IMOLA 2013: LIBERI DI ESSERE FELICI By MARIO ZACCHERINI

Anche i quotidiani, sempre più spesso, dedicano spazio ed articoli al degrado della nostra città; degrado ormai giunto ad un livello strutturale.

Gli ultimi cinque anni hanno trasformato la nostra realtà da città di provincia dove potevi (quasi) lasciare le chiavi nella toppa della porta di casa, a città dove, al calare del buio è consigliabile, in particolare se si è a piedi, circolare in compagnia e non da soli.

Sicurezza e fatiscenza si sono sviluppati assieme e, sempre assieme, sono giunti ad un livello intollerabile.

Furti di biciclette, una donna rapinata mentre attende il figlio all’uscita da scuola, intrusioni negli appartamenti, vandalismi, edifici pubblici lasciati cadere a pezzi e l’elenco potrebbe allungarsi a dismisura: degrado, rinuncia alle normali procedure manutentive e disoccupazione sempre in aumento rappresentano la cifra del declino della nostra città.

Una settimana fa Annalisa Gagliano, su Facebook, ha portato testimonianza visiva relativamente al degrado della piscina imolese, oggi i quotidiani locali hanno illustrato come la palestra di Via Volta sia facilmente “aggredibile” dalla pioggia e come la qualità del servizio offerto alle società sportive sia di pessima qualità.

L’allenatore di una squadra femminile di pallavolo, meglio di chiunque altro, descrive la realtà che i nostri ragazzi/e sono costretti a condividere per svolgere un’attività sportiva (tra parentesi, la società in oggetto, milita in serie B onorando quindi ad alto livello la nostra città): www.corriereromagna.it/imola/2013-01-25/degrado-negli-impianti-sportivi-piove-testa-agli-atleti-della-pallavolo

Per non parlare del triste panorama umano che staziona, spesso con comportamenti provocatori e minacciosi, all’esterno dell’impianto creando situazione di disagio e timori negli atleti e dei genitori.

Più che alle notizie, noi imolesi, ci siamo abituati ad una sorta di bollettino di guerra dove, con triste ritualità, trovano spazio le strutture fatiscenti del Cimitero, la precarietà di tanti manti stradali, l’abbattimento di alberi, la sempre minore praticabilità degli impianti sportivi, la sicurezza sempre più precaria e naturalmente la perdita continua di posti di lavori.

Anni di lamentele, presso l’Amministrazione pubblica, non hanno sortito effetti positivi, se non le rituali risposte del tipo “colpa di Berlusconi, i soldi ci sono ma il Patto di stabilità impedisce di spenderli, colpa del Governo Monti, colpa dell’Europa, le stagioni non sono più quelle di una volta ecc…”.

In realtà la nostra Amministrazione ha semplicemente fatto delle scelte e, all’interno di tali scelte, ha deciso di investire in una sola direzione cifre estremamente significative rinunciando al decoro pubblico, alla messa sistematica in sicurezza degli edifici dove studiano o praticano sport i nostri figli, al rispetto dovuto alla memoria dei defunti, alla manutenzione del manto stradale, al sostegno ed integrazione della formazione scolastica.

I SOLDI CI SONO

Su questo punto i cittadini devono essere bene informati: non è vero che i soldi non ci sono! I soldi ci sono, ed anche in quantità, ma non per i bisogni dei poveri contribuenti, non per gli interventi che potrebbero migliorare la qualità della vita di tutti, non per creare un volano moltiplicatore di occupazione (a Imola abbiamo una sinistra keynesiana nel dar buon consigli agli altri……..ma nel non seguirli dove amministra). Come a Roma non si fanno problemi ad investire 15 milioni di euro per l’acquisto degli F35 anche a Imola l’Amministrazione non si è fatta problemi, e non se ne farà, ad investire milioni di euro verso l’Autodromo.

Un fiume di denaro pubblico che il Sindaco Manca, attraverso ConAmi, dirotta sulla pista del Santerno come se ci trovassimo ancora dentro ai fantastici anni 80. Un fiume di danaro che, oltre ad essere sottratto ad utilizzi per lenire i bisogni dei cittadini imolesi, produce passività milionarie (sembra incredibile, ma la posizione debitoria della “creatura” di ConAmi e Manca ha già superato i 5 milioni di euro……..).

Dispiace per Manca, dispiace per Montroni e dispiace in particolare a coloro che pagano sulla propria pelle le disavventure imprenditoriali dei due Danieli, ma gli anni 80 sono finiti e con loro anche lo sperpero delle risorse pubbliche per il semplice motivo che il paese, ed anche Imola, è diventato più povero.  Sarebbe sufficente che i nostri amministratori si ponessero il problema dei ritorni di certi investimenti, cosa che stanno facendo a 80 km da Imola.www.f1passion.it/2013/01/motogp-san-marino-boccia-il-gran-premio-di-motogp/

COSA FARE?

Gli imolesi hanno avuto tempo 5 anni per valutare competenze ed amore nei confronti di questa città: in questi anni credo sia emerso con forza che il problema non sono i partiti, ma le persone. Voglio insistere su questo punto. Chi pensa che l’unica via di uscita sia la guerra nei confronti del Pd, ed alleati, è destinato ad una cocente sconfitta perché non è combattendo contro una bandiera che si vincono le battaglie. Sarebbe bello, sarebbe facile, ma si farebbe un grandissimo regalo alle persone che hanno abbandonato la città.

Il Pd è un partito che può vantare ed esibire grandi esempi di amministrazioni pubbliche: Forlì, Ravenna, Faenza sono città amministrate da uomini del partito di Bersani che lavorano a favore del bene comune, al punto, cito la Giunta guidata da Roberto Balzani, di votare contro (compatti) alla fusione Hera-Acegas, motivando il proprio no in quanto un voto favorevole alla fusione avrebbe significato l’inizio del percorso di privatizzazione dell’acqua. A Imola è accaduto l’esatto contrario con addirittura un Consigliere della Sinistra Arcobaleno favorevole alla fusione e due Assessori in quota Rifondazione Comunista e Verdi che non hanno dato le dimissioni dopo questo schiaffo agli imolesi referendari. Come vedete non sono i partiti il vero problema; credo che in tutti i comuni coinvolti nella fusione i rappresentanti, per attualizzare, della Lista Ingroia abbiano votato contro al progetto di fusione, come tantissimi uomini del Pd. Imola è diversa. Tutto qui!

L’acqua è un episodio, come un ulteriore episodio è lo stato di abbandono e degrado del camposanto del Piratello. Quante volte avete letto che la colpa non può ricadere sull’Amministrazione in quanto i soldi ci sono, ma il Patto di stabilità impedisce il doveroso recupero architettonico. Tante volte, al punto, molto probabilmente, di maledire Berlusconi, l’Europa e Monti. Purtroppo non è come ci hanno raccontato! Esiste sempre un’alternativa, esiste e l’esempio non è troppo lontano da noi. Basta andare a Ravenna e cercare di capire come mai siano riusciti a creare un consorzio che produce utili e mantiene presentabile un luogo così importante come un cimitero. A Ravenna, come a Faenza e Cervia, le Amministrazioni hanno preferito investire su servizi ai cittadini, parliamo di cifre importanti, che producono decoro, occupazione e utili da reinvestire (quasi una politica keynesiana…).

Questo è il punto fondamentale sul quale dobbiamo prestare la massima attenzione; non dobbiamo guardare ai partiti, ma alle persone, alle idee. Solo così possiamo sperare di rimettere in sicurezza la nostra città. Se domani il Pd imolese avesse il coraggio di presentare un candidato con le idee del Sindaco di Forlì lo dovremmo sostenere con forza, se con un colpo di coda, al momento impensabile, i soliti ventennali maggiorenti arrivassero alla conclusione che gli anni 80 sono finiti , lasciando spazio alle nuove generazioni (sia chiaro, giovani competenti e non l’ennesima replicazione dei funzionari di partito), dovremmo essere solidali e favorire un ricambio epocale anche sotto la stessa bandiera.

In attesa che questi momenti arrivino, se mai arriveranno, a noi cittadini rimane il dovere, si badi bene il dovere, di organizzarci e di condividere idee e progetti sulla città del futuro. Dobbiamo scrollarci di dosso paure e timori reverenziali perché è sufficente guardarsi attorno per capire che quello che è stato fatto in questi cinque anni lo poteva fare chiunque. Cari imolesi, se dovesse accadere, sul nostro territorio, quello che è accaduto a Modena occorrerebbero giorni per raccogliere i caduti, in particolare se dovessimo subire un sisma ad aule piene.

E’ giunto il momento che le risorse pubbliche vengano nuovamente utilizzate per i bisogni pubblici e non per quelli particolari, ma per arrivare a questo dobbiamo assumerci la responsabilità di essere disponibili all’azione e di importare a Imola gli esempi virtuosi già sperimentati in altre città.

Per noi, i nostri figli e nipoti serve un atto di coraggio e generosità, ancora più grande del gesto fatto da un babbo anonimo che mi ha spedito delle foto sullo stato del Palazzetto di Via Volta durante una partita di pallavolo femminile……….se ricodo bene eravamo partiti di lì e lì finiamo.

Mario Zaccherini

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  1. giorgio says:

    Caro Mario

    La tua analisi ,puntuale e lucida, conferma che in questi ultimi 5 anni il declino della nostra città è proseguito senza che questa Giunta facesse nulla per mettere un rimedio . Gli anni 80 hanno rappresentato un periodo molto positivo . Oggi dobbiamo fare i conti con una realtà cruda, con famiglie povere che non hanno le risorse nemmeno per far studiare i figli ( parliamo di Imola) .
    Si può e si deve fare di più . Bisogna investire sulle Persone , sulle Risorse Umane , sulle competenze; su chi sa; chi sa fare ; chi fa.
    Nessuna guerra al PD ; ma nessuna condivisione con le scelte che da questo partito vengono sostenute.
    Le risorse pubbliche VANNO DESTINATE PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA SOCIALE. L’Autodromo può attendere.
    Giorgio

  2. guerra says:

    Mario continui ad inanellare ragionamenti di Buon Senso, come i grani di un rosario. Ti devo dare una pessima notizia: finchè non fai affari il Tuo sforzo sarà inane. Continui a pensare al bene della popolazione e della gente. Per concludere qualcosa devi porzionarla, la gente, devi fare affari per Te e per la porzione di gente. Non ci sono più ideologie e, purtroppo, gli ideali se ne stanno ben nascosti per paura e per opportunismo di chi li dovrebbe propugnare. “Il buon senso c’era ma se nestava nascosto per paura del senso comune” (A. Manzoni).
    Guerra.

  3. Mario Zaccherini says:

    Guerra, per l’ennesima volta mi inchino alla tua intelligenza e alla tua cultura.

    Mario

  4. Almeida says:

    Se mi sentivo di fare una critica a questo blog, era che ultimamente era stato un po’ troppo monotematico: sprechi dell’autodromo ed ancora sprechi dell’autodromo.
    Con questo post giustamente Mario evidenzia che il problema della “non qualità dell’amministrazione” è ben più ampio.
    La Giunta Manca ha tutti i numeri per passare alla storia come la peggior Giunta che Imola ricordi. Dalla Sanità all’autodromo, dai lavori pubblici alla manutenzione, dai servizi sociali al rapporto con i cittadini, dal PSC alla non gestione della crisi con Assessorati deboli come non mai.
    E poi l’incoerenzapolitica e di valori, come per esempio con il Referendum sull’Acqua Pubblica, a parole sostenuto da Manca che poi, quando si traveste da azionista di HERA ben se ne guarda dal portare avanti la battaglia referendaria.
    Imola 2013, si cambia?

  5. Mario Zaccherini says:

    Caro Almeida, forse ci siamo dilungati troppo sulla gestione dell’autodromo, ma era fondamentale per fare comprendere ai cittadini che Imola ha una propria autonomia finanziaria che va oltre le ristrettezze nazionali, autonomia quasi totalmente dirottata verso l’impianto lasciando nel “dimenticatoio” altre strutture.
    A costo di essere noiosi non dobbiamo mai dimenticare che esiste un flusso di denaro pubblico (di noi imolesi) verso l’autodromo che produce passività.
    Da questa situazione anomala dobbiamo partire per cambiare le cose: la consapevolezza che Imola merita molto di più rispetto alla miseria amministrativa degli ultimi 5 anni deve guidare il cammino di tutti coloro che vogliono fare tornare il colore su questa città grigia.
    Credo che il cambiamento sia alla nostra portata.
    Credo che il cambiamento sia già iniziato.
    Ciao

    Mario

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