MEDICINA: RICOMINCIA LA LOTTA (ANCHE PER NOI) By MARIO ZACCHERINI

Forse un giorno la città di Medicina verrà studiata per l’altissimo senso civico che un gruppo di cittadini, mi dicono sempre più numerosi, esprimono su temi di interesse e coinvolgimento sociale quali l’inquinamento, la prevenzione e, più in generale il benessere pubblico.

Probabilmente siamo di fronte alla prima comunità, relativamente piccola, che legge i problemi del terzo millennio con gli occhi del terzo millennio abbandonando i dogmi, come vedremo più avanti, e le chiavi di lettura tipiche del 900. In altri termini nuovi soggetti che affrontano nuovi problemi con nuovi metodi, in questo facilitati dalla mancanza di sostanza propositiva da parte della vecchia politica.

Possibile che si debba andare in provincia per scoprire nuovi approcci? Direi proprio di si perchè Medicina, nel volgere di circa 12 mesi, causa abbandono della politica tradizionale, si è ritrovata a rimboccarsi le maniche per risolvere un grave problema di inquinamento ambientale, come abbiamo descritto in altri articoli, ed ora si ritrova a combattere una battaglia ancora più dura: la battaglia per la vita.

Una giovana precaria alla guida della lista civica MedicinAlternativa, Kim Bishop, assieme a Legambiente e Rifondazione Comunista, è riuscita nel non facile compito di confrontarsi con la giunta locale, uscendone vincitrice, sul problema legato all’utilizzo non conforme di uno stabilimento di biomasse. Non mi dilungo più di tanto perchè, con l’intervento decisivo della Provincia di Bologna, il problema, almeno per adesso, è stato debellato.

Problema chiuso? Si, ma subito dopo se ne è aperto uno ancora più grave: l’ipotesi di tagliare l’ambulanza notturna che copre, non solo Medicina, ma anche il vastissimo territorio del circondario di Imola. In pratica si ridurrebbero da 3 a 2 le ambulanze disponibili, in un territorio che, in larghezza, va dai confini con la provincia di Firenze fino alla provincia di Ferrara pensare che di notte siano sufficienti due mezzi, potrebbe forse significare giocare con la vita dei cittadini. Per i lettori più disattenti faccio notare che non siamo davanti “solo” ad un problema di abitanti, ma anche di come essi siano distribuiti sul territorio.

Insisto sul concetto: se una persona viene colpita da infarto o ictus a Castel del Rio, quanto tempo rimane impegnato il mezzo? Almeno 20 minuti per arrivare (tragitto circa 25 km), più un tempo x di permanenza, più altri 20 minuti per rientrare, se le condizioni sono critiche prosegue fino a Cotignola per portare il paziente nella clinica Villa Maria ed infine rientrare. Ad essere ottimisti il mezzo rimane impegnato non meno di un’ora, ovvero per almeno 60 minuti Imola, circondario ed autostrada disporrebbero di un solo mezzo salvavita……..nel 2011……….nella ricca Emilia-Romagna. Da noi, dove il valore della vita non è preceduto dalla valore del mercato e delle sue leggi queste cose non dovrebbero accadere. E se la politica tradizionale non trova risposte ben venga il “metodo” Medicina.

Nelle prime righe dell’articolo parlavo, non a caso, di nuovi soggetti che, superati gli steccati del 900 davanti a problemi comuni si uniscono cercando di risolvere la contingenza e di tutelare la salute dei cittadini. Non a caso, sul tema della vita, si è creato un gruppo di lavoro molto particolare composto, oltre che dal nucleo storico di tutela (MedicinAlternativa, Rifondazione Comunista, associazioni) dalla Cisl e da Andrea Zucchini, vice Presidente del Consiglio Comunale rappresentante di parte della minoranza imolese, ma letteralmente scelto, e votato, dagli eletti del Partito Democratico imolese.

Questi soggetti hanno presenziato una importante conferenza stampa, tenutasi ad Imola nei giorni scorsi, per denunciare i rischi di una eventuale scelta di riduzione dei mezzi. Questa conferenza stampa, molto probabilmente, sul territorio rappresenta una linea di demarcazione che proietta Medicina verso il futuro in quanto, per la prima volta, non si parla più di destra e sinistra, di Bersani e Berlusconi, ma di un problema specifico da una parte e di chi cerca di risolverlo dall’altra. Il messaggio è chiaro: la vita non è di destra o di sinistra, un bilancio non può essere la scusa per intaccare i diritti inalienabili dei cittadini.

Se un territorio come il nostro, per fare un esempio, dispone di risorse per costruire un museo dell’autodromo (600000 euro), ma non riesce a recuperare risorse per mettere in strada un’ambulanza di notte, a quel punto credo si debba avviare immediatamente una riflessione sul senso della vita e sui valori che la guidano. Questo perchè i cittadini non capiscono dove finisce Berlusconi e dove inizia il malgoverno locale, non capiscono perchè il museo sì ed altre cose no.

Ormai il sasso è stato lanciato e per il 22 ottobre è prevista, alle ore 15, una manifestazione in quel di Medicina. Penso che potrebbe essere una grande iniziativa alla quale anche il Partito Democratico dovrebbe aderire (d’altronde lo stesso Onelio Rambaldi si è dichiarato, nella figura di Sindaco, contrario al progetto di riduzione) nel tentativo, dopo almeno un anno di latitanza, di riannodare i legami con i cittadini. Anche il Segretario territoriale del Pd, Fabrizio Castellari, ad oltre un anno dalla sua elezione potrebbe cogliere l’occasione per cominciare a fare politica in mezzo alla gente, per la gente ed uscire dai corridoi. Essere inclusivi significa anche farsi includere dai movimenti e dalle persone che hanno a cuore il benessere pubblico. Milano insegna sempre!

Per adesso un grazie per l’impegno profuso da di Kim Bishop, Andrea Zirotti, Andrea Zucchini, Davide Galazzi (infermiere del 118 e attivista Cisl) e Alessandro Lugli (Cisl Imola).

Mario Zaccherini

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RSSCommenti (8)

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  1. kim says:

    Bellissimo articolo, non posso che condividere in pieno la tua visione.

  2. Luca says:

    Da sostenitore di medicinAlternativa (e come si può non esserlo!) grazie 1000!, hai spiegato perfettamente perchè è nata e perchè deve vivere e crescere…..

  3. giacomo says:

    Gentilissimo signor Zaccherini
    Se non sapessi per certo che lei ha scritto senza che ci fossimo messi d’accordo avrei il sospetto che questo articolo fosse opera di Kim o di qualcun’altro di noi: Lei ha centrato in pieno il punto, spiegando in una maniera magistrale cosa stia accadendo a Medicina, cosa sia medicinAlternativa ed analizzando la situazione politico- partitica di questo Comune, e dell’Italia più in generale.
    Spiace constate ogni giorno che, purtroppo, la locale dirigenza PD non abbia la stessa idea ed invece di “accodarsi” ad un movimento cosi vitale cerchi di stroncarlo e cancellarlo. Evidentemente lo vede come un pericolo concreto per la propria sopravvivenza senza, invece, interrogarsi sui propri comportamenti. Grazie mille perchè fa piacere constatare che ogni tanto c’è qualcuno che ha capito chi siamo e cosa facciamo, è cosi avvilente confrontarsi ogni giorno con gente che continua a non capire e crede che abbatterci a suon di denunce penali sia il modo migliore per far e il bene di Medicina.

  4. Legambiente says:

    Per fortuna dei medicinesi, la vecchia politica del conociativismo, che questa Giunta e la maggioranza che lo sostiene esprime al meglio, tra le altre cose, vergognoso il silenzio della CGIL locale (d’altronde come sempre!!!!), è ormai in un vicolo cieco con il fiato corto: peccato davvero, perchè a cominciare dal sottoscritto, tutti noi speravamo che il PD fosse il nuovo che avanza. Purtroppo, almeno a Medicina, è il medioevo che ritorna.
    Alfredo

  5. Mario Zaccherini says:

    Ragazzi, Vi ringrazio per le belle parole, ma non nascondo che è stato facile scrivere quei concetti perchè, se una persona vive il proprio tempo, sa benissimo come il pensiero dell’opinione pubblica non sia più monolitico, ma si sia autonomizzato dai classici agenti culturali, come i media televisivi o la struttura dei partiti, che ancora si muovono come negli anni 60/70/80.
    Ormai la storiella “è colpa di Berlusconi” fa sorridere tante persone perchè, con l’avvento di internet, tutti hanno la possibilità di formarsi un’opinione attingendo a più voci e più dati.
    Senza addentrarci in risvolti sociologici quello che è accaduto a Castel del Rio, per fare un esempio, è emblematico: un partito dominante non è riuscito a capire cosa stava “covando” il territorio, proprio perchè il mondo è cambiato, i paradigmi non sono più gli stessi e se non sei in grado di tradurre la realtà in azione politica muori (politicamente parlando).
    Il caso Medicina nasconde dei paradossi clamorosi: da un lato gli amministratori locali che si lamentano dei tagli, dall’altro il rappresentante in Parlamento, eletto anche con i voti dei cittadini locali, quindi a tutti gli effetti loro rappresentante, primo firmatario della proposta di legge Sposetti con il fine sostanziale, diceva, di difendere la democrazia, raddoppiando il finanziamento pubblico dei partiti.
    Capite? Per salvare la democrazia dobbiamo aumentare i costi dello Stato a favore dei partiti, queste sono le soluzioni mentre nel nostro territorio chiudono aziende e tolgono ambulanze.
    Siamo a livello di Striscia la notizia.
    Sulle critiche al Pd mi permetto di dare qualche informazione: esistono più Pd.
    Esiste lo Statuto che, se rispettato, rappresenta un codice di regole e comportamenti politici adeguati ai problemi contemporanei.
    Esistono persone che sono entrate nel Partito Democratico credendo che lo Statuto fosse rispettato come la Bibbia o la Costituzione (perdonate l’ingenuità) e davanti alla sconcertante realtà cercano di cambiare le cose.
    Esistono Pd diversi sui territori: ad Imola siamo fermi, ma a Bologna il partito è molto più attento alle problematiche sociali, i circoli sono veramente aperti e la discussione aperta.
    Ad Imola purtroppo, pur ponendo problemi nelle sedi competenti, in forma sia scritta che orale, non si ottengono risposte se non il mantra “Berlusconi di qua, Berlusconi di là”.
    Per questo motivo abbiamo cominciato a pubblicare gli interventi che facciamo in Direzione perchè sia di dominio pubblico il nostro pensiero politico.

    Grazie ancora.

    Mario Zaccherini

  6. mara says:

    carissimo Mario,
    vorrei avere ancora l’ottimismo ( della volontà?) che muove il tuo impegno, anche con questo blog
    vorrei davvero credere che oltre ad un altro PD ci sia anche una altra CGIL, che , diversamente da quella che ha risposto negativamente alla nostra richiesta di adesione alla manifestazione del 22, sappia qui e ora mostrare la propria autonomia anche rispetto alle scelte degli “amministratori amici”
    hai ragione, ci sta altro, ma questi sono sempre più uomini e donne, cittadini e citadine che qui e ora provano a dare corpo alle idee e aspirazioni… cittadini e cittadine che in un un passato non tanto lontano hanno militato in queste organizzazioni, e che ora cercano direttamente spazi di partecipazione..
    non comprendere questo è miope soprattutto per “la politica”

  7. maurizio says:

    E’ grazie a Voi che si puo’ ancora credere che il PD sia qualcosa di buono, qualcosa che ti fa’ ancora sognare di avere l’etica come stella polare nell’azione politica.
    Condivido l’analisi, soprattutto su Bologna, dove si vede Merola che manda a casa 3.000 dipendenti per il principio di legittima prudenza. Vedo il Vostro lavoro fatto di informazione e di battaglie sacrosante su tutto il territorio medicinese, una delle campagne piu’ belle della “bassa”.
    Grazie di tutto.

  8. Mario Zaccherini says:

    @ Mara e Maurizio: il Pd è un partito che presenta molte sfacettature. Vi sono sono illuminate, zone conservatrice, zone che si muovono in sintonia con la società, zone che si muovono all’interno dei corridoi. Punte avanzate come il Pd di Milano e, purtroppo, anche il Pd siciliano che va a braccetto con Lombardo ed i suoi amici.
    C’è Marino, ma anche D’Alema.
    Come scritto le anime sono tantissime, il vero problema è che il partito non è sncora democratico nel senso stretto del termine, ma è strutturato in maniera che la base non possa prendere decisioni su nulla.
    La base, anche la Direzione, legge dai giornali dei grandi temi locali e delle strategie di un ristrettissimo gruppo di persone.
    Sembra di rivivere i metodi della vecchia Unione Sovietica: l’iscritto ha il compito di lavorare, fare volontariato, di usare braccia e gambe, ma il cervello deve sempre rimanere spento.
    Come ai tempi dell’Unione Sovietica vi sono gruppi che escono da queste logiche e tentano di riannodare un rapporto e un dialogo con i soggetti veramente importanti presenti nella società: le persone.
    Credo che questa battaglia nel tempo sia vincente: leggo, con piacere, che un uomo di apparato come il Segretario del Partito di Medicina Pietro Taraborrelli sarà presente alla manifestazione del 22. Questo è il miglior esempio di come la società possa indurre a ragione la partitocrazia. Certo, la scelta di Taraborrelli è importante e dall’alto valore simbolico, ma, considerando che il problema non è confinato solo a Medicina, sarebbe importante la presenza anche del Segretario territoriale imolese Fabrizio Castellari. Scendere nel mondo reale del lavoro e delle persone gli farebbe un gran bene.

    Mario Zaccherini

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