DA TARANTO A IMOLA? By MARIO ZACCHERINI

Tra un anno anche la nostra città entrerà nel vortice elettorale per eleggere il nuovo Sindaco.

Le idee sono ancora deboli e confuse e inevitabilmente si guarda a cosa sta accadendo nella penisola per capire quali possano essere gli esempi virtuosi, se esistono, da imitare.

Considerando che sono elezioni amministrative la vicinanza tra eletti e cittadini è minima, distanza che fa emergere maggiormente il peso dell’uomo a discapito dell’ideologia.

Banalmente l’obiettivo comune dovrebbe mettere al primo posto l’interesse dei cittadini, scavalcando agevolmente le vecchie e nuove strutture partitiche.

Non a caso queste elezioni favoriscono un continuo fiorire di liste civiche; a volte “civette”, a volte per gioco “Lista Civica Torre a Piacenza”, a volte con molta serietà (premiata dai cittadini patavini) “Coalizione Civica per Padova (22%)”.

In particolare, la lista civica che ha candidato Arturo Lorenzoni, è stata in grado di “raccogliere” gran parte del variegato mondo dell’associazionismo e volontariato creando un percorso innovativo e forse unico in Italia: il grande tema del siamo di sinistra, perché la sinistra, ecc, è stato superato individuando i problemi della città di Padova (che sono di destra e di sinistra) e proponendo soluzioni con l’unico obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini (che sono di destra e di sinistra). Bravissimi!!!

Se Padova merita di essere citata per la sua modernità, Taranto, purtroppo, ha fatto emergere il peggio della politica.

La città pugliese deve essere considerata una città martire (Ilva), flagellata sia dal centro destra che dal centro sinistra. Anni con un Sindaco di sinistra-sinistra al cubo e un Presidente di Regione (Vendola) di sinistra-sinistra al quadrato, non hanno impedito che il problema Ilva assumesse una evoluzione endemica.

In tale realtà verrebbe da pensare che, per la salute dei cittadini, tutte le persone di buon senso e di buona volontà si siano unite. Invece no! Partiti e Civiche si sono presentati tutti divisi ottenendo, come risultato, che al ballottaggio si contenderanno la poltrona da Sindaco proprio i partiti maggiormente coinvolti nella scarsa attenzione verso la tutela sanitaria della città. Non solo: questa frantumazione è riuscita a far risorgere Forza Italia (furbescamente trasformata in Forza Taranto) sotto la cui guida il Comune, nel 2008, conobbe l’onta del dissesto finanziario.

IMOLA 2018

Nel 2018, chi si impegnerà politicamente ad Imola, dovrà decidere se seguire la via padovana o l’anarchia tarantina. Si tratta di capire se si vorrà maggiormente bene al nostro vicino di casa, oppure, in una prospettiva verticistica,  preferire seguire le indicazioni di chi a Imola non ci vive e l’unica cosa a cui ambisce sono i voti per raggiungere il potere.

Speriamo, oltre ai problemi e morti per cause polmonari, di non imitare anche i percorsi politici dei tarantini.

Strade diverse ed entrambe insidiose. Personalmente opterei per la prima perché la seconda mi ricorda tanto la barzelletta del pugile suonato che, a commento dell’ennesimo k.o. subito, confida un “me ne ha date tante, ma sapessi quante ne ho dette!”.

Mario Zaccherini

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