REFERENDUM: RISORGE STALIN By MARIO ZACCHERINI

I dati socio demografici continuano a segnalare una spaccatura tra la principale componente della base sociale del Pd (over 65 e pensionati) e tutte le rimanenti classi generazionali.

Sempre più gli over 65 (che votano) sono descritti come la roccaforte del Partito Democratico, un gruppo sociale estremamente numeroso in grado di condizionare il futuro del nostro paese.

Questa generazione ha raccolto a piene mano i “benefit” del passato (solo le baby pensioni ci costano ancora circa 9.5 miliardi di euro/anno), sono riusciti ad andare in pensione ad un’età ragionevole e, grazie al meccanismo retributivo godono di emolumenti che i più giovani nemmeno possono immaginare.

Senza dimenticare che sono riusciti a costruire, per loro, un paese che ha saputo coniugare in maniera democratica ed illuminata il “conflitto” del mondo del lavoro, dove, lo Statuto dei lavoratori probabilmente è stato il momento più alto.

Oggi, tra le altre cose, hanno dimenticato questi valori e sono tra i primi a plaudire i Governi che tolgono (hanno tolto) diritti ai giovani, hanno legalizzato il precariato e lasciato in eredità un mondo dove andranno in pensione attorno ai 70 anni, dovendo, se non vogliono morire di fame, costruirsi una pensione privata e, sempre se non vogliono morire, una polizza sanitaria integrativa.

Questa nuova classe sociale non si accontenta di godere i frutti delle politiche scellerate del passato, ma cerca di incidere ancora (legittimamente) sulle scelte future del paese.

Possiamo parlare di “guerra generazionale”?

No, se proprio vogliamo parlare di guerra il termine migliore è “guerra culturale” perché gli over 65 del partitone sono accumunati da diverse caratteristiche che li rende deboli e plasmabili.

Non è detto che siano meno informati rispetto alle altre generazioni, ma la naturale propensione alla conservazione (dei loro diritti) rende questa “classe” facilmente plasmabile e determinante per i nostri destini.

Recentemente abbiamo avuto due dimostrazioni di quanto possano pesare gli anziani politicizzati nella società contemporanea:

  1. Brexit: tutti, esclusi loro, volevano la permanenza dell’Inghilterra nella Ue e lo hanno dimostrato andando al voto. Motivazioni? Lo storico isolamento britannico li riporta agli anni della loro gioventù. Bravi, anche perché i diretti interessati, ovvero coloro che dovranno vivere e lavorare ancora decine di anni non sono andati al voto, e così….
  2. il referendum sulle “trivelle” ha dimostrato che il Pd e gli over 65 (l’ultima roccaforte) sono insensibili alle materie ambientali e disertando in massa le urne, su indicazione di Renzi, sono riusciti a fare abortire il tentativo di avviare una visione dell’Italia messa in sicurezza.

Il dubbio che gli over 65 e il loro partito rappresentino un ostacolo per costruire un paese nuovo è stato dimostrato dagli studi di Ilvo Diamanti e dell’Ipsos.

Lo studio dimostra come questa classe emergente possa risultare determinante nelle sorti referendarie. In effetti, i numeri parlano chiaro, l’Italia non vuole tornare indietro verso un passato dove lo Stato è centralista e tutto passa da Roma. Tutti ricordano i danni fatti dal centralismo al nostro paese, eppure, ed è sorprendente, il Pd trova negli over 65 quasi un plebiscito nel voler bloccare la storia.

Una situazione quasi speculare a quella inglese dove la variabile sarà rappresentata dall’adesione al voto degli under 65.

Certo il problema non è solo il ritorno al potere romano, ma anche alla riduzione di Democrazia “abrogando” il diritto di voto per l’elezione dei Senatori.

In fondo, anche questo punto riformato, è un ritorno verso i tempi di un uomo solo al comando: per tanti over 65 era Stalin, una bella semplificazione ed una immensa riduzione della complessità ed analisi del mondo. Sempre in fondo, dai che lo ricordi anche tu, una volta gli anziani credevano che Stalin fosse un santo, un uomo per la pace…….eterna di milioni di uomini, dirà la storia. Se si sono bevuti la favola di Stalin e degli asini che volano, quella di Renzi e il buon governo è uno zuccherino.

E se la ricerca di Diamanti fosse sbagliata? Se fosse un luogo comune che gli over 65 sono una classe conservatrice nelle mani del Pd? Potrebbe essere una congiura del M5S?

Proviamo a vedere se l’analisi del voto 2016 a Roma e Torino, svolto dall’Ipsos, ci può aiutare.

TORINO

ROMA


Lo studio è sostanzialmente sovrapponibile a quello di Diamanti. In entrambe le metropoli è in atto una fortissima spinta al cambiamento (il tempo dirà se cambiamento significa miglioramento) che viene rallentato (Roma) o addirittura bocciato (Torino) dagli over 65/pensionati. Se a Torino il dato è comprensibile, in quanto Fassino non ha comunque governato male, ed era il Sindaco uscente, quello romano è sconcertante.

Dopo che Renzi ha cacciato un Sindaco onesto ed eletto dai cittadini, il 47/48% dei pensionati ed over 65 hanno dato fiducia a Giachetti uomo di partito che di mestiere, da sempre, fa il politico. Insomma gli anziani romani, alla giovane Raggi, avrebbero preferito un “figlio della partitocrazia”.

Drammatico!!!

Rimane comunque un dubbio, forse gli anziani sanno discernere tra problematiche locali di breve respiro (in fondo il mandato del Sindaco ha durata 5 anni) da quelle intergenerazionali come quelle costituzionali.

Forse, quando il pensiero è rivolto a figli e nipoti, la naturale propensione alla conservazione e al ritorno al passato (Gb insegna) viene sostituita dalla generosità verso coloro che dovranno (per decenni) convivere con un disegno di riduzione della Democrazia in uno Stato centralista e non federalista come Stati Uniti o Germania.

Purtroppo non è così.

Recentemente il Corriere della Sera ha pubblicato una ricerca dell’Ipsos:

viene, per l’ennesima volta, rimarcata la propensione degli over 65 a seguire le indicazioni del Governo, quindi del partito. L’unica fascia di età dove vince il Si è proprio quella over 65.

CONCLUSIONI

Questa ricerca non vuole esprimere giudizi di valore nei confronti degli over 65 in odor di Pd perché, il loro conservatorismo, ha molte ragioni.

In fondo la riduzione di diritti sul lavoro o i tagli alle future pensioni non li coinvolge e, almeno fino al 2018, il Governo non metterà in discussione l’enorme differenza (per molti) tra versato reale e pensione acquisita. Per loro, ripeto fino al 2018 se sarà Renzi il nuovo timoniere, vale la regola del “diritto acquisito”.

Molti leggono l’Unità pensando che sia ancora un giornale comunista o almeno di sinistra. Altri trovano la verità partecipando alle Feste dell’Unità o alle serate organizzate dal Pd…….e lì scoprono il meraviglioso mondo delle balle che orientano il voto.

Ricordate quando Bonaccini paventava il ritorno al fascismo se vince il No?

Ci parlava di fascismo l’esponente di un partito che sta riproponendo la versione, rivista e corretta, della Legge Acerbo.

Ci parlava di fascismo e ci toglie il voto al Senato.


La conclusione è una sola: giovani il 4 dicembre venite in massa a votare a favore per il No. Non lasciate che la gerontocrazia italiana decida per il futuro. Il Vostro futuro.

Ps

Dedico questo articolo/ricerca a tutti i troll piddini che quotidianamente mi inseguono su Fb per infamarmi, per infamare le persone che frequento e per, con il detto non detto, lasciare presagire in chissà quali interessi sia coinvolto.

Forse il futuro squadristico, tanto paventato dal buon Bonaccini, è già attuato dalle sue truppe. Per adesso solo su Fb

Mario Zaccherini

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  1. Daniele Piani says:

    Carissimo Mario ho apprezzato molto la tua analisi del voto, è sorprendente come hai recuperato i dati e la cura dell’analisi.
    Analisi che mi lascia però molto interdetto.
    Sono abituato ad essere molto pragmatico, ed in tal senso ho intervistato alcuni over 65enni che conosco e ti prego di fare altrettanto, tutti quelli che conosco, mi hanno detto che voteranno No in modo deciso, perchè è vero il PD è l’esempio della conservazione, ma è spaccato in due , da una parte c’è un timido tentativo di riforma, ed una parte che, almeno dalle nostri parti, è maggioranza e non minoranza che vuole uno status quo.
    Ha ottenuto, come tu sottolineavi, privilegi, rispetto ai post 68tini quale io sono (60 anni, 40 anni contibutivi, 4/5 anni alla pensione, forse).
    Questi non voteranno a mio avviso si ma no, intimamente D’Alemiani e Bersaniani.
    Renzi non è assolutamente perfetto, io non l’ho mai , neppure indirettamente, votato, per cui penso di essere pragmatico in ciò che scrivo, ma trovo sorprendente che un governo così debole sia riuscito a fare cose che da 20 anni se ne parlava ma non si riusciva a realizzare.
    Devi dare atto che le unioni per persone dello stesso sesso non è un passaggio così “leggero”, così come la riforma sulla scuola, in questo ti chiedo di confrontarti con dirigenti scolastici , poi non stò a blandire ulteriormente.
    Certo avrei preferito che oltre all’indebitamento si guardasse alla giustizia sociale, se togliere i privilegi non risolvono il problema , danno un senso di equità che insieme dobbiamo affrontare.
    E’ inutile che, come mi hanno scritto alcuni, mi si dica che votare si è votare come………. è troppo facile il parallelo del comitato per il no.
    Non ha senso il vero senso è il quesito referendario sul quale, pur non essendo pienamente convito al momento sono orientato per votare SI.
    Perchè credo che il peggiore dei mali sia non fare nulla, porremo rimedio se faremo un errore, d’altronde siamo sopravvissuti a 2 governi di Centro destra e più governi di Centro sinistra assolutamente identici dal punto di vista dei risultati.
    Come es rammenta la ribellione dei taxisti al decreto Bersani
    Inoltre i miei coetanei, che lavorano e che sono stati penalizzati per prima dalla riforma fornero e quindi molto arrabbiati, mi avvicinano e sottovoce mi dicono: ” sai io penso di votare si”, alla mia osservazione “perchè me lo dici sottovoce”, “perchè sono tutti per il no , perchè ce l’hanno con Renzi del referendum non gliene frega nulla”.
    Bhè sono troppi anni che penso con la mia testa e che le valutazioni le faccio in modo da essere sereno con me stesso e pensando al futuro dei miei figli, per lasciami dire da altri cosa fare.
    Detto questo ti auguro di continuare ad essere una voce critica , da me molto apprezzata!
    Ti saluto caramente
    Daniele Piani

  2. admin says:

    Carissimo Daniele, non hai idea del regalo che mi hai fatto.
    Di questi tempi riuscire a confrontarsi in maniera pacata è cosa rara. Grazie!
    Premetto che il mio voto non nasce da particolari antipatie verso Renzi, anche se non nascondo di volerlo mandare a casa, ma solo nel 2018.
    Come pure non credo che il 5 dicembre avremo dei vincitori e dei vinti, ma soltanto il risultato di un confronto democratico.
    Sul fatto che negli ultimi 20 anni non si sia fatto nulla mi permetto di negarlo con tutte le forze: riforma/e pensionistiche, riforma mondo del lavoro, riforma costituzionale del Titolo V della Costituzione (su questo punto sono molto arrabbiato perché la sinistra indicò la strada verso il federalismo, ed ora, la maggioranza della stessa sinistra mi dice l’esatto contrario, inserimento del pareggio di bilancio nella Costituzione.
    Aggiungo le liberalizzazioni di Bersani e la lista potrebbe allungarsi ancora per qualche riga.
    Certo sull’evasione fiscale e sul vero costo della politica (Mose, ricostruzione Aquila, Roma e tutta la corruzione italiana) non è stato fatto nulla, ma anche Renzi sta ben attento a non interferire con questo mondo.
    Hai ragione nel sostenere che abbiamo passato, più o meno indenni, i Governi di centro-destra, ma è pur vero che è stato possibile grazie all’attuale Costituzione.
    Sulla buona scuola il mio giudizio è sospeso in quanto vedo, e sento, cose buone che si scontrano con quelle negative.
    Venendo alla Riforma: è da agosto che leggo e rileggo, vado ad incontri del No, a quelli neutri ed anche a quelli del Ni e mi sono fatto l’idea che qualche cosa di buono ci sia a favore del Si, ma che il No vinca, abbastanza nettamente ai punti.
    Se si potesse votare su tutti i punti metterei la croce su un certo numero di argomenti a favore del Si.
    Infine gli anziani: onestamente ti dico che non ho chiesto ad un certo numero di over 65 come voteranno. La mia è una ricerca generale che, basandosi su due studi, “dimostra” come il Partito Democratico si sostenga sul voto di queste persone e di quanto si sia allontanato dal mondo giovanile e del lavoro.
    Per altro la fuga dal Pd, da parte del mondo della scuola, mi fa pensare sulla qualità della buona scuola.
    Un piccolo commento alle persone che voteranno Si sottovoce…..ho 57 anni ed ho visto generazioni votare sottovoce la Dc, Craxi, Berlusconi ed ora il Si…
    Porta pazienza, ho quasi finito: perché voto No? 1) perché credo che l’Italia abbia bisogno di una riforma federalista (quella del 2001) e non centralista come proposto 2) i Senatori, il Senato rimane, li voglio eleggere io e non dare la delega ai partiti. In particolare, questi nuovi Senatori che dovrebbero rappresentare gli interessi particolare delle regioni di appartenenza, a differenza della Germania, non hanno un vincolo di mandato, ma sono dei normali parlamentari (non eletti) che risponderanno come sempre agli interessi (particolari) dei partiti. In Germania hanno una specie di Senato regionale dove i vari Land nominano i rappresentanti con un preciso “vincolo di mandato” che, se non rispettato, li fa decadere. 3) La modifica del regolamento elettivo del presidente della Repubblica potrebbe portare verso ad una svolta che “romperebbe” il sofisticato meccanismo di pesi e contrappesi a tutela della Democrazia.
    Un’ultimissima considerazione: le Leggi vengono valutate in base alla loro efficacia e non alla velocità di approvazione. La Legge sul Divorzio è stata lunga ed è servito pure un referendum, ma è stata rivoluzionaria.
    Se mi hai letti fino a qui meriti anche una birra.
    Grazie ancora per la pacatezza e gli spunti molto interessanti presenti nel tuo commento.
    Un abbraccio.

    Mario

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