15.000 PERSONE ASSALTANO, IN SILENZIO, L’AUTODROMO DI IMOLA By MARIO ZACCHERINI

Finalmente l’Autodromo di Imola ha rappresentato, per qualche giorno, la stella polare del futuro ecosostenibile sulla mobilità.

Dopo anni passati a sollecitare la proprietà pubblica, ad un uso razionale, e socialmente utile, degli spazi e rumori finalmente, almeno per qualche giorno, gli spazi vuoti ed i rumori poderosi che invadono la città,  sono stati sostituiti da famiglie che affollano l’Autodromo per godersi il “miracolo” della movimentazione silenziosa.

Nel “maestoso” impianto, un tempo famoso in tutto il mondo, 15.000 (quindicimila) persone hanno preso d’assalto la splendida fiera allestita in onore delle mobilità alternative e non inquinanti.

Merito all’organizzatore bolognese, ma l’applauso è meritatissimo anche nei confronti di Formula Imola che ha fattivamente lavorato a favore dell’evento e all’Assessora Guglielmi per avere ospitato i bambini parlando di sicurezza.

Senza retorica possiamo considerare l’evento come, dopo tanti anni di polemiche, il primo esempio di utilizzo “sociale motoristico” dell’impianto.

Tra le tante cose meravigliose che ho visto (impressionante il giro di pista su un mezzo ibrido! Da non credere il silenzio che ti avvolge mentre è attivo solo il motore elettrico! Sorprendente vedere le auto innanzi a te che non producono gas di scarico!), sono rimasto colpito dal cosmo tecnologico che ruota attorno all’elettrico.

Per ragioni di spazio mi limito a segnalare l’impegno di due Università (Unimore e Unibo) nella costruzione di un mezzo elettrico che, nel 2018, parteciperà ad una sorta di Campionato del Mondo presso Eragon la notissima pista spagnola di nuova concezione, già premiata come miglior sede di un Gran Premio al primo anno (2010).

http://www.moto.it/MotoGP/motogp-aragon-il-miglior-circuito-2010.html

Torniamo al futuro (non al Futurismo): constatare che le Università stanno cercando, in collaborazione con i territori di competenza, di creare una sorta di start up dell’elettrico ci deve riempire di orgoglio, ma, come imolesi, porre anche delle domande perché il mondo sta correndo e non possiamo permetterci di stare fermi guardando cosa fanno gli altri.

Se un autodromo (nel nostro caso l’Autodromo di Modena) sponsorizza l’iniziativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, non vedo perché Imola debba essere fuori da questi percorsi.

A mio parere un Autodromo pubblico deve rendersi utile e disponibile per queste iniziative.

Credo che dovremmo essere in prima linea nel proporre almeno una quindicina di giornate gratuite per le prove, offrire spazi stabili per l’officina e, facendo un salto di qualità, chiedere che una facoltà dedicata si trasferisca negli spazi dell’Autodromo.

Insomma traferire una parte di futuro nella nostra città.

Ps

Relativamente alle multe per il mancato rispetto delle norme che ogni anno Formula Imola deve pagare molto probabilmente sarebbe meglio che ogni multa si trasformasse in due giornate gratuite da donare a coloro che lavorano e testano nel campo elettrico e similari.

Mario Zaccherini

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