RUMORE DOVE? By MARIO ZACCHERINI

La cosa che maggiormente lascia perplessi, per quanto riguarda le considerazioni e constatazioni, avanzate dal Comitato Autodromo Diverso sono le reazioni stizzite da parte di un altro Comitato e dal settimanale locale Sabato Sera che, nonostante goda anche del finanziamento pubblico a favore dell’editoria, ha preso, nei fatti, le vesti del Pm nei confronti del comitato Autodromo Diverso.

Aggiungo che queste reazioni sono cominciate nell’esatto momento in cui il comitato Autodromo Diverso è entrato in possesso dei bilanci, estremamente deficitari, di Formula Imola, società a maggioranza pubblica.

Non deve sorprendere questo atteggiamento perchè, in democrazia, è giusto che tutti gli attori lottino per i propri interessi: a me interessa solo quello dei cittadini, la tutela dei diritti ed il rispetto della legge.

In particolare, entrando nel merito, il Comitato Cittadini per un Autodromo Diverso ha segnalato come l’apprendimento, durante le lezioni sia messo in pericolo dall’eccessivo rumore di fondo. La cosa dovrebbe essere ovvia, come dovrebbe essere ovvio che vengono dette queste cose per due motivi: 1) per semplice buonsenso 2) perché sono state raccolte più segnalazioni.

Come ben sapete, il comitato è stato accusato di essere bugiardo, che non è vero che le lezioni sono disturbate e, udite udite, il Comitato dovrebbe chiedere scusa agli imolesi perché vengono utilizzati i bambini per i propri scopi (che non sono ben chiari, visto che nel Comitato non ci sono persone che hanno rapporti di lavoro con l’autodromo).

In realtà, prima ancora di parlare dei milioni di euro pubblici buttati da ConAmi, con l’avvallo politico della giunta locale, mi preme parlare di salute a favore proprio degli studenti imolesi, citando l’esempio più eclatante, ovvero la scuola elementare Pelloni Tabanelli (istituto che accoglie i piccoli imolesi dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì).

Come ormai i muri sanno l’autodromo “sfora” la legge per decine e decine di giorni (questo è un fatto, che siano 30 o 60 giorni non cambia i termini del problema).

Sforare non significa che nella altre giornate non ci sia rumore, ma significa che per decine di giorni anche la Legge afferma che il rumore è eccessivo.

Vicinissimo all’anello stradale è presente questa scuola, e quando scrivo vicinissimo intendo, come da foto allegata, circa 100 metri

Mi sembra del tutto evidente, anche senza le segnalazioni dei genitori, che tale istituto venga “investito” da ondate di decibel con l’effetto di far calare la comprensione delle parole ed aumentando la difficoltà di concentrazione. Non serve essere dei premi Nobel: lascia sconcertati come, in particolare negli ultimi anni, di fronte ad un utilizzo sempre più rumoroso dell’impianto nessuno si sia posto il problema di tutelare questi bambini.

Il Comitato Cittadini per un Autodromo Diverso, come detto e ridetto, non vuole chiudere l’autodromo, ma prima delle ragioni dell’impianto mette quelle della lotta all’inquinamento acustico e della gestione virtuosa dei danari pubblici.

Anche le domande che spesso vengono poste del tipo “si avete ragione, ma diteci come pensate di risolvere il problema” lasciano profondamente perplessi perché sono mal poste. L’esercizio dialettico deve essere ribaltato in quanto CHI crea il problema, nel momento in cui viene denunciato, deve essere in grado di trovare e proporre soluzioni.
Tornando alla citata scuola mi sembra ovvio che la soluzione possa essere solo una: tra settimana i bambini devono godere del DIRITTO alla quiete. Sarà compito del Sindaco Daniele Manca trovare una soluzione, d’altronde quando in passato si decise di collocare l’istituto vicinissimo alla pista, lo si fece perché l’Autodromo era pensato come un contenitore di qualche evento motoristico e non certo come una pista a disposizione dei privati.

In ultimo una testimonianza, da oggi è presente su Facebook, sull’intensità del rumore prodotto (le riprese sono state fatte a circa 300 metri dalla pista, in una zona “protetta” da edifici ed alberi).

A voi trarre le dovute conclusioni.

Mario Zaccherini

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  1. Purtroppo come su altre cose manca la capacità di analisi e la relativa onestà intellettuale. Quasi tutti noi siamo legati all’autodromo ma non è intelligente e costruttivo negare le evidenti problematiche che un impianto di tale portata crea a 2 passi dalla città e altro.
    Ciao Angelo

  2. mauro magnani says:

    Ritengo che il fulcro delle considerazioni di Mario debba essere individuato nella totale assenza di attenzione da parte dell’amministrazione della nostra città, in particolare al Sindaco Manca, alle conseguenze che l’attuale utilizzo dell’autodromo avrebbe arrecato alla città, alle scuole, al polmone verde forse più bello di Imola. Mi permetto di suggerire attenzione verso le tante altre scuole che non sono poi molto più distanti dalla pista delle elementari su-citate: è sufficiente consultare le mappe di Google per rendersene perfettamente conto. Il persistente rumore è poi decisamente nocivo per la salute, come recentissimi studi, anche a livello europeo dimostrano ampiamente, fino ad individuarne la seconda causa di morte dopo l’inquinamento ambientale (World Health Organization – European Commission – Burden of disease from environmental noise -2011). Stiamo parlando di scuola e salute! Una domanda deve essere posta al Sindaco Manca: c’è forse qualcosa di più importante?

  3. Almeida says:

    Qualche anno fa, quando HERA presentò il progetto della Centrale del teleriscaldamento, il Sindaco Marchignoli fece prima il Tavolo Tecnico e poi il RAB coinvolgendo HERA e chi era interessato al problema.
    per i componenti del RAB si fecero addirittura le votazioni.
    In questo modo la città fu coinvolta nelle scelte, il progetto vivisezionato e tante cose sono migliorate.
    E Sindaco era Marchignoli, uno della vecchia guardia D’Alemiana, non uno cresciuto a pane e partecipazione (a parole?) come Manca.
    Perchè invece di litigare tra comitati pro e contro, non proponete un bel RAB anche per l’Autodromo?

  4. Andrea says:

    Adesso si muore per il rumore, poi cos’è si morirà per la vista???
    Alla fine i problemi ve li siete creati da soli, se le scuole anzichè farle li si facevano da un’altra parte ora non saremmo qui a sentire le vostre lagne.
    Il video è alquanto discutibile, dove si trova l’abitazione in questione? Poi a giudicare dal suono mi è parso di sentire dei rumori di f1, sarà mica stato registrato durante l’imola classic???
    Io ho fatto le scuole medie a forlì in un’istituto che confinava con dei campi agricoli, la finestra della mia classe era si e no a 10 metri dal campo e quando lavoravano la terra con i trattori non era il rumore a non farmi seguire la lezione, ma la voglia di essere su quel mezzo.
    Ripeto, da un certo punto di vista, continuate pur a non volere che l’autodromo lavori, ma dopo se per mantenerlo utilizzano soldi pubblici non lamentatevi, l’avete voluto voi. Una via di mezzo si può trovare, ma sembra che voi non la vogliate.
    P.s. tirate in ballo i ragazzini, ma perchè non cercate di far chiudere mc donalds allora che fa più danni dell’autodromo???

  5. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea, le parrà strano, ma si muore anche per rumore.
    Questa affermazione non ce la siamo certa inventata noi, ma la medicina studiando in particolare le patologie presenti nei centri urbani.
    Il rumore è un killer silenzioso che produce vari effetti (dalla difficoltà di comprendere e concentrarsi nei bambini fino a problemi cardiaci e ischemici negli adulti).
    Non è un caso se sempre più spesso è facile leggere prese di posizione da parte dei ministeri interessati, dalle amministrazioni locali e, non ultimo, dagli studi medici.
    Non a caso le scuole sono spazi protetti dalla legge.
    La scuola in questione è stata posizionata dov’è attualmente perchè l’utilizzo dell’autodromo era di un certo tipo, poi, nei decenni, è avvenuta una trasformazione che ha partorito gli attuali problemi. Anche altre scuole sono state costruite vicinissimo all’impianto e le posso garantire che negli anni 70 ed 80 le giornate rumorose erano veramente poche.
    Il Comitato, lo ripeteremo fino alla noia, non vuole chiudere l’autodromo, ma pretende un’attività compatibile con il territorio.
    Sull’aspetto economico già ora fiumi di danari pubblici sono foniti nella gestione e nei fallimenti dell’autodromo.
    Grazie alle scelte fatte, questa è storia, i box sono stati costruiti dalla “cricca” Balducci, la prima gestione post fallimento è stata affidata ad una società (Norman 95) che stava fallendo, gli ultimi bilanci (ipotizzando sull’esercizio 2012 un meno 500000 euro) globalmente portano ad oltre meno 4 milioni di euro.
    Come vede, in un territorio che per la prima volta tocca con mano il brutto fenomeno della disoccupazione diffusa, dove mancano risorse per la scuola, dove la sanità deve tagliere in continuazione, dove tante famiglie hanno problemi ad arrivare a fine mese, dove il Cimitero crolla, dicevo, come vede ai danari pubblici sono state date altre priorità.
    Le preoccupazione finanziarie comunque vengono dopo la messa in sicurezza delle scuole e dei cittadini.
    Personalmente ho anche delle perplessità su ConAmi come gestore dell’impianto: è a conoscenza della brutta storia della nuova caserma dei pompieri?
    Ps
    Non ho l’orecchio come il suo e non sono in grado di dirle se il rumore era causato dalla F1 o cosa, ma il rumore è rumore e basta.

    Mario Zaccherini

  6. Andrea says:

    Sul discorso disoccupazione/fatica ad arrivare a fine mese ho da ridire.
    Ho degli amici che sono commissari ed grazie alle giornate di attività della pista che riescono ad arrivare meglio a fine mese siccome per ogni evento vanno dai 20/30 commissari ai 300 per gli eventi di portata maggiore.
    Comunque secondo me gli studi si sbagliano, uccide infinitamente di più lo stress che il rumore e le due cose non sono molto correlate.
    Per quando riguarda il lato economico, non ci vuole monti per capire che se tenete solo gli eventi di portata maggiore oltre a dover pagare quelli dovrete pagare anche la manutenzione. Fin’ora grazie alle gare minori e alle prove libere per privati, come dice lei, io preferisco dire per i cittadini, un minimo di auto sostentazione credo l’abbiano avuta. O no?

  7. Saimon says:

    Dire che stress e rumore non sono cose molto correlate, è come dire che la nutella non fa ingrassare.

  8. Andrea says:

    Il rumore può essere un’aggravante allo stress poichè a una persona già stressata da fastidio qualsiasi cosa, anche il pianto di un neonato per intenderci, ma il solo rumore non porta allo stress.
    Poi dal punto di vista tecnico, signor zaccherini, le f1 possono, da regolamento, non montare i silenziatori,così come altre auto da gara, però trattandosi di grandi eventi non si dice nulla o si glissa sulla cosa.
    I privati che girano con le proprie moto possono montare scarichi sportivi ma devono essere dotati di silenziatore e dbkiller che deve fare in modo che decibel emessi discostino di un +/-5% dalla quota di omologazione del mezzo.
    Solo che questi essendo privati sono visti come dei delinquenti, sporchi, puzzolenti e rumorosi.
    Dal punto di vista economico oltre a quelli del fallimento gli toccherà sborsare anche quelli dei grandi eventi se continua con la sua teoria, se si guarda in inghilterra i più degli autodromi stanno facendo budella d’oro grazie ai track day, ovvero giornate di prove libere per i privati. Ho dei conoscenti che sono dei commissari di percorso presso l’autodromo e grazie a questa attività riescono ad arrivare meglio a fine mese, visto i tempi di crisi, e per di più a quanto ne so ci sono pure dei ragazzi disoccupati che grazie all’autodromo un minimo di stipendio lo prendono.
    Riguardo le scuole torno a dire che non ci si può lamentare, che c’era il circuito lo si sapeva pure prima. Se il problema fosse solo questo che venissero spostate anzichè far tante manfrine. Se vado ad abitare in una zona industriale devo sapere che magari in futuro una fabbrica può cambiare indirizzo causandomi dei disagi, è calcolare le eventuali problematiche, se si accettano allora non ci si può lamentare.

  9. Saimon says:

    Scrivo su Google: “il rumore può essere fonte di stress?” e il primo risultato porta ad una pagina del sito della provincia di Milano ( http://www.provincia.milano.it/ambiente/rumore/ ).

    Le prime righe sono queste:

    “Il rumore, nell’ambito degli effetti sulla salute, può essere definito come un fenomeno di disturbo acustico per chi lo percepisce. L’esposizione ad una fonte di rumore può provocare nell’organismo danni fisici o psichici anche permanenti. I disturbi più insidiosi indirettamente causati dal rumore riguardano l’aumento del livello di stress dell’organismo, che, nel lungo periodo, comporta conseguenze significative.”

    Poi si può parlare e discutere di bambini a scuola, gente che si è fatta la casa li dopo che c’era il circuito, ritorni o perdite economiche per la collettività…però, detto come va detto, non esageriamo con le cazzate.

  10. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea, mi permetta di dissentire con forza dalle sue posizioni.
    Se vogliamo dialogare sui contenuti non possiamo assumere posizioni personali davanti a ricerche mediche.
    La medicina afferma che il rumore è generatore di patologie che accorciano la vita umana, chi siamo noi per mettere in discussione anni di studi fatti da centinaia di medici?
    Parlando di dati Le sarei grato se mi segnalasse l’elenco degli autodromi inglesi che, uso le sue parole, stanno facendo le budella d’oro grazie al track day. Mi risulta che gli autodromi siano in profondo rosso (valutazione espressa dal Comitato Autodromo Vivo).
    Chiudo segnalandoLe che le scuole, quando sono state costruite, erano vicine ad un’autodromo semipermanente, con parte della pista che veniva utilizzata come strada comunale. In quello scenario il disagio era diluito in pochi eventi e rare prove libere.
    Da adolescente frequentavo le scuole medie Valsalva e non ricordo suoni molesti tra settimana, mentre ricordo con immenso piacere e nostalgia le “scalate” dell Mv500 4 tempi alla Rivazza. Il giorno della gara Imola vibrava inebriata da quel suono……..ma era solo per un giorno……………c’erano 100000 persone………l’Eurovisione…..
    Un’altra cosa.

    Mario Zaccherini

  11. Antonino Scaffidi says:

    Gentile sig. Andrea, quando i toni sono civili, è un piacere dibattere. Non discuto, perché non ho argomenti, il fatto che in inghilterra molti autodromi stiano facendo budella d’oro grazie ai track day, ovvero giornate di prove libere per i privati. Ho però cercato il sito http://www.motorsportcircuits.co.uk che elenca con dovizia di particolari – cartine, calendari ecc- gli autodromi inglesi. Ebbene si nota che molti sono ex aeroporti e quasi tutti, vedi Google Earth, sono in ambienti abbastanza isolati,nella campagna inglese, e non certo a poche centinaia di metri dal centro di città di decine di migliaia di abitanti. Il celebre circuito di Brands Hatch a Fawkham è sì non lontano da un paesino, ma guardando il calendario 2013, si contano da gennaio a novembre 10 w.e. di Track Days di vario tipo.
    Silverstone nel sito presenta tre grossi eventi per il 2013 (F1, Moto GP e Superbike) e offre senza calendario i “track days”, ma lo vada a guardare in G. Earth, è totalmente immerso nella campagna. Subito dopo cerchi Imola e noti la grossa differenza. Ritengo anche che abbia ragione Mario Zaccherini quando dice, rispondendole, che le scuole e gran parte delle case (tra cui la mia), c’erano già quando la pista era parzialmente costituita da strade comunali e veniva chiusa con barre bianche e rosse o , prima, con balle di paglia, in occasione delle due o tre emozionanti kermesse annuali. Cordiali saluti Antonino Scaffidi

  12. Maurizio Gargioni says:

    Gentile sig. Andrea,mentre sara’ cosi’ gentile da segnalare gli autodromi inglesi dove si fanno le budella d’oro con le prove libere, se non Le crea troppo disturbo aggiunga anche la loro collocazione e il numero di immobili residenziali al loro interno.Grazie.
    Cordialmente Maurizio Gargioni

  13. Andrea says:

    Per fortuna/sfortuna, in Inghilterra molti tracciati sono stati eretti in aeroporti dismessi di un club di appassionati di volo chiamato RAF.
    http://www.trackdays.co.uk/tracks/
    In questo link (così come quello del signor Scaffidi)troverete la lista dei tracciati inglesi, purtroppo ce ne sono alcuni non inglesi, e dopo una ricerca ho notato che vanno da appoggiati alle città (appena 25m per brands hatch) a qualche km per altri.
    La fortuna degli inglesi è di avere un numero elevato di circuiti, cosa che non è ahimè uguale in italia e fortuna ancora maggiore per loro è che hanno una coltura motoristica di molto maggiore alla nostra, guidata ancora da sana passione anziché da tifo calcistico come sempre più spesso accade da noi.
    Signor Scaffidi, mi dica, visto che abita vicino all’autodromo prova più fastidio durante i weekend di gara o durante le giornate di prove libere (per gli inglesi track day)?
    Rispondendo al signor Gargioni, non ci vuole Monti per capire che se l’autodromo avesse solo gare di un certo livello andrebbe in perdita, poiché queste gare si pagano, mentre se si fanno gare minori e track day ci sono delle entrate. Attualmente per girare in autodromo con la propria moto durante una giornata di prove libere ci vogliono 340e al giorno. Ci faccia una mano di conti e mi dica, se si fanno più giornate di track day rispetto alle gare che si pagano, magari calando un minimo il prezzo per incentivare la gente a girare, non aiutiamo forse l’autodromo ad auto sostenersi?
    Signor Zaccherini, allora pure lei vede fa di tutta un’erba un fascio, non mi segue e comunque conosce solo marginalmente degli autodromi italiani o almeno è ciò che ho colto io riguardo la sua cultura motoristica. La maggior parte degli autodromi in difficoltà sono in italia, all’estero ci sono paesi che sono messi più o meno come noi e ci sono paesi che tutto sommato non vanno poi così male. All’epoca e credo lei lo possa testimoniare tranquillamente, c’era tutto un’altro clima, c’erano si i tifosi, ma c’era il rispetto per ciò che facevano i piloti, oggigiorno questo rispetto non c’è più o comunque molto meno. Che senso ha mettere insieme 100000 tifosi, con l’sbk ancora ancora ma con motogp gli appassionati veri in italia sono pochi in percentuale di chi segue le gare, l’f1 è un pò nel mezzo tra le due. E preferirei lasciare la struttura a degli appassionati che magari non la logorano che a della gente che interessandogli solo marginalmente di questi meravigliosi sport, che sono gli sport motoristici, magari possono logorarmele. Poi questo è un parere personale.

  14. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea, che gli autodromi vadano male non me lo sono inventato io, ma è stato affermato pubblicamente dalla portavoce del Comitato Autodromo Vivo…………
    Mettetevi d’accordo.

    Mario Zaccherini

  15. alfredo says:

    Gentile Andrea,
    non tutti gli uomini riescono ad arrampicarsi sugli specchi: una minoranza di appassionati(lecita se non lede i diritti anche di un solo cittadino!)forse sì.
    Credo non si possa aggiungere altro, salvo che cambiare la Costituzione, poi leggi, norme, regole, ecc.ecc…

  16. Antonino Scaffidi says:

    @Andrea
    Se si ritrova prove libere – track days – dal lunedì al giovedì e poi Gare nel WE lungo ven sab dom mi pare inappropriato il termine “fastidio” che mi propone; qui si parla di “impazzimento cerebrale” che non permette di stare con finestre aperte, oppure parlare in giardino. Non oso pensare a chi sta più vicino di me alla pista. Teniamo presente anche l’effetto “riflessione” verso la città che provocano le colline.
    Saluti
    Antonino Scaffidi

  17. Maurizio Gargioni says:

    Signor Andea forse ha frainteso la mia domanda.Le avevo chiesto se era in grado di dirmi quanti immobili residenziali sono ubicati all’interno degli autodromi da Lei elencati.
    Cordialmente Maurizio Gargioni

  18. Andrea says:

    Signor Zaccherini, pure l’Italia è in crisi ma non per questo lo è il mondo intero. Non mi pare di aver detto cose fuori dal normale dicendo che in Italia e altri stati gli autodromi sono in difficoltà ma ci sono nazioni che grazie a stratagemmi diversi riescono a far andare bene i propri autodromi.
    Signor Gargioni io non ho frainteso la sua domanda, ieri sera avevo iniziato a fare una lista dei tracciati inglesi con tanto di tipologia e distanza minima da centri abitati, siccome non sono pochi e ci avrei messo non poco tempo a farla ho postato un link riportante i nomi dei tracciati inglesi cosi che se le interessava avrebbe potuto vedere da se. Comunque se ci tiene a saperlo quello con maggior numero di case nell’arco di 100m dalla sede stradale della pista (interne o esterne poco importa, sono le distanze che contano) è di 22 case nel tracciato di Brands Hatch, che aumentano man mano che ci si allontana siccome ad appena 25m dalla sede del tracciato inizia una piccola città. Perdipiù mi sono informato e Imola nella data di costruzione del tracciato nel ’53 le case all’interno dell’anello erano 32 con solo 11 case abitate siccome le altre 21 erano disabitate.
    Signor Alfredo non mi pare assolutamente di arrampicarmi sugli specchi, io a differenza sua guardo alla realtà, voi come comitato per un’autodromo diverso dite che l’autodromo deve avere dei cambiamenti per il quieto vivere di tutti, ma se si fa come dite voi l’autodromo tempo 1/2anni e fallisce con grossi debiti e problemi per tutti. Per avere la formula 1 deve dare 26mln di euro a ecclestone, pagare i marshall, cea, ambulanze, elimedica, assicurazioni tribune e servizi vari con la sola entrata dei biglietti, la motogp è praticamente la stessa cosa con la differenza che Dorna vuole solo sui 20mln di euro mentre l’sbk a quanto ne so è l’unica che intanto che c’erano i Flammini (ora con dorna bisogna vedere)si riusciva a fare una patta.
    Francamente capisco il signor Scaffidi e sono più d’accordo che magari l’autodromo faccia un calendario con track day e gare minori in accordo con i vicini residenti che pochi eventi e costosi.
    Forse a livello regolamentare molti non sanno che i tracciati che ospitano l’f1 possono avere un massimo di 39 giornate di attività per via del rumore dell’f1 mentre chi non ha questo handicap dell’f1 può arrivare a 60, per questo ai tempi della formula uno c’erano meno attività di pista.
    Signor Alfredo, qua non si arrampica sugli specchi nessuno, si sta solo guardano dalle due diverse facce la stessa medaglia, solo che io la guardo con ottimismo, lei con pessimismo.

  19. Deanna says:

    Gentilissimo Signor Zaccherini,
    mi duole constatare che la Rappresentanza del Comitato Autodromo Diverso non abbia recepito appieno quanto illustrato nel corso della serata del 3 dicembre. Lo rispiego volentieri.

    Per quanto riguarda l’indotto ho detto, e ribadisco, che non vi è alcun balletto di numeri. Attenzione, ho parlato di indotto del Territorio. I numeri (perché sono gli unici che permettono di non cadere nei balletti) ci dicono che l’indotto diretto dell’Autodromo è pari a 4,6 milioni di Euro, quello Turistico è di 4,4 milioni di Euro (Fonti: Bilancio 2011 Formula Imola/dati Stai 2011). Le sottolineo l’importanza della parola Territoriale, che riguarda, cioè, il nostro territorio. Dico ciò perché, effettivamente, l’indotto può essere di gran lunga maggiore allargando l’area ma, in questo contesto, non ci interessa.

    Per quanto riguarda la situazione complessiva degli Autodromi, è stata presentata una breve sintesi della condizione europea ed extraeuropea. A livello europeo, ribadisco, si annoverano molteplici Impianti in fortissima crisi (per il Nuerburgring, ad esempio, le perdite sono stimate in alcune centinaia di milioni di Euro, a fronte di investimenti faraonici che non hanno dato i risultati sperati). E’ stato evidenziato come diversi Autodromi che ospitano ancora il F1 non riescano più a mantenere un equilibrio, stante le richieste esorbitanti della Fom (per l’ottenimento di una prova iridata si parla di fee di 20 milioni di Euro). Ma, attenzione, è stato anche evidenziato come le Regioni e gli Stati tentino di soccorrere tali Impianti per evitarne la chiusura. In questo senso oggi Imola diventa, paradossalmente, un esempio virtuoso, pur con l’essenziale ed indiscutibile premessa che i bilanci devono arrivare quantomeno al pareggio, dato che si sta parlando di denari a maggioranza pubblica. Questo è stato detto il 3 dicembre e questo ribadisco oggi. Così come ribadisco che non si tratta di soldi devoluti a fondo perduto, ma investiti. Le porto un esempio: se domani Comune e Regione pensassero di sborsare ingenti quantitativi di denari per una Manidestazione (come avviene a Monza per il F1, o a Misano per la MotoGp), noi saremmo contrari, perché siamo in un periodo troppo difficile. Un conto è investire soldi in una struttura con la prospettiva di migliorarne funzionalità e potenzialità, altro conto è elargire contributi insostenibili per un singolo evento.

    Non vi è poi stato alcun “incidente diplomatico”. Anche qui mi duole dover prendere atto che la Rappresentanza del Comitato Diverso non ha recepito quanto espresso. Ricordo ancora la premessa fatta in apertura di argomento. “Che il rumore possa essere fastidioso, lo sanno anche le capre”. Ma se qualcuno intende far passare l’Autodromo come l’Ilva imolese io non ci sto. Non ci stavo il 3 dicembre e non ci sto neppure ora. E ricordo anche di aver detto che ogni volta che sento vibrare la scure del diritto alla salute, propinata come se i cittadini imolesi fossero a rischio vita io, che risiedo vicino all’Autodromo, provo vergogna. Provo vergogna nei confronti dei miei concittadini che abitano sulla Circonvallazione, sulla Selice o, più in generale, a ridosso delle vie molto trafficate, dove lo smog dei gas di scarico è presente, in maniera massiccia, 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno. A questo proposito sarebbe interessante un rilevamento delle polveri sottili effettuato contemporaneamente in pista (quando vi è attività) e sulla via Selice. Ho poi detto, e lo ribadisco, di aver effettuato una ricerca in Internet per capire se, tra gli addetti ai lavori (meccanici, ufficiali di gara, ecc.), vi fossero morti o ammalati per una patologia riconducibile al rumore o allo smog. E nulla ho trovato. Ho anche sostenuto che, per sventolare lo spauracchio di una sorta di “sindrome da Decibel” occorre avere una casistica significativa di persone affette dalla medesima patologia, riconducibile alle emissioni sonore. Ma La rimando alla premessa, perché alla salute pubblica, ci teniamo tutti, non fosse altro per una sorta di egoismo personale. Un conto è considerare le giornate rumorose una criticità da gestire al meglio, un altro è parlare di rumore devastante. E mi spiace che la Rappresentanza se ne sia andata subito, in quanto si è persa il pezzo in cui affermavo che chi oggi si lamenta ha ragione, perché la Legge viene violata. E’ si vero che, in caso di sforamento delle giornate in deroga, è prevista una sanzione amministrativa (dunque se il Legislatore avesse ipotizzato un reale pericolo per la salute cadremmo nel Diritto Penale e non nella pecunia), ma è altresì vero che se ci sono Leggi, ancorché forse superate, vanno rispettate. Questo ho detto il 3 dicembre e questo ripeto oggi.

    Ho poi ribadito che il Comitato Autodromo Vivo è indiscutibilmente a favore della polifunzionalità dell’Impianto in quanto contenitore in grado di ospitare un’ampia gamma di attività. Ma non si può prescindere dall’attività auto motoristica (sempre nel rispetto della Legge) se non a costo di snaturarlo. Ho introdotto l’argomento con la definizione di Autodromo: “Complesso attrezzato per gare automobilistiche su pista”. In questo senso sarebbe interessante che il Comitato Autodromo Diverso dicesse cosa vorrebbe fare dell’Impianto: una proposta sostenuta da un piano di fattibilità. Dopodiché si può essere d’accordo o meno, ma almeno c’è un qualcosa di concreto su cui discorrere.

    Ho poi espresso altre tematiche ed ho concluso con un passaggio in merito al volantino (a firma Cittadini per un Autodromo Diverso) che in questi giorni sta arrivando nelle buchette di tutti gli imolesi. Nel suddetto volantino viene riportato che nelle Scuole adiacenti l’Impianto “non si riesce a far lezione ed è proibito aprire le finestre per cambiare aria”. Ho provveduto personalmente ad una verifica presso tutti gli Istituti menzionati, i quali hanno smentito in toto le affermazioni dei Cittadini per un Autodromo diverso. A quel punto ho detto che chiedere la firma agli imolesi sulla menzogna, ancor più strumentalizzando i ragazzini, è un atto vile e miserabile, azione di cui gli autori dovrebbero chiedere scusa alla Città tutta. Concetto che, anche in questa sede, ribadisco con forza.
    A ciò ha fatto seguito un comunicato stampa in cui dichiaravo quanto affermato sopra: la risposta del Comitato Autodromo Diverso è stata che hanno “solo raccolto i pareri di genitori ed insegnanti”. Se questa è la verità, questo andava scritto. O, quantomeno, prima di mettere nero su bianco un messaggio così forte, come quello della PROIBIZIONE di aprire le finestre, l’onestà intellettuale vuole che, a monte, vi fosse una verifica sulla veridicità di quanto si stava comunicando alla cittadinanza. Penso concorderà con me sul fatto che, quando si parla pubblicamente alla gente, occorre la presa di coscienza della responsabilità che ci si accolla.
    Resto, ovviamente, a Sua disposizione per qualsiasi chiarimento.

    Un cordiale saluto.
    Deanna Zaccherini/portavoce Comitato Autodromo Vivo

  20. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea,
    riporto un suo passaggio “ma se si fa come dite voi l’autodromo tempo 1/2anni e fallisce con grossi debiti e problemi per tutti.”.
    Garbatamente Le faccio presente che se tutti condividiamo delle certezze esse sono legate a due momenti storici ben precisi: il fallimento della Sagis e il fallimento di Formula Imola.
    La storia insegna che questo tipo di conduzione porta a fallimenti e problemi per tutti.
    Le allego un link riassuntivo dell’ultimo fallimento e, se ha voglia di leggerlo, scoprità attori e modalità del fallimento di Formula Imola.
    Come vede il modello da Lei ed altri propugnato è già costato molto alla collettività, ha senso insistere su tale strada o forse è giunto il momento di approcciarsi in maniera diversa?
    L’articolo riportato è volutamente tratto da un sito motoristico onde evitare la solita coda di polemiche:

    http://www.422race.com/2010/imola-i-protagonisti-del-pasticcio/

    Mario Zaccherini

  21. Mario Zaccherini says:

    Ringrazio la portavoce del Comitato Autodromo Vivo per l’attenzione che ci ha dedicato, ripetendo ancora una volta che il Comitato Autodromo Diverso non è interessato a “confronti” all’americana per il semplice motivo che i confronti li facciamo durante la settimana con i cittadini ai nostri banchetti.
    Lo scopo della nostra attività è cambiare radicalmente l’utilizzo dell’autodromo e, per centrare l’obiettivo, cerchiamo consenso tra i cittadini ed il confronto con l’Amministrazione.
    Nulla di più e nulla di meno.

    Mario Zaccherini

  22. Guerrino Frontali says:

    Canterò le mie canzoni per la STRADA …… con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro…..
    Il dibattito diventa sterile se non si capisce alcuni fenomeni sono “morti” ed irripetibili esempio:
    http://www.youtube.com/watch?v=5bAbt20Wabc
    Sarebbe più saggio mantenere lo sguardo dritto ed aperto nel futur, non quello del bottegaio che domani deve alzare la saracinesca. Riengo che il Circùito (non circuìto) debba rimanere e, vista la dovizia di sostanze investite, debba essere rilanciato su altri territori di innovazione tecnologica (le nostre industrie, parlo di quelle cittadine, sono delle puntine di diamante) sarebbe carino congegnare un polo internazionalmente riconosciuto per queste cose quà: http://www.youtube.com/watch?v=OXqYbNEiW0Y
    Utilizzare il Circuito come incubatore di innovazione tecnologica (sì vabbè Dekra..) ma considerate le abilità e le competenze del tessuto economico provinciale, con investimenti orientati da imprenditori e non dal solito carrello dei bolliti si può pensare di fare. Polo di eccelenza, zero rumore, ricaduta economica positiva sul territorio ….e vissero tutti felici e contenti! Meglio di così!? Ci vuole sguardo dritto ed aperto nel futuro. (bisogna togliere, assolutamente i piedi dalla melmosa fanghiglia del passato che ti risucchia pure le scarpe).

  23. Andrea says:

    Guardi signor Zaccherini, io non sono un’economista, ma seguendo altre voci formula imola fallì per via dei debiti fatti dalla sagis che gli erano stati accollati. Poi se non ricordo male l’autodromo di imola fu l’unico autodromo italiano a chiudere in attivo nel 2010. Ora non ho dati certi ma credo che la portavoce del comitato autodromo vivo che ne sa sicuramente più di me possa confermare.
    Poi le ripeto, non so come si possa far durare un’impianto e fare in modo che si autosostenga seguendo il suo ragionamento, cioè avere solo pochi grandi eventi (che sappiamo tutti benissimo che si pagano cari) con zero gare minori e zero prove libere (che sono quei eventi che fanno avere invece delle entrate) e qualche concerto.
    A mio avviso prima di parlare dovrebbe imparare a conoscere meglio come funziona il mondo dei motori. Io sono solo un’appassionato ma credo di saperne più di lei visto le castronerie che dice.

  24. admin says:

    Sig. Andrea,
    nemmeno io sono un economista però mi tengo informato cercando di condividere con tutte le persone i dati.
    Sul fallimento, se vuole, posso pubblicare una pagina di articoli di quotidiani dove il fallimento di Formula Imola ha trovato spazio, oppure, un’indagine del Fatto Quotidiano sulle situazioni curiose che ruotano attorno al nostro impianto.
    Nel 2010, non lo dico io, ma il bilancio ufficiale di Formula Imola, l’esercizio si è chiuso con un – 93959 euro (miglior risultato degli ultimi anni).
    Le chiedo una cortesia Sig. Andrea: potrebbe cominciare a qualificarsi con nome e cognome come faccio io? Credo che sia una questione di correttezza nei confronti dei lettori di Pensieri Democratici; la trasparenza delle persone è già un bel biglietto da visita, oltre ai dati che presento per confutare le sue parole.
    Grazie

    Mario Zaccherini

  25. Maurizio Gargioni says:

    Cominciamo ad avere qualche certezza:l’autodromo e’ stato costruito attorno a 32 immobili residenziali e a una scuola elementare in via Romeo Galli inaugurata nel 1948. Alcune case erano disabitate perche’ danneggiate dalla guerra ,in seguito ristrutturate poi abitate. Perche’ i legittimi proprietari avrebbero dovuto abbandonarle? Perche’ chiudevano le loro strade 3 volte all’anno per manifestazioni che a quel tempo rappresentavano il progresso e la modernita’? Le case dentro e fuori non sono affatto la stessa cosa.Quelle dentro sono investite dalle onde sonore davanti dietro a destra e a sinistra perche’ la pista gli gira attorno.I circuito di Brands Hatch ha due configurazioni quella corta più distante dalla città,quella lunga che scorre per una parte vicino all’abitato protetto da barriere e da una stretta fascia boschiva.Molte gare si svolgono in quella corta vedi WTCC,BTCC,DTM,F3 EURO SERIES .Prevedono addirittura di svolgere le prove nel corto e la gara nel lungo per il problema del rumore e di giornate contingentate,ma Signor Andrea mi corregga se sbaglio perche’ Lei e’ molto piu’ esperto di me.Mi riconosca almeno il fatto che questa volta ,nella ricerca, mi sono arrangiato.
    Cordialmente
    Maurizio Gargioni

  26. mauro magnani says:

    Il dibattito autodromo si/no si colora sempre più: a volte di tinte interessanti e vivaci, a volte di mezzi toni da osteria dopo abbondanti bevute, quando si passa alle offese e a parole senza senso alcuno. Un esempio: quando si paragona l’inquinamento di via Selice con quello dell’autodromo o il rumore del treno che passa con quello di rombanti “sportivi”. L’inquinamento ed il rumore sono le due prime cause di morte (come ho già scritto da qualche altra parte: World Health Organization – European Commission : Burden of disease from environmental noise) quindi ritengo si possa essere concordi nel cercare di contenerli, ma tra l’inquinamento di chi sta andando al lavoro con l’auto e quello gratuito di chi corre su moto o auto intorno ad una pista credo si possa (debba) trovare un po’ di differenza. Serve anche una spiegazione per il treno? Temo di si considerato che non si vuol capire: su quei contenitori sferraglianti e rumorosissimi siedono persone che, per motivi diversi tra di loro, ad esempio il lavoro, hanno scelto di non usare l’auto per i loro spostamenti. Poi, se decidiamo di trasformare la strada ferrata in pista ciclabile/pedonabile e gli facciamo percorrere alcune decine di chilometri al giorno io non ci sto e voto contro.
    Ho letto più su una frase di certo sfuggita alla scrivente del tipo si fa attenzione alla salute pubblica non fosse altro che per una sorta di egoismo personale: forse parrà strano, ma su questo stupido ed egoista mondo c’è ancora qualcuno che pensa al plurale, che non riesce a distinguere tra gli altri e sé stesso, che considera la comunità non alla stregua di un assembramento al quale partecipare o forse no, ma come qualcosa a cui si desidera appartenere e alla quale si guarda con condivisione, senso di appartenenza e non di distinzione (del tipo: ” Io abito lontano dalla pista, quindi …”.
    Al signor Andrea ha già risposto Mario: la disinformazione e l’ignoranza sono un male ed è indispensabile rendersi conto di esserne affetti per potersi curare. Negli ultimi cinque anni Formula Imola ha perso denaro per circa 4.300.000 €: temo si tratti di tutto denaro pubblico in quanto ho richiesto la tracciabilità dei reintegri da parte del socio di minoranza (43%)ma no ho ancora avuto risposta. Quando la otterrò sarà tutto più chiaro.
    Per finire l’assillante domanda: una proposta fattibile, un programma sostenibile, ecc. ecc.
    Non credo la domanda venga posta nel modo corretto e, certamente, alla persona/associazione corretta.
    Chi ha transitato la città verso questa disputa tra parti di cittadini avversa ha pesanti responsabilità e verrà chiamato a risponderne. Probabilmente sta sfuggendo a molti che fino a pochi anni fa la “disputa” non era così accesa e motivata da entrambe le parti, non ci si offendeva (io non ho mai offeso nessuno al riguardo) e non si indicavano gli altri come irresponsabili o negletti. Quando le manifestazioni motoristiche si svolgevano come fino agli anni ’90 le proteste erano ben più misurate e forse allora si, da persone maggiormente coinvolte. Poi qualche scelta politica scellerata ha fatto si che l’urbanizzazione di Imola coincidesse con l’opposta sponda del fiume Santerno in tutta la sua lunghezza, che si autorizzassero concessioni edilizie a ridosso della pista e si spendessero denari nella ristrutturazione del parco Acque Minerali per poi dare inizio ad un utilizzo della pista sconsiderato e inviso a gran parte della città. Si cessi di individuare il malcontento negli abitanti delle “ville” edificate “successivamente” nel sedime (che brutto termine: mi ricorda sistematicamente ….): tra le firme che il gruppo “Cittadini per un autodromodiverso” sta raccogliendo se ne possono riscontrare numerose di persone che hanno residenza in via Pambera: su questo aspetto e non tanto sul numero delle firme i nostri amministratori pubblici dovrebbero riflettere! A queste considerazioni devono e dovranno rispondere gli amministratori locali e loro dovrà essere la risposta, la proposta e l’idea del futuro. E dovrà essere equilibrata e, una volta tanto, commisurata alle effettive esigenze di chi ama correre in moto o in auto e chi desidera vivere la propria abitazione con un po’ di silenzio, tranquillità e pace.
    Del problema scuole (non ultimo, ma per ultimo!) parleremo a documentazione raccolta: anche su questo aspetto interrogheremo i nostri politici locali e non faremo sconti. Invano gli amici di “Autodromo Vivi” attenderanno una bella rissa a suon di parole tra gli uni e gli altri: la disputa non è tra di noi. Spero e credo che ora sia ben chiaro.
    Un saluto a tutti.

  27. alfredo says:

    Carissimi Deanna, Andrea,ecc,
    cosa succede: http://www.romagnanoi.it/news/Prima-Pagina/739666/Poche-iscrizioni-rinviato-il-Rally-Event.html
    E’ l’inizio della fine?….

  28. Antonino Scaffidi says:

    @ Andrea
    leggo solo ora il suo post del 13/12 in cui rileva che il mio video è piuttosto discutibile perché si chiede dove stia l’abitazione in questione; evidentemente lei è stato più attento al sonoro che al video, perché ho volutamente ripreso il “grattacielo” da sud per far capire dove stavamo. La ripresa è del WE 20/21 ottobre.
    Saluti e alla prossima, dove si spera che appaia anche il suo cognome.
    Antonino Scaffidi

  29. Andrea says:

    Non mi pare di essere l’unico a scrivere senza mettere il cognome, poi dati sensibili in luogo pubblico come internet preferirei non metterne. Il nome è reale, il cognome lo tengo per me. Non mi pare sia obbligatorio metterlo. Inoltre non faccio parte di nessuna associazione, è che semplicemente mi pare stupido sputare su un’opportunità di guadagno per la città, visto che il comune ha una quota dell’autodromo.
    Riguardo al signor Gargioni non mi pare di aver mai detto che le case erano disabitate perchè la gente se ne è andata a causa dell’autodromo. Fatto sta che erano disabitate poi le cause sono una cosa secondaria, che sia stato per una guerra è una cosa che spiace perchè trovo semplicemente ridicole le guerre.
    Signori Zaccherini e Magnani, che dire, da un certo punto di vista avere un programma sarebbe lecito siccome far firmare la gente solo con parole forti a mio avviso vi sminuisce. Tanto lo sappiamo tutti, sarà come alle prossime elezioni il primo che dirà di togliere l’imu anche senza presentare un programma valido vincerà.
    Francamente preferirei che vi incontraste tra voi comitati con l’assenza della cittadinanza per chiarirvi un pò le idee tra tutti poi magari esponete il resoconto dettagliato e unanime della serata. Francamente più che di riviste o pagine web che parlano dell’autodromo preferirei che le parti in causa dessero dati veri e spiegassero i vari motivi per cui sono successe le varie cose, altrimenti così è troppo facile per chi sta dalla parte dell’autodromo trovare parole a favore come chi sta contro trovare parole a sfavore.
    Signor Alfredo mi pare alquanto semplice tirare in ballo quell’articolo, vedremo se si iscriverà qualcuno per la nuova data, secondo me era stato sottovalutato che fare un’evento del genere subito prima delle feste e in un periodo già saturo di eventi identici potesse portare a poche iscrizioni. Più interessante l’articolo taggato nello stesso link sotto la voce articoli correlati che parla dell’f1 a imola.
    http://www.romagnanoi.it/news/Prima-Pagina/739482/La-formula-1-torna-a-Imola-Una-bufala.html
    E infine, signor Scaffidi mi scusi, ma mi pare troppo facile utilizzare lo spauracchio del rumore facendo un video proprio il weekend in cui erano presenti le f1 storiche (quel giorno ero a vederle e c’erano una tyrrel del 94, la benetton del 97 di Alesi, una arrows del 2002 oltre alle gp2 e champ car di varie annate), che come sappiamo essendo f1 e gp2 categorie che possono correre senza silenziatori sono più rumorose delle altre.
    Io sarò ignorante e disinformato, come detto da qualcuno sopra, però evidentemente c’è chi lo è ben più di me per credervi in ogni singola parola.
    Quello che io chiedo è (non è rivolto solo a comitato per un autodromo diverso ma a tutti e tre i comitati attualmente esistenti) cominciate a parlare di cose reali e certificate e a presentare i vostri programmi poi dovrà essere la gente ad aderire, non siete dei vu cumprà che devono abbindolare il primo malcapitato. Le scuole possono aprirle o no ste finestre? Glielo andate a chiedere e quando avrete, tutti i comitati, un foglio col timbro della scuola e la firma del preside che se ne prende la responsabilità di quanto detto, potrete parlare. Altrimenti gli insegnanti e i genitori e i comitati di idea opposta possono dire ciò che vogliono esattamente come me e voi.

  30. Antonino Scaffidi says:

    @Andrea e poi chiudo la diatriba
    Il prossimo anno posterò video riguardo una qualunque giornata di prove libere con 15-20 appassionati che girano e lo farò anche da sotto le scuole Valsalva e Liceo Scientifico, perché sono le orecchie che contano e non timbri e firme di presidi e insegnanti che non si vogliono esporre.
    Allora qualcuno dirà che proprio quel giorno c’erano moto particolari, il vento, la bassa pressione ecc. ecc.
    Cordiali saluti e, ripeto, chiudo qui.
    P.S. Anche i saluti non sono obbligatori ma non fanno mai male

  31. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea,
    qualificarsi, in qualsiasi discussione pubblica, è sinonimo di assunzione di responsabilità personale nei confronti di tutti coloro che partecipano.
    E’ anche vero che se lei desidera “rimanere coperto” ne ha facoltà, come il sito ha facoltà (non è il suo caso) di cancellare tutti gli interventi oltraggiosi ed offensivi.
    Vengo alle sue considerazioni che, per l’ennesima volta, presentano delle inesattezze piuttosto importanti.
    Il Comune di Imola non ha una quota dell’autodromo, ma è il proprietario dell’impianto.
    Il Comune affida a Formula Imola la gestione dell’autodromo sostanzialmente a costo zero.
    Formula Imola è una società, pubblica/privata, partecipata da ConAmi (socio di maggioranza).
    ConAmi è un consorzio che comprende una pluralità di comuni e che vede quello di Imola come socio di maggioranza, detenendo il 66% delle azioni.
    Questo nuovo assetto societario esiste dal 2008 (Formula Imola) e, durante tutti gli esercizi, l’ultimo numero dei bilanci è sempre stato di colore rosso, per una cifra complessiva di oltre 3700000 euro a cui bisogna sommare i previsti 500000 dell’esercizio 2012.
    A questa cifra, per comprendere meglio il flusso di danari pubblici che continuamente confluiscono sulla pista del Santerno, dobbiamo aggiungere i milioni di euro che ConAmi intende “investire” nei prossimi anni.
    Come Comitato ci piacerebbe che “il tesoretto” fosse destinato a sanità, scuole, servizi sociali e, solo in ultima istanza, in “avventure” con i privati.
    Il territorio imolese sta morendo e, dal nostro punto di vista, gli investimenti pubblici sull’autodromo non devono essere una priorità.
    Prima ancora delle problematiche finanziarie ovviamente vengono quelle sulla salute (non mi dilungo per non ripetere le solite cose).
    Lei suggerisce un incontro tra i comitati, ma, aggiungo io, per quale fine?
    Forse altri Comitati possono intervenire sulle leve finanziarie di ConAmi?
    Ovviamente no!
    Al massimo, è un mio pensiero, potremmo invitare tutti coloro che difendono appassionatamente questa gestione ad acquistare delle quote di Formula Imola.
    Se 1000 persone decidessero di investire 2500 euro a testa, rilevando azioni ConAmi, potremmo ridurre l’esposizione pubblica e dare la possibilità a 1000 persone di investire i loro risparmi in un’attività……redditizia.
    Potremmo immaginare addirittura l’uscita del socio pubblico a favore di un azionariato popolare diffuso portando, a sentire certe voci, benessere a tutti gli investitori.
    Non solo.
    Torno agli indirizzi del nostro Comitato: è nostro desiderio organizzare una serata, aperta al pubblico, centrata sul problema dell’inquinamento acustico e delle difficoltà che esso porta all’apprendimento scolastico.
    A tal fine stiamo contattando esperti e raccogliendo dati ufficiali.
    Secondo Lei è pensabile un confronto con persone che negano, un po’ come fa lei, il problema tendendo sempre a semplificare e banalizzare gli effetti sulla salute pubblica?
    Insisto: avrà notato che nelle nostre risposte non offendiamo mai, ma cerchiamo sempre pazientemente di spiegare e di argomentare le nostre posizioni con la pacatezza e serenità che possono avere le persone che non difendono interessi personali, ma cercano solo l’interesse collettivo.
    Tale comportamento spesso non trova riscontri nelle parole delle persone che vorrebbero con forza un confronto all’americana.
    Se ne ha voglia vada a verificare toni e parole presenti nella pagina Fb del Comitato Autodromo Diverso: http://www.facebook.com/CittadiniPerUnAutodromoDiverso
    Lei ci invita a presentare i nostri programmi e poi saranno le persone ad aderire: le comunico che è il comportamento che stiamo tenendo da settimane, utilizzando i banchetti in centro. Avviciniamo le persone, presentiamo le nostre idee, chiediamo sostegno mediante firme di sostegno. Non siamo virtuali, ma in carne e ossa. Non abbiamo colossi alle spalle, non abbiamo giornali, non abbiamo partiti, non abbiamo interessi personali. La definirei una sana forma civica di lotta a favore di una idea.
    A costo di essere noioso ripeto che i nostri interlocutori sono i cittadini e l’Amministrazione, non possono essere altri e nessuno ci può obbligare a seguire percorsi che non condividiamo.

    Ps
    Parlando di fatti concreti Le voglio portare un esempio, anzi due, forse tre: ad Imola esiste una società sportiva che, in particolare a livello giovanile, ottiene bellissimi risultati. Questa società ha anche una prima squadra che, nella stagione 2012, non ha potuto giocare ad Imola causa indisponibilità struttura. Purtroppo, la ricca Imola, non è riuscita a mettere in condizione, i giocatori imolesi, di potere esprimere le proprie potenzialità a casa loro. Per poter disputare il campionato sono dovuti emigrare in una città vicina….
    Sempre nella nostra città esiste una società di pallavolo femminile che non chiede rette alle giocatrici, offrendole gratuitamente spazi di allenamento, allenatori e abbigliamento. Purtroppo non sono in grado di esaudire tutte le richieste perché…………perché mancano le palestre. Capisce sig. Andrea, nella ricca Imola mancano le palestre? Se vuole posso aggiungere i problemi della piscina ed altro ancora. Sbaglio nell’affermare che tutti gli imolesi, penalizzati da queste situazioni, dovrebbero avere una collocazione, a livello di priorità, ben prima dell’autodromo?
    Per non parlare dell’Andrea Costa basket per anni costretta anch’essa ad emigrare in quanto Imola non possiede un palasport adeguato (in realtà, tra i tanti accordi intercorsi attorno a Formula Imola, era prevista anche la costruzione di una nuova struttura, ma, come può tranquillamente verificare, mai costruita.).
    Come vede i soldi per migliorare la qualità della vita per noi imolesi, utilizzando le nostre risorse, ci sono, ma i cittadini da anni non sono una priorità.
    Saluti.

    Mario Zaccherini

  32. Andrea says:

    Parto dal preconcetto che un confronto all’americana sarebbe bello se, e sottolineo se, vivessimo in un mondo civile ideale ma dal momento che, ahimè in Italia, non lo siamo verrebbe fuori solo un gran casino con la conclusione di avere più confusione di prima.
    Capisco che le priorità della vita siano altre, ma guardiamoci in faccia, imola ha un autodromo, uno dei più belli al mondo, cosa ne facciamo? Lo chiudiamo, poi cosa avremo, delle rovine?
    Avere solo grandi eventi non ha senso, ci sono più spese che entrate mentre se lo si fa vivere, come dicevo con i track day e gare minori qualche possibilità di farlo sopravvivere c’è pesando meno sul denaro pubblico o del comune che sia, no?
    Se il problema fossero veramente solo la scuola si potrebbe pensare a trovare una soluzione, con quella limite di spostarla, così da far vivere entrambe le entità, anche se parlando con ex studenti il rumore quasi non si sentiva, il vero problema è che quando c’è attività in pista i ragazzi vogliono andare a vedere auto e moto girare. Inoltre se il problema fosse vero e così sentito non credo che scuole e presidi avrebbero così tanti problemi a fare un comunicato ufficiale.
    Per quando riguarda le altre attività sportive non è molto che ho letto che l’autodromo ha messo a disposizione il paddock 3 a una società ciclistica giovanile imolese per i propri allenamenti, così disattenti ai problemi non sembrano.
    Nel complesso del parco delle acque minerali dei campi da calcio ci sono, perchè non vengono utilizzati da queste società, non credo per il rumore. I motivi non li conosco ma ho paura siano altri.
    Scusate se mi ripeto, tornando alle somiglianze imola-brands hatch, il cicuito indy di brands hatch è confinante con la città, e per quanto ci possano essere alberi e pannelli sempre 25 metri, tra sede stradale della pista e perimetro delle case sono, pure a imola stanno montando le barriere antirumore in alcuni punti e comunque la % di case vicine al circuito è minore rispetto al tracciato inglese.
    Comunque fatto sta che, secondo la mia opinione, il circuito è una realtà che deve vivere sicuramente con dei compromessi ma non lasciarlo a pochi eletti che sono i grandi campionati mondiali.
    Io di certo non voglio far cambiare opinione a nessuno, però bisogna nel bene e nel male conviverci. A mio avviso vedendola da un punto di vista esterno il comitato autodromo vivo dovrebbe pulirsi un pò e il vostro sporcarsi un pò, alla fine la soluzione sta più o meno nel mezzo. Accantoniamo il comitato autodromo che quello purtroppo è fuori dai coppi.
    Saluti.

  33. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea,
    nessuno vuole chiudere l’autodromo, ma, mantenendo i grandi eventi, utilizzarlo con un approccio diverso rispetto all’attuale.
    Trovare un equilibrio, sempre nel rispetto delle leggi e della tutela delle persona, che permetta di trasformare da costo a vera risorsa l’impianto.
    Servono fantasia e innovazione, ma sono certi che si possa cambiare in meglio.
    Il problema delle scuole è nato negli ultimi anni.
    Sulla specifità tecnica degli autodromi non mi addentro perchè non rientra nelle mie competenze.
    Buona serata.

    Mario Zaccherini

  34. Maurizio Gargioni says:

    Signor Andrea che cosa conosce del Comitato Autodromo da definirlo fuori dai coppi?
    Le da fastidio che pubblichi i rilievi fonometrici e che esiga il rispetto della legge?

  35. Andrea says:

    Signor Zaccherini però si spieghi meglio, quali sono per lei i grandi eventi e quale sarebbe l’approccio diverso da utilizzare e idee fantasiose?
    Signor Gargioni, io non dico che non si debbano pubblicare i dati fonometrici, al di là del fatto che il rilevamento fonometrico posto alla rivazza (esattamente all’incrocio con la via che porta verso il consorzio agrario)si vede dalla strada perchè è sul muro di cinta, i dati di quella postazione di rilevamento potrebbero essere sfalsati dal traffico, seppur molto moderato, di quella zona.
    Inoltre più che di un video durante una giornata con 20 moto, come dice il signor Scaffidi (non si dimentichi che sono quelle che mantengono l’autodromo non l’f1), sarebbe più propenso che l’arpa a sto punto mettesse un rilevatore anche nella scuola, ma anche qui i dati potrebbe essere sfalsati dalle urla e schiamazzi (in senso giocoso non fraintendiamo) dei bambini/ragazzi, 70db non sono un’esagerazione.
    Da un certo punto di vista condivido anche il ragionamento del comitato autodromo vivo per rivedere la legge dei 70db, io ho un 250 2t ed è omologato a 94db sul libretto. Stando alla legge posso circolare su strada ma non in pista, qualcosa non mi torna visto che le f1 di db ne fanno 140/150.
    Poi oh, secondo loro l’autodromo dovrebbe praticamente chiudere senza ragione di esistere, almeno voi date più l’impressione di volerlo lasciare vivere anche se non ho ancora del tutto capito come.
    Saluti

  36. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea,
    rispondo volentieri alla sua domanda.
    Il grosso passaggio culturale che tutti dobbiamo fare consiste nel vedere l’impianto come uno spazio molto vasto. All’interno dello spazio molto vasto abbiamo anche l’autodromo.
    La nostra missione è portare tanta gente, che possibilmente pernotti nei nostri hotel.
    Per portare tanta gente possiamo contare su qualche evento come la Sb, una eventuale Moto Gp e, allo stato attuale delle cose poco di più.
    Cominciamo ad aggiungere un paio di avvenimenti musicali distribuiti in più giorni, immaginiamo, oltre al Crame, almeno una fiera in collaborazione con Bologna. Proviamo ad inventarci una fiera del veicolo elettrico, una gara importante di ciclismo. Questi potrebberi essere gli elementi di base per avviare un percorso di recupero.
    Buona serata

    Mario Zaccherini

  37. Andrea says:

    Motogp è da escludere, oltre al prezzo verrebbero richieste modifiche alle vie di fuga dispendiose o comunque non possibili per via dello spazio, a meno che non snaturare il tracciato con altre modifiche e altri soldi persi.
    Ora come ora le uniche possibili sono sbk e dtm (la partnership con decra potrebbe agevolare l’accordo?) come grandi eventi, poi ci sono le gare minori che non sono da sottovalutare dato che per correre pagano l’autodromo quindi anche se non c’è pubblico poco importa, così come ribadisco i track day che hanno il grande compito di far vivere realmente il tracciato agli appassionati, oltre a farli sfogare e portano entrate.
    I grandi concerti certamente mancano, ma non credo aiutino così tanto l’economia locale (specie gli hotel) visto che in genere sono frequentati da ragazzi che spesso preferiscono passare la notte in tenda.
    Il crame è un bell’evento, ma bisogna che la gente impari a rispettare le regole leggendo il regolamento d’iscrizione. Per regolamento non si può girare in pista con i mezzi accesi e invece molti appena passavano gli incolpevoli commissari facevano quel che volevano.
    E’ una grossa mancanza della nostra società quella della mancanza di rispetto.
    Saluti

  38. Mario Zaccherini says:

    Sig. Andrea,
    i concerti, in particolare l’Heineken Jammin’ Festival, hanno riempito i nostri hotel e ristoranti portando una pioggia di euro su Imola.
    Oltre al tutto esaurito della rete alberghiera, per avere un’idea della ricaduta sul territorio di eventi di quella portata, è sufficiente immaginare che, quando nell’arco di due/tre giorni, ospitiamo oltre 150000 turisti (spenderanno almeno 10 euro al giorno in cibo/bevande?), la ricaduta a livello di indotto si avvicini ai due milioni di euro.
    Le allego un link che spiega la portata degli eventi musicali.

    http://www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2010/12/23/433004-ascom_speriamo_siano_solo_ragazzi_sacco_pelo.shtml

  39. Andrea says:

    Mi scusi una domanda che non vuole essere polemica.
    Ma i concerti non fanno rumore visto che per di più sono fatti in di notte?
    Se danno fastidio auto e moto che girano di giorno non immagino il polverone che alzerebbero dei concerti che sono fatti in orari in cui molti vanno a letto.
    Saluti

  40. Mario Zaccherini says:

    In realtà i concerti devono terminare entro mezzanotte o l’una di notte, non ricordo.
    Anche sulla musica vale la regola generale del costo/beneficio: 4 ore di rumore con gli hotel pieni e 50000 spettatori hanno un senso.
    Quattro ore per 50 persone….

    Mario Zaccherini

  41. Andrea says:

    Quattro ore per 50 persone che girano paganti 340e l’una non valgono la pena?? Le casse dell’autodromo credo ringrazierebbero. Per non parlare dei campionati minori che per il noleggio della pista pagano parecchio ma parecchio di più.
    Comunque mi scusi ma non mi sembrate poi così coerenti. Se l’autodromo fa rumore di giorno, durante un concerto lo fa anche di notte, anche se ci fossero 200000 persone.
    A me il suo discorso passa più come un’attaccamento al soldo che ad altro. Sarà….
    Saluti.

    Ps: sfrutto l’occasione per fare gli auguri di buon natale.

  42. Mario Zaccherini says:

    Attaccamento al soldo?
    Certo che guardo al soldo e Le spiego il perché: l’attuale gestione di Formula Imola si trova con una posizione debitoria di oltre 5 milioni di euro.
    Oltre il 60% di quella cifra é a carico di ConAmi, quindi di noi cittadini.
    Ogni anno il bilancio del Comune di Imola può contare su qualche milione di euro che “arrivano” proprio da ConAmi.
    Più ConAmi perde con l’autodromo e meno risorse arrivano ai cittadini, quindi esiste un collegamento diretto tra attività dell’autodromo e vita quotidiana di noi imolesi.
    Ogni volta che il Comune aumenta le tariffe degli asili, delle mense o dei servizi sociali da buoni cittadini ci dovremmo domandare se con una gestione più occulata dei danari pubblici si sarebbero potuti evitare gli aumenti.
    Tornando al rumore gli eventuali concerti dovrebbero rientrare all’interno delle giornate in deroga.
    Direi che esistono ottimi motivi per essere attenti “al soldo”, concorda?
    Buone feste anche a lei.

    Mario Zaccherini

  43. Andrea says:

    Concordo in parte, solo con dei concerti quanto pensa che possa guadagnare l’autodromo e quindi conami???
    Col ragionamento di prima più che altro a gudagnare sarebbero hotel ed eventuali paninari.
    Mi dica, quali sono i concerti che non superano i70db, li passiamo tutti nelle giornate in deroga? Quante ne rimarrebbero per attività di pista?
    Secondo me quelle dei concerti sono attività che si dovrebbero affiancare a quelle di attività in pista, non rubargli giornate.
    Saluti

  44. Almeida says:

    Leggo che il Sindaco di minoranza Daniele Manca ha proposto di fare un RAB per la questione autodromo.
    L’avevo proposto su questo blog il 12 dicembre ….
    Sperando che questa volta alle parole di Manca seguano anche i fatti (cosa abbastanza rara per lui), mi viene il sospetto che a volte anche lui legga questo blog.

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