IL PD ESISTE: FINALMENTE!
admin | Nov 04, 2010 | Comments 4
Finalmente anche dal Partito Democratico segni di vita: presi nel criticare, nell’ordine, Vendola-Renzi-Di Pietro-Civati-il popolo nascente dei cosidetti Rottamatori, nel non appoggiare la Fiom e nel continuo, anche un pò noioso, pontificare sugli stili di vita del Sire Berlusconi, dicevamo, finalmente trova anche il tempo di rispondere ai suoi elettori.
E’ vero, Franceschini ha risposto, non a noi, ma al nostro amico Paolo Colonnella, di seguito il testo.
“Segreteria On. Franceschini”
Caro Paolo,
per scongiurare gli eccessi, l’istituto dell’assegno vitalizio, costituito in buona parte da accantonamenti volontari, è stato oggetto di una recente ed incisiva riforma, avviata dal centro-sinistra nella scorsa legislatura. L’assegno
spetta ai deputati cessati dal mandato che abbiano compiuto 65 anni di età e abbiano esercitato il mandato parlamentare per almeno 5 anni. E’ stato soppresso – dal 2008 – l’istituto della contribuzione volontaria per riscattare le legislature non compiute.
Se l’On. Borghesi avesse voluto davvero abolire vitalizio, ne avrebbe proposto la riforma nella sede preposta, cioè l’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. Invece, scegliendo di presentare un semplice “ordine del giorno” in Aula durante la discussione del bilancio (che anche se
approvato, non avrebbe cambiato nulla, come la stragrande maggioranza delle mere petizioni di principio votate dal Parlamento) ha voluto soltanto fare propaganda.
L’iniziativa in questione è una metafora di tutto ciò che non funziona nel modo in cui viene condotto oggi il dibattito politico. Rimarrebbe infine da osservare che il nodo della questione resta l’aggiornamento non più
rinviabile dalle istituzioni: quella riforma da tanti invocata e da altrettanti promessa. Nel suo programma il Pd propone “una sola Camera legislativa, con 470 deputati, eletti in collegi uninominali, col doppio turno”. E ha proposto di “introdurre il metodo di calcolo contributivo per i vitalizi dei parlamentari, come per ogni lavoratore”. Ma la destra al Governo non ha mostrato alcun segno concreto della volontà di procedere sulla strada di quelle riforme che pure in molti, compreso l’On. Borghesi,
sembrano brandire come arma preferita dalla propaganda politica.
Un saluto cordiale,
Finalmente un segno di rispetto ed un doveroso ringraziamento al parlamentare.
Per correttezza riportiamo un passaggio dell’Onorevole Borghesi, risponde ad un post presente nel suo sito, per facilitare la comprensione ai lettori:
Il voto favorevole avrebbe obbligato – ripeto – obbligato l’Ufficio di Presidenza ad adeguarsi all’ordine del giorno. Tanto è vero che, come si legge nei resoconti, i Questori (che sono i deputati amministratori della Camera) mi hanno chiesto di ritirare la proposta.
D’altro lato se fosse vero ciò che Lei dice perché quando si è discussa la mia proposta qualcuno, dai banchi del Pd, non si è alzato per sostenere ciò che Lei ora afferma. Come potrà vedere dai resoconti, nessuno di loro è intervenuto.
Il Pd non ha mai proposto nulla su questa questione.
Vada a leggersi che cosa ha dichiarato a “Il Fatto quotidiano” il rappresentante del Pd, quando il giornale ha pubblicato la notizia(il 6 o 7 ottobre): “abbiamo votato contro perchè era una proposta demagogica.
www.pensieridemocratici.it
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Commenti (4)
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La lettera che ho inviata come risposta all’onorevole Fraceschini.”
“On. Franceschini,
Non è facile avere attenzione da chi abita il Palazzo.
Lei, on. Franceschini, rispondendomi (1 su 7, erano 7 i parlamentari
destinatari della lettera) ha fatto un atto doveroso e di questo la
ringrazio.
Ma, con franchezza, mi sento di dire che praticamente non mi ha dato
nessuna sostanziale risposta.
Basta fare un giro fra i vari forum su internet per vedere quanto il
tema delle alte retribuzioni e dei privilegi dei parlamentari sia
sentito e scandalizzi.
Perché, per quale motivo i parlamentari italiani hanno un trattamento
economico migliore rispetto ai loro colleghi europei?
Onorevole, Lei a questo non ha risposto.
Non si può accusare l’on. Borghesi di aver voluto fare solo propaganda.
Il vedere che i voti favorevoli all’ordine del giorno Borghesi, siano
stati solo quelli dell’IDV e che il PD ha votato confondendosi con tutti
gli altri, sostenitori dei privilegi di casta, fa nascere ribellione e
disaffezione: non ci si lamenti poi del calo dei votanti e per il PD del
calo di consensi.
Ora se lei on. Franceschini ritiene giusto porre rimedio a questa
ingiustizia, coerentemente con quello che ha detto dell’iniziativa di
Borghesi, che non lo ha fatto nella sede preposta, si impegni a farlo
con il suo gruppo e nella giusta sede.
Capisco la difficoltà che ci potrebbe essere nella calendarizzazione di
una simile proposta se non c’è un’approvazione preventiva di una
maggioranza; in presenza di questa difficoltà si può sempre con adeguati
mezzi, come gli elefantiaci manifesti, dove spesso appaiono solo facce
sorridenti, dichiarare e spiegare a tutti l’iniziativa intrapresa.
Che sia il PD a fare questa azione, con convinzione, senza astrusi
calcoli di convenienza o dubbi sulla sua riuscita, lo faccia a
prescindere, solo perché è ritenuto giusto.
Contrariamente il PD sarà giudicato come tutti gli altri, “tutti
uguali”
Con altrettanta cordialità la saluto.
Paolo Colonnella”
Perfetto, ma cosa è cambiato, hanno, anzi, ha semplicemente detto che la cosa giusta era firmare contro alla proposta IDV.
Continuate pure ad appoggiarli e vedrete dove ci porteranno.
Atto Camera
Ordine del Giorno 9/DOCVIII-N6/5 presentato da ANTONIO BORGHESI testo di martedì 21 settembre 2010, seduta n.371
La Camera,
premesso che:
l’opera di razionalizzazione dei costi di funzionamento della Camera dei deputati non solo si rivela urgente sotto il profilo strettamente contabile, ma si rende assolutamente necessaria per tentare di riavvicinare i cittadini all’istituzione parlamentare, in armonia con l’andamento economico del Paese;
l’articolo 69 della Costituzione dispone che i membri del Parlamento ricevano un’indennità stabilita dalla legge. Ciononostante, attraverso l’adozione di regolamenti interni delle Camere si è istituito altresì un regime speciale di tipo previdenziale per i deputati ed i senatori. In particolare, la Corte costituzionale, nella sentenza n. 289 del 1994, ha precisato come «l’evoluzione che, nel corso del tempo, ha caratterizzato questa particolare forma di previdenza ha condotto anche a configurare l’assegno vitalizio (…) come istituto che, nella sua disciplina positiva, ha recepito, in parte, aspetti riconducibili al modello pensionistico e, in parte, profili tipici del regime delle assicurazioni private»;
il trattamento pensionistico dei periodi di esercizio del mandato parlamentare deve essere regolato dalle norme generali che disciplinano il sistema pensionistico obbligatorio dei lavoratori dipendenti e autonomi contenute nella legge 8 agosto 1995, n. 335;
deve essere considerata retribuzione pensionabile ai fini dell’applicazione dell’aliquota contributiva, nonché del calcolo del trattamento pensionistico, l’indennità annua spettante ai parlamentari a norma dell’articolo 69 della Costituzione, stabilita ai sensi della legge 31 ottobre 1965, n. 1261, e rideterminata dall’articolo 1, comma 52, della legge 23 dicembre 2005, n. 266,
impegna l’Ufficio di Presidenza e, in particolare, il Collegio dei Questori
ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare e, contestualmente, a chiedere ai deputati di comunicare all’amministrazione della Camera l’ente o l’istituto di previdenza al quale devono essere trasferiti i contributi da loro versati per l’erogazione dell’assegno vitalizio.
9/Doc. VIII, n. 6/5.Borghesi, Mura.
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Franceschini ma di cosa sta parlando?
— > “impegna l’Ufficio di Presidenza e, in particolare, il Collegio dei Questori
ad adottare ogni provvedimento necessario al fine di prevedere la soppressione immediata di ogni forma di assegno vitalizio per i deputati in carica e per quelli cessati dal mandato parlamentare” <—-
questa non è demagogia, è un inter che rispetta l'andamento di una richiesta che con appoggio e solerzia
sarebbe giunta dove doveva giungere. Invece LEI che è ha VOTATO CONTRO, non ha assolutamente facilitato l'iter della proposta. Basta sbandierare populismo e demagogia
come fossero scemenze, qui c'è la crisi e la si paga TUTTI
POLITICI IN PRIMIS.
*”iter” non “inter” errore di battitura..