di ingresso inferiore di 300 euro al mese rispetto al contratto. Chi si sporca le mani sa benissimo che un neo assunto percepisce sempre meno rispetto ad un “anziano”, è sempre stato così, ma questo accordo (firmato da Cisl e Uil con la benedizione del Pd locale) è un colossale ricatto che uccide la democrazia sindacale.
    Radio Tirana potrebbe spiegare che purtroppo siamo in crisi e pur di non chiudere si è disposti a tutto. Vero, ma allora, a ben vedere, quando le imprese occidentali sfruttano il lavoro minorile in asia-africa-sud america, in fondo non sono da criticare perché danno comunque lavoro ad un bambino di pochi anni e quindi la possibilità di sfamarsi.
    E’ l’economia, bellezza, canterebbe Radio Tirana.
    No, non è l’economia, ma la merceficazione delle nostre vite, il tradimento del movimento operaio, delle lotte bracciantili, dell’emancipazione dell’uomo, della rincorsa verso una vita dignitosa per tutti, è il tradimento dell’umanità.
    VERGOGNA
    Per chiudere questo sfogo allego un altro link
    http://www.repubblica.it/economia/2012/03/20/news/commento_clericetti-31875612/?ref=HREA-1

    Grazie a tutti per l’attenzione.

    Mario Zaccherini

  8. Luca Bartolucci says:

    Riflettendo sulle tante considerazioni che condivido espresse in questo spazio, allora, mi chiedo cosa posso fare. Scendere in piazza? Non basta. Mi dico che va riorganizzato il sistema sociale. Va ripensata la distribuzione delle risorse materiali ed economiche, del lavoro. Le persone devono prendere consapevolezza che i loro comportamenti, le loro scelte, i modi in cui impegnano il loro tempo libero o professionale, ricade su tutti gli altri. E’ necessaria una nuova idea di socialità. Oramai sono sotto gli occhi di chiunqua voglia vederli, gli effetti dell’individualismo, della competizione, che poi sfocia nella voglia di liberismo deregolamentato e di un modello senza regole. E senza regole vince sempre il più forte, il più aggressivo, il più potente. Dovremo rinunciare a privilegi oramai dati per scontati? Ci sta. Dovremo rimboccarci le maniche, ma saremo disposti a farlo se davanti vediamo un’idea di futuro che valga tali sacrifici. E non potrà più essere il miraggio del consumismo, del benessere, della vita “vacanziera”, della pensione. SERVE UN’ALTRA IDEA DI FUTURO. Grazie dello spazio, profondamente, Luca

  9. Jessy Simonini says:

    Leggo solo ora, in ritardo, l’articolo e i commenti.
    Non so dire se avrò o meno un radioso futuro da paraculo, ma so soltanto che quel che “Tribuna” ha pubblicato non è stato scritto sotto dettatura di nessuno; è il mio pensiero, lo dico con chiarezza e con orgoglio, e credo sia il pensiero di molti altri militanti e simpatizzanti del mio Partito.
    Forse in questi tempi non va molto di moda dirlo- soprattutto fra le giovani generazioni- ma credo che i Partiti siano più che mai essenziali; se ci sono entrato a quindici anni, in un partito, è perché ci ho visto uno strumento unico e necessario per l’esercizio della democrazia. E se il partito che ho scelto è stato il PD è perché ho capito fin dal primo momento che si trattava di una forza popolare, di un partito del lavoro e dei diritti, ma soprattutto di un partito che, nei territori, era in grado di proporre un vero e condiviso patto di comunità. Magari ho capito male, ma continuo a crederci. Profondamente.
    Radio Tirana ormai non esiste più, almeno non a Medicina. Ma esistono ancora cittadini disposti a entrare nei partiti, per cambiarli, per portare il loro contributo, per discutere. Moltissimi sono i giovani che scelgono di entrare nel Pd e nei Gd, impegnandosi in banchetti, Feste, volantinaggi, mobilitazioni. Lì, parliamo di politica e non di congressi, cerchiamo idee e non incarichi, discutiamo di temi e non di persone : per noi la politica è questo.
    Altri soggetti politici e personaggi fanno scelte diverse: sono tutte legittime, ma vedremo solo in futuro quali saranno giudicate meglio dalla comunità.

  10. Mario Zaccherini says:

    Buongiorno Jessy, grazie per avere postato.
    Rispetto il tuo pensiero anche se certi passaggi mi lasciano fortemente sgomento, ma in fondo hai 17 anni ed è giusto che veda solo le cose che ti piacciono.
    Che Radio Tirana non esista più, se ti fa piacere crederlo, credici, ma intanto almeno abbassa/abbassate il volume.
    Un partito che parla di politica e non di congressi è come un paese dove si parla di democrazia e non di voto……..le idee, i pensieri, le visioni del mondo partono dal basso e, nei congressi prendono forma………..questo in democrazia, ma, come scrivi, se non parlate di congressi avrete i Vostri validi motivi.
    E’ bellissima la descrizione che dai di Medicina e del Pd locale, un ambiente pieno di entusiasmo, moltissimi giovani che entrano. Trovo curioso che questo quadro meraviglioso non trovi riscontro con i risultati elettorali.
    Se vado nel sito del Ministero degli Interni vedo una situazione diversa:
    2010 (Regionali) Pd 3531 Voti
    2009 (Europee) Pd 4447 Voti
    2008 (Politiche Camera) Pd 5440 Voti
    In due anni il Pd ha perso circa 2000 voti, penso sia un bel record.
    E manca ancora la questione “ambulanza”.
    Concedimi una battuta: o la tua entrata nel Pd ha portato jazza allo stesso oppure negli ultimi anni il partito si è fortemente allontanato dai bisogni delle persone….o peggio ancora.
    Quando si perdono così tanti voti bisognerebbe fare un’analisi approfondita del malessere, ma mi sembra che a Radio Tirana questi particolari non interessino sempre presa a trasmettere bollettini radiosi di unpresente che non esiste.
    Ps
    Il 24 aprile, a Medicina, si terrà una serata sul tema ambulanza/sanità se vuoi ti tengo un posto vicino a me per avere occasione di conoscerti e discutere della materia.
    Se ti danno il permesso…..

    Mario Zaccherini

  11. Jessy Simonini says:

    Non mi piace parlare di risultati elettorali, ma non serve Ilvo Diamanti per capire che bisogna contestualizzare.
    Nel 2008 il Pd di Veltroni, una novità del panorama politico, aveva drenato consensi dalla sinistra radicale (facendola scomparire).
    Negli anni successivi l’egemonia- alle elezioni- l’ha sempre avuta il centrodestra e, a livello nazionale, il centrosinistra non veniva premiato.
    Ma a Medicina, il centrosinistra ha sempre avuto ottimi risultati: alle politiche del 2008 (la coalizione di Veltroni era 6 punti sopra il dato regionale), alle provinciali del 2009 (qui Draghetti raccoglie il 61% mentre in Provincia il dato è il 57%), alle regionali del 2010 (qui Errani al 56% contro il 51% regionale).
    Il problema non è solo del Pd se, sempre secondo il ministero dell’Interno, alle politiche ’08 il Pdl prende 2800 voti, alle provinciali ne prende 2000 e alle regionali solo 1800. Aumenta l’astensione, aumenta la disaffezione nei confronti della politica e di conseguenza anche nei confronti dei “partiti” tradizionali. Ma ti posso assicurare che a Medicina come altrove stiamo costruendo nuovi spazi per il dibattito, per il confronto, per riconquistare consenso e per radicarci ancor di più nella società e nei territori.

  12. Mario Zaccherini says:

    Jessy, scusa se insisto, ma se non parli di congressi e non ti piace parlare di risultati elettorali faccio fatica ad inquadrarti come attivista politico.
    Un politico che non ama parlare dei risultati è come un imprenditore che non è interessato a parlare di bilanci a fine anno…..
    Come ho scritto in altre occasioni ti riconosco una certa abilità nel “districarti” dalle domande ed ad argomentare le tue posizioni, rimane il fatto che 2000 cittadini di Medicina in due anni si sono allontanati dal Pd.
    Forse il Pd di Medicina è meno peggio, sui numeri, del Pd regionale, ma è evidente che esiste un malessere, se permetti, nemmeno tanto piccolo.
    Inoltre considera che per la prima volta, a Medicina, si è tenuta una manifestazione di protesta sul tema sanitario, cosa, per quel che mi risulta, mai accaduta prima.
    Stessa cosa ripetuta, due mesi dopo, a Imola.
    E’ chiaro che il nostro territorio vive un malessere che il Pd (questo Pd) non riesce a rappresentare, o forse non è interessato al problema.
    Ciao

    Mario Zaccherini

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