A CENA CON MILENA By MARIO ZACCHERINI

Certe trasmissioni fanno male e ti portano a riflettere in maniera dolorosa al punto che diventa difficile pensare e scrivere.

Tutto sommato probabilmente la cosa più semplice è partire, dopo l’emersione delle pessime parole dell’ex capogruppo regionale Monari nei confronti della Gabanelli, esprimendo una fortissima solidarietà nei suoi confronti.

Milena, fatti coraggio, non sei la Madia, non hai ricevuto le offese dalla destra e poi non sei nemmeno iscritta….insomma non aspettarti che la sinistra insorga per te.

Tranquilla, nemmeno le donne della sinistra andranno contro un dirigente della sinistra.

Questa volta l’hai fatta veramente grossa andando a miscelare i santuari della sinistra con contesti fuori dalle regole: Imola, Hera, malavita, metodo delle nomine, inquinamento ecc ecc

Con tutti i problemi che si accaniscono sul nostro paese proprio la Città Metropolitana bolognese dovevi toccare?

Si, per chi non se ne fosse accorto, il simpatico Merola, che non vuole rispondere alle domande di un libero giornalista, è il Sindaco della nuova Città Metropolitana e il simpatico Manca, che parla della teoria delle nomina di Hera, purtroppo brillantemente smentito dalla prassi emersa nelle dichiarazioni del Sindaco di Ravenna Matteucci e quello di Cesena Lucchi (merita un premio alla carriera in quanto non conosce nemmeno il titolo di studio della persona che ha nominato nel Cda di Hera), dicevo, il simpatico Manca è il Vicesindaco.

CITTA’ METROPOLITANA

Città Metropolitana che, davanti agli occhi dell’Italia, ne esce distrutta prima ancora di cominciare.

Bologna con un drammatico problema di inquinamento ambientale in pieno centro storico. Inquinamento bonificato nelle zone lavorative dei dirigenti e lasciato aperto per i poveri Cristi che lavorano e vivono per 1.300 euro mensili.

Imola con la scoperta che nel 1999, l’allora Ami, acquistò da una famiglia malavitosa un terreno con valore fuori mercato in quanto inquinato.

Oltre a questo vecchio episodio sul quale, in tempi non sospetti, ha indagato l’ex Consigliere Comunale di Modena Eugenia Rossi, trovandosi davanti ad un muro di gomma, sono le prospettive per il futuro che lasciano sgomenti.

Le parole del Sindaco imolese Daniele Manca, per quanto riguarda i criteri di selezione atti ad individuare le nomine dei consiglieri in Hera, cozzano, come dimostrato dal giornalista Rai, con la realtà.

Dopo l’umiliazione, per noi cittadini democratici, di scoprire i rapporti tra Ami/Hera e ambienti da tempo attenzionati dalla Magistratura, diventa ancora più indigesto condividere assieme a milioni di italiani le contraddizioni verbali tra quello che dovrebbe essere e quello che è (Manara Stefano) il profilo del consigliere che siede in Cda Hera.

Davanti alle telecamere Manca afferma “si cercano le migliori competenze perché crediamo che questo sia un progetto straordinario ed importante; si cercano persone di qualità che hanno un’esperienza e una conoscenza nel settore dei servizi pubblici a rilevanza economica e infatti ci sono curriculum… prevede proprio la presentazione, la pubblicazione di un curriculum, la premessa per poter definire le nomine”.

Come rispondere? Bastano le parole del giornalista Rai Emanuele Bellanoil sindaco di Imola ha voluto nel cda di Hera Stefano Manara, presidente della municipalizzata di Imola. È stato presidente di Imola Gru e della Scr, impegnata in servizi di fotocopiatura e ha lavorato per la Benicomuni Srl che amministra condomini e gestisce beni immobili.

Che c’entra la gestione di Gru, costruzioni di edifici, servizi di fotocopiatura con ciò che fa Hera?”

Chiaramente come cittadini non abbiamo nulla da imputare al buon Stefano Manara se non un “svela anche a noi il segreto del tuo successo”.

In fondo per essere nominati devi avere delle qualità che moltissimi giovani imolesi laureati ed esperti, come indica Manca nel profilo ideale, evidentemente non hanno.

Anche per Cottarelli il nostro concittadino non era risultato insensibile al punto che, nella cosiddetta black list, lo troviamo direttamente o indirettamente presente ben due volte.

IL FUTURO

L’errore più grande che una democrazia, davanti a questa situazione, potrebbe fare sarebbe quello di entrare nel vortice delle polemiche e delle recriminazioni.

Dobbiamo smettere di guardare al passato, ci pensa la Magistratura, per concentrarci sul futuro creando un paradigma che tenga conto delle storture del passato e gli errori del presente.

Il primo elemento deve essere che lo Stato, con tutte le varie declinazioni, non è e non deve essere imprenditore.

Bisogna tornare alle basi dello Stato liberale e contestualizzarlo al terzo millennio: porre regole, anche rigide, a salvaguardia della legalità, della sicurezza nei luoghi di lavoro, mettere tutti i cittadini nelle condizioni di poter accedere, se meritevoli, gratuitamente a tutti i livelli scolastici (è già in Costituzione) ecc ecc.

Lo Stato sociale non deve morire, ma essere presente (molto presente) nella fase della redistribuzione.

Nell’immediato, se vogliamo cambiare il mondo descritto dalla Gabanelli, dobbiamo utilizzare lo strumento democratico del voto smettendo di guardare alle ideologie del passato per concentrarci sulle persone, anche in maniera trasversale.

Nella nostra regione una possibilità ce la siamo già bruciata con Roberto Balzani.

Il rappresentante del Partito Democratico si è sempre mostrato profondamente critico nei confronti del “sistema” che guida i nostri territori, ma l’esito delle Primarie lo ha visto sconfitto nei confronti dei paladini del “vecchio che avanza”. Tra pochi giorni dovremo scegliere se continuare con il mondo dei Merola, Manca, Hera, Errani, Bonaccini oppure cercare la genesi di una via nuova, temo ancora lunga da venire. Dobbiamo cercare le persone, anche dentro al Pd, che vogliono lavorare per la legalità in maniera libera e senza condizionamenti.

Credo che in tutti i partiti siano presenti candidati liberi da Hera, Grillo, vecchie bandierine ed apparati vari disposti a lavorare solo ed esclusivamente per il bene comune.

Cerchiamoli!!!!

Mario Zaccherini

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  1. Formighella says:

    Formighella è morto. Ne danno il triste annuncio tutte le maestranze del teatro, le ballerine, i colleghi della Compagnia di Giro. Capita che qualcuno se ne vada dopo l’ultima passerella. Nel testamento Formighella ricorda i compagni di strada: assessori, consiglieri comunali, segretari di sezione e di partito, onorevoli,nani, ballerine e il suonatore di organetto con la scimmietta che chiedeva l’obolo (100 lire). Nel varietà della politica, dentro e fuori, Formighella ne ha conosciuti parecchi prima di lasciarci. Ora sta lassù, ci guarda, ci riconosce, non ci benedice, osserva e aspetta la prossima passerella (tanto qua non ci facciamo mancare nulla).
    https://www.youtube.com/watch?v=5yHbeEeZy_g
    Noi siam fatti così…. vogliam goder il sol d’Italy (bene,bravo bis).

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