AUTODROMO IMOLA: 300 – 50 – 20 – 4 MILIONI DI INDOTTO, GIOCHIAMO I NUMERI AL LOTTO By MARIO ZACCHERINI

Nella serata del 3 dicembre una rappresentanza del Comitato Autodromo Diverso, in quanto cortesemente invitato da Comitato Autodromo Vivo, ha presenziato alla serata dedicata all’autodromo.

Davanti alla situazione, relativamente ai risultati che emergono dai bilanci ed all’impatto ambientale, fortemente deficitaria, il futuro dell’impianto deve passare anche attraverso il confronto di idee perchè rappresenta la migliore base per individuare eventuali percorsi o alternative.

In particolare speravamo che dalla serata emergesse un quadro chiaro del presente, e su variabili fondamentali, oltre ai conosciuti bilanci, come il valore dell’indotto e l’incidenza occupazionale legata al territorio.

Purtroppo non abbiamo avuto riscontri confortanti in quanto ci è stato detto che non è vero che esiste un balletto di numeri su questi punti (in realtà, come da allegati, l’indotto passa dai 300 milioni affermati dall’Assessore Bondi ai 4.5 presentati durante la serata, passando dai 20 di Sciacca e i 50 del Sindaco Manca).

Anche i posti di lavoro passano, la variabile è legata all’intervistato, da 1200 a oltre 2000.

Trovarsi di fronte a numeri, in palese contrasto con quelli dati dal Sindaco e dall’ex direttore Sciacca, non aiuta ad entrare nel merito della realtà autodromo e getta un’ombra di preoccupazione sul futuro

Non sono stati presentati esempi virtuosi, da parte di altri autodromi, anzi lo scenario descritto è quello di un mondo che sta morendo sotto il peso di costi elefantiaci inseriti in un contesto che conosce una profonda crisi economica che sta obbligando le amministrazione ad una scelta su tutte le spese non strettamente legate alla vita dei cittadini.

Poi, purtroppo, è nato un “incidente diplomatico” sul tema del rumore.

Secondo il Comitato Autodromo Vivo non esiste un problema e non esiste nemmeno un pericolo rumore arrivando al punto di sostenere che non esiste un legame tra rumore, salute e qualità della vita.

A quel punto abbiamo ritenuto che avessimo dedicato sufficiente tempo all’ascolto e siamo usciti dalla sala.

Imola 2013, entro il mese di febbraio, vedrà organizzata una serata, a cura del comitato Autodromo Diverso, invitando anche il già citato Comitato Autodromo Vivo, con l’unica richiesta (non vincolante) che si presi con dati e fonti facilmente verificabili, questo per facilitare la nascita di una discussione e di una proposta comune.

Noi abbiamo pochi punti sui quali discutere, ma estremamente chiari sul legame Autodromo – Città:

1) rispetto rigoroso delle norme sulla tutela ambientale (no inquinamento, in particolare quello acustico), ivi compresa la prova fonometrica nelle scuole durante le prove.

2) no ad interventi pubblici, se non a livello simbolico (le risorse finanziarie pubbliche devono essere utilizzate per ridurre i disagi della cittadinanza e non a fine “imprenditoriale”)

3) studiare progetti alternativi, ecosostenibili, miranti a favorire l’afflusso di turisti con iniziative non legate alle gare o prove.

4) mantenere i grandi eventi motoristici senza trasformare la pista in un luogo di prove libere per privati.

5) cercare di riportare ad Imola eventi musicali di portata nazionale e, se possibile, internazionale.

Se tutti gli autodromi mondiali, ancora operanti sulle attività legate al motore a scoppio, sono profondamente in crisi, molto probabilmente, significa che quel modello è moribondo. A noi la scelta di prolungare l’agonia oppure di trovare forme alternative e/o complementari di utilizzo degli impianti.

Mario Zaccherini

Ps

Per i lettori più curiosi allego una serie di link informativi sulla babele di cifre che ruotano attorno all’indotto imolese. Nella home del sito è possibile sentire la voce del Sindaco Daniele Manca mentre afferma che l’autodromo porta milioni di turisti ad Imola ogni anno. Credo che, per parlare del futuro dell’autodromo, sia giusto cominciare a citare fatti: bilanci (4 anni di attività hanno prodotto un disavanzo di quasi 4 milioni di euro) e dichiarazioni di autorevoli membri della Giunta Imolese, come il Sindaco Pd Daniele Manca e l’Assessore Andrea Bondi, oltre all’ex Direttore della struttura Sciacca rappresentano il migliore punto di partenza.

www.andreabondi.it/2007/12/24/la-terza-vita-dellautodromo-di-imola/ (Andrea Bondi, Assessore Comune di Imola, afferma che l’indotto portato dall’autodromo sarà di 300 milioni di euro)

www.ilsole24ore.com/art/economia/2010-07-27/autodromo-imola-controllo-pubblico-080023.shtml?uuid=AYivwMBC (Il Sindaco Manca afferma che l’indotto è di 50 milioni e i posti di lavoro 1200)

www.telesanterno.com/autodromo-imola-un-piano-per-il-risanamento-torna-la-%E2%80%9Cscuola-ducati%E2%80%9D-1218.html (L’ex direttore dell’autodromo sostiene che l’indotto è di 20 milioni)

www.stai.it/news/comunicati_dettaglio.asp?ID_News=36 (Secondo la Stai l’autodromo fornisce occupazione, indiretta, a 1400 persone)

www.oggibologna.it/bologna/2135-autodromo-imola-con-gestione-provvisoria-indotto-di-50-milioni.html

www.oggibologna.it/bologna/2135-autodromo-imola-con-gestione-provvisoria-indotto-di-50-milioni.html

www.lorenzomarabini.com/autodromo-di-imola.html (una riflessione)

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  1. Andrea Bondi says:

    Urca! Che reperto storico hai preso fuori Mario…

    Comunque, per completezza di cronaca, nel 2007 (è a quella data che risale l’articolo scritto) io ero un semplice Consigliere Comunale, non Assessore…e quei punti non erano mie considerazioni ma estratti di quella che fu, a suo tempo, la presentazione del Progetto di Norman.

    Ciao!

    Andrea

  2. Saimon says:

    Come prima cosa vorrei fare i complimenti ad Andrea che, con grande serietà e rispetto dei cittadini, ci mette la faccia e, chiamato in causa, risponde in prima persona.
    Sarebbe bello che tutti gli amministratori locali tirassero fuori le palle e facessero cosi.

    Detto questo, non penso che la carica che aveva allora cambi il contenuto dell’intervento.
    La cosa grave è che è che un consigliere comunale dia una cifra (non specificando che è una citazione), il sindaco ne dia un’altra, l’ex direttore un’altra ancora, la società del turismo ancora un’altra…etc etc etc…insomma…l’immagine che passa è che nessuno abbia una vera idea dei benefici che questa risorsa porta a Imola.
    E purtroppo è una cosa che capita spesso nelle amministrazioni pubbliche.
    Quando non si tratta dei tuoi soldi, ma fai investimenti con i soldi degli altri, poco importa quale che sia il ritorno.

    PS l’unica cosa che mi ha fatto sorridere dell’articolo di Andrea è il riferimento al brindisi nelle ultime righe…mi sa che a parecchi imolesi il brindisi con Norman95 è andato di traverso…

  3. Mario Zaccherini says:

    Buonasera Andrea,
    ti ringrazio per il commento e ti comunico che ho scritto Assessore (carica che attualmente ricopri) per sottilineare come una giovane promessa della politica possa, in assoluta buona fede, trasmettere dei contenuti lontanissimi dalla realtà ai cittadini.
    Quello che voglio affermare non è la cattiva volontà di tutti gli attori coinvolti nella gestione autodromo, non ti nascondo che condivido il tentativo di fare rinascere il Ferrari, ma, cominciando dalla Norman 95, scelta sottolineata con enfasi dalla maggioranza, mi sarei comportato in maniera molto più prudente.
    La Norman non può essere considerata un incidente di percorso, in quanto era sufficiente fare una semplice ricerca in internet per scoprire che aveva già dei grossi problemi finanziari.
    Riprendo in parte il ragionamento di Saimon; se i danari investiti fossero appartenuti ai politici che hanno affidato la gestione al gruppo partecipato dalla Cesi, sicuramente il percorso sarebbe stato diverso, ma, purtroppo per la città, le risorse pubbliche spesso vengono considerate come non proprie.
    Non solo: il segnale che amministratori, politici di professione, non abbiano la visione chiara di cosa stanno facendo, getta un’ombra sinistra anche su altri interventi quali il recupero dell’Osservanza, Beni Comuni, fusione Acegas-Hera.
    Ripeto non metto in discussione la buona fede, ma nel mercato, se vuoi fare il manager, devi averne le qualità.
    Permettimi una battuta: se Marchionne fosse il Vostro datore di lavoro molto probabilmente sareste fuori dai cancelli con le bandiere in mano in cerca di un nuovo posto di lavoro.

    Mario Zaccherini

  4. alfredo says:

    …eh quando i soldi sono della comunità e non i tuoi, come è bello usarli per il gusto di farsi ben volere dalle mitiche truppe cammellate che non si chiedono nemmeno il perchè di cotanto spreco, ma gli basta continuare fare il tifo contro qualcuno, anche se gli altri hanno mille argomentazioni più serie… L’importante è continuare ad ignorare cosa succede al nostro prossimo e far quadrare la conta …dei voti, per il resto,chi ha dei problemi può sempre andare al mare se si sente disturbato o farsi un’assicurazione per potersi curare (la prevenzione è roba per quei fissati di ambientalisti…): i soldi per la sanità pubblica servono per il divertimento di pochi!
    Anche se sono un pessimista, ho fiducia che tutto questo finirà presto in virtù del fatto che sempre più cittadini elettori cominceranno a chiedersi: ma dove vanno tutti i miei soldi che pago in tasse, bollette, ecc, non saranno utilizzati per “sfogare la legittima passione per la velocità” di Manca-Montroni & C.?
    Cari “amici” dell’Autodromo Vivo, sapremo fare buon uso di tale affermazione….anche in campagna elettorale: gli ulteriori tagli per la sanità e l’istruzione pubblica sono in dirittura d’arrivo…..

  5. Andrea says:

    Io sono un motociclista, se voglio dare sfogo alla mia passione per strada non posso perchè la patente oggigiorno viene data a cani e porci e anche andando piano rischio la pelle, mentre in pista sta diventando sempre più difficile perchè gente come voi pensa più ai grandi eventi che per averli bisogna pagarli milioni e milioni di euri che ha un cristo che prende 1000/1100e al mese che purtroppo si è appassionato di uno sport mal visto. La cosa che mi fa più strano e che vi sta bene pagare per avere l’eccellenza che essere pagati contribuendo a ridurre la gente che da sfogo alla propria passione per strada a causa dei vostri ragionamenti.
    Non so se sono io a essere nato sfigato ad avere questa passione (che tra l’altro non è di pochi come dite voi), o voi che avete perso il senno a pensare certe cose. Il mondo è di tutti no? Allora perchè tenere aperti gli stadi e i campi da calcio? Mandiamo i nostri figli a giocare a pallone in mezzo alla strada, è il ragionamento che fate voi nei nostri confronti no?
    Uno fa fior di sacrifici per vivere la propria passione e la cosa peggiore è che c’è pure chi vuole impedirgli di viverla. Poi di certo sono gli sport motoristici ad avere inventato il tifo da stadio e gli ultras che non fanno altro che rovinare la socità, o pure li ci sbagliamo???

  6. Ermete Guerrini says:

    Non ho capito una cosa: ai motociclisti piace andare in motocicletta, piegare, accelerare, correre o fare del rumore?
    Grazie in anticipo per la risposta.

  7. alfredo says:

    Gentile sig. Andrea le riporto il testo per la raccolta delle firme, con il quale vorrei provare di chiarirle che certi diritti vengono prima delle passioni, che nessuno vuole vietare, ma limitare per non vivere costantemente sotto stress da rumore in un autodromo pressochè urbano, grazie alla miopia degli amministratori pubblici pur di favorire la speculazione edilizia di noti costruttori:

    - Al Sindaco e agli amministratori del Comune di Imola;
    - Ai candidati Sindaco alle prossime elezioni amministrative di Imola
    PREMESSO CHE:
    - il devastante rumore derivante dall’attuale gestione della pista dell’Autodromo, che in tre anni ha visto più che raddoppiate le giornate di utilizzo, è fortemente nocivo per la salute e la tranquillità fisica dei cittadini, oltre a rendere Imola tristemente riconoscibile come “Città del rumore”;
    - nelle immediate vicinanze dell’autodromo sono ubicate molte scuole;
    - il Parco delle Acque minerali è praticamente inutilizzato a causa dell’inquinamento acustico ed ambientale;
    - ingenti risorse pubbliche vengono impegnate senza un ritorno per la città;
    I SOTTOSCRITTI CITTADINI CHIEDONO:
    - una regolamentazione delle manifestazioni motoristiche sia per quantità che per tipologia, che tenga realmente conto della vera qualità della vita nella nostra città;
    - che il diritto alla salute ed il benessere dei cittadini siano prioritari rispetto al divertimento di pochi;
    - che la necessità di economia delle risorse pubbliche ponga fine all’uso di denaro a fondo perduto.

    Detto ciò, mi limito semplicemente a rammentarle, così come gli stadi, che un autodromo è un luogo predisposto per manifestazioni sportive, nel nostro caso le gare motoristiche (dizionario Zingarelli – autodromo: “pista per gare automobilistiche e motociclistiche”)e non per dare libero sfogo, pressochè quotidiano, alle proprie passioni, che come rammentavo sopra, se diversamente collocato rispetto al contesto urbano, alcuno avrebbe da rinfacciarle nulla.

  8. Andrea says:

    Signor guerrini, purtroppo, per lei, tutte le cose che ha citato sono cose che piacciono ai motociclisti, quello che chiama rumore per noi non è che musica ed è una cosa intrinseca. Purtroppo le sia case automobilistiche che motociclistiche quando omologano acusticamente i propri mezzi lo fanno a regimi di rotazione bassi (la cosa è consentita dalla legge), mentre a regimi superiori il rumore è logico che sia più forte ma la cosa purtroppo per lei è regolare.
    Signor alfredo, quindi lei mi sta dicendo che noi non possiamo sfruttare un autodromo per vivere affondo della nostra passione in sicurezza ma che però possiamo correre per strada???
    Ah, bel modo di intendere le cose, ora l’autodromo sarà pure nella periferia della città, ma alla nascita, che io sappia, le case erano ben meno, è stato permesso di costruire e la gente ne ha aproffitato dei prezzi minori per via della zona disagiata, si è fatta le budella d’oro grazie ai grandi eventi e ora che non ci sono si lamenta.
    Mi pare un pò la storia di chi si trasferisce dalla città alla campagna e poi si lamenta del puzzo dei letami che i contadini usano per fertilizzare i campi. Se uno ha costruito li conosceva i disagi e sapeva che ci avrebbe dovuto convivere altrimenti fa come quelli di cui ho parlato sopra, prendono su e dalla campagna se ne tornano in città.
    Poi disagio, la domenica della 200miglia ho fatto un giro in moto fino al passo del giogo e la mattina alle 8:30/9 in zona rivazza la gente si buttava in mezzo la strada per cercare di farmi parcheggiare a casa loro a pagamento mettendo in pericolo la loro salute e la mia, non mi sembravano indispettiti e con cartelloni contro l’autodromo.
    Mi sembra che più che al bene comune pensiate solo al vostro, a voi l’autodromo da fastidio, a noi invece no (io abito attaccato alla via emilia e sento il rumore tutto il giorno che dovrei fare??? Come già detto prima ci permette di vivere la nostra passione in sicurezza, i pochi privilegiati che menzionate in realtà non sono che quelli della f1 e della motogp che tanto sbraitate per avere e che per averli dovreste pagare milioni di euro (26 ne chiede ecclestone per la f1 una ventina per la motogp) più tutte le spese secondarie. Però si sa se vengono loro non fanno rumore e non sono da pagare, vero? Non mi dica il contrario perchè i grandi eventi motoristici sono proprio quelli sopra citati.
    Io ho solo la sensazione che se un giorno l’autodromo chiuderà in molti attorno all’autodromo venderanno la casa.
    Penso la stessa cosa per imola, ma pure per misano e monza che hanno problemi simili.

  9. alfredo says:

    Gentile Andrea,
    potrei liquidare i suoi commenti ricordandogli che la convivenza civile è possibile solo se si rispettano le regole che ci siamo dati e, rispetto a quanto sostiene, la invito a documentarsi per verificarle. Poi è pur vero che siamo in Italia e che puntualmente diventano un optional e di conseguenza tutto è possibile, salvo quando ci si scontra con chi fa il proprio dovere e le applica o le fa applicare.
    Detto ciò, non posso però esimermi dal non ricordargli alcuni particolari che mi pare lei ignori palesemente:
    - per la strada lei/noi possiamo correre, ma rispettando i limiti previsti e la sicurezza per lo meno altrui (regole del codice della strada);
    - le case all’interno dell’autodromo erano 31 e tali sono ancora.
    Sono quelle che i suoi amici amministratori/costruttori hanno consentito di costruire attorno all’autodromo esternamente quando si svolgevano pochi eventi annuali, che anche loro oggi giustamente chiedono il rispetto delle regole, visto che solo quest’anno ci sono state 107 giornate spacca timpani e che il suo amico Sindaco ha preannunciato di voler aumentare per vedere di far tornare i conti… (regole sul rumore e l’urbanizzazione)
    - giusto sfogare la propria passione per la velocità in un autodromo piuttosto che per la strada, ma converrà con me, purchè non sia collocato in un contesto urbano qual’è quello di Imola, se lo si vuol fare in maniera così continuativa, o la sua passione è prioritaria al diritto? (regole sui diritti)
    - lo stesso dicasi per la puzza di letame nelle campagne: anche qui esistono delle regole ben precise sul periodo di spandimento, sul metodo e sui tempi di interramento: se rispettati il problema puzza non esiste o quanto meno il disagio è drasticamente contenuto per pochissime ore. Forse non lo sapeva o l’hanno, anche qui, malinformata?(regole sulle molestie odorigine)
    - la 200 miglia potrebbe rientrare nel numero contenuto e
    quelle manifestazioni importanti che non sono oggetto di contestazione e che richiamano un numero significativo di appassionati (regole sull’attività di un autodromo)
    - anche per il rumore e qualità dell’aria della via Emilia esistono delle regole, ma che i nostri Sindaci continuano ad ignorare e che la stragrande maggioranza dei cittadini non contesta perchè spera che a pagarne le conseguenze tocchi sempre a qualcun altro…: l’importante sembra essere muoversi col proprio mezzo privato e avere tante strade per farlo. Potenziare il trasporto ferroviario urbano e locale come avviene in altri Paesi europei anzichè progettare nuove strade/autostrade (ne sono previste altre 5 solo nella nostra Regione!), manco parlarne. Perchè? (regole sul rumore urbano e polveri sottili-PM10)
    - se necessitano autodromi amatoriali, facciamoli, ma lontano da dove abita e vive la gente, anche se la vedo un po’ dura trovare luoghi liberi/idonei in un Paese come l’Italia, dove hanno oramai cementificato l’impossibile.

  10. Andrea says:

    Le leggi sui spandimenti di letame le conosco bene, ho abitato una vita in aperta campagna e lavorato per anni in una ditta terzista agricola tra le più grandi in romagna. Spesso quando ci vedevano arrivare nei campi con i rimorchi per spandere i letami l’arpa veniva chiamata ancor prima che iniziassimo a lavorare anche se avevamo l’aratro subito dietro, questo io non lo chiamo rispetto delle regole, cosa che stavamo facendo noi, ma abuso delle regole da parte loro.
    Chiuso questo discorso, che avevo aperto per fare un’esempio, io credo che se vogliamo considerare l’autodromo come un’azienda lo si deve lasciare lavorare, le gare importanti di cui parla lei in genere si pagano è quindi logico che dopo l’azienda autodromo vada in perdita con conseguente richiamo dei cittadini. Se invece lo lasciaste lavorare, effettuando gare minori, che sono quelle che portano soldi, e prove libere penso che si riuscirebbe ad avere un bilancio in pari se non un’utile.
    Inoltre, non vorrei sbagliarmi, ma quest’anno molte giornate di prove libere si sono tenute infrasettimanalmente quando i disagi in teoria dovrebbero essere minori, o sbaglio.
    Credo che oggigiorno la gente abusi di perbenismo, vorrebbe vivere in un mondo asettico ma la cosa non è possibile neanche se vivesse in era preistorica. Anche il discorso del pm10, lo sa che è saltato fuori specialmente da quando sono stati introdotti i catalizzatori, poichè fermano le polveri di diametro maggiori ma non quelle più sottili che nemmeno il nostro corpo riesce ad espellere mentre prima erano inglobate in quelle di granulometria maggiore e una parte si riuscivamo a espellerle, lo stesso problema c’era in maniera molto maggiore e peggiore con la polvere d’amianto, ma esiste tutt’ora anche se in forma leggermente minore con le polveri dei sacchi di iuta e le polveri provenienti dalla lavorazioni del legno.
    E’ interessante, tornando al caso autodromo come molti di quelli che abitano attaccati all’autodromo non si lamentino o solo moderatamente, mente è chi abita più in la che si lamenta. Tramite motoclub e forum vari conosco un bel pò di gente in italia che tiene all’autodromo, anche perchè gli piacerebbe poterci girare, più che ai cittadini di imola, e la cosa mi rattristisce molto.
    Non è essere irrispettosi dei cittadini imolesi, non mi fraintenda, anzi è quasi un’elogio al bene che hanno e che possono condividere e far vivere anche agli altri.
    Comunque mi scusi la domanda, come mai la festa dell’unità e quelle se non erro della birra che si fanno nel periodo estivo nel lungo santerno non danno fastidio acusticamente parlando anche se la musica alta va ben oltre la mezzanotte???

  11. alfredo says:

    Perchè sono eventi uno a tantum (come era l’autodromo prima delle gestioni fallimentari) e quindi sta nella logica delle cose contemplare anche qualche periodico disagio, non certamente paragonabile a quanto avviene costantemente attorno all’autodromo: mi creda, abito a 20 km da Imola e abitualmente andavo in bicicletta alla domenica mattina in compagnia di un gruppo di amici al chiosco “da Renzo” prima, River Side” dopo, per consumare un caffè e fare quattro chiacchere con altri vecchi amici imolesi, ma abbiamo dovuto smettere, come tanti altri visto il chiaro che si faceva, perchè anche urlando non ci capivamo! Mi sono messo nei panni di alcuni di questi cittadini imolesi che abitano intorno all’autodromo e che mi dicevano, programma alla mano, che settimanalmente per due o tre giorni dalle 9 alle 18.30 e per larga parte dell’anno, questa era la loro qualità di vita. Credo che Imola meriti di meglio e mi adopererò per farlo, in quanto, diversamente dal Sindaco che dovrebbe essere suo compito, lo ritengo un dovere civico!

  12. Mario Zaccherini says:

    Leggo, sempre con maggiore frequenza, l’accostamento tra autodromo e fabbriche arrivando all’assurdità di domandarsi perchè lo stesso rigore chiesto nei confronti del Ferrari non venga chiesto all’industria.
    La risposta è semplicissima e verificabile da tutti, è sufficiente posizionarsi davanti alla Sacmi, Cefla, Tre Elle ecc per scoprire che il rumore è minimo se non assente.
    Nel passato le imprese che, per tutta una serie di motivi, si sono trovate con i centri produttivi vicini alle case, a volte dentro ai quartieri, nel tempo si sono spostate all’esterno perché la qualità della vita del cittadino viene prima di qualsiasi interesse.
    Tutto questo ha un costo, ma la vita non può cedere a compromessi.
    Venendo all’autodromo: se la struttura viene concepita, come dovrebbe essere, come luogo competitivo il problema si risolve velocemente (4/5 gare all’anno motoristiche), se invece l’autodromo, come nei fatti, viene trasformato in una pista aperta ai privati e quindi ad una sorta di parco divertimento, bisogna avere il coraggio di guardare in faccia alla realtà. Le soluzioni possono essere solo 2: 1) utilizzo sistematico dei silenziatori e, appurato che l’inquinamento acustico viene abbattuto, rivedere l’utilizzo dell’impianto 2) senza limitazioni l’autodromo dovrà seguire il percorso fatto nel passato dalla Ceramica Cooperativa, Irce ecc ecc, ovvero costruire un nuovo impianto dove non disturba nessuno. Non aggiungo pensieri sui costi che la comunità locale si sta sobbarcando, dei quali i fruitori della pista giustamente non devono essere colpevolizzati.
    Mario Zaccherini

  13. Andrea says:

    Signor Alfredo, non esageriamo. Che ci sia rumore ok, ma da dover urlare per sentirsi è più il polverone che sta sollevando lei che i reali problemi. Che poi anche il discorso che il parco delle acque minerali sia diventato inaccessibile non lo vedo del tutto vero. Se proprio uno non riesce a sopportare il suono dei motori a quanto dice lei, gli restano pur sempre 5 giorni a settimana per poterlo visitare senza problemi. Non dimentichiamoci che poi quel parco è diventato famoso anche grazie alle prime gare in europa di motocross portate da Checco Costa.

    Signor Zaccherini, io non ho paragonato l’autodromo a una fabbrica ma a un’azienda (non sono forse anche le famiglie delle aziende secondo lo stato???) e a quanto ne so un’azienda per poter avere profitto deve lavorare. Le gare per i vari autodromi non sono sempre state che un modo per attirare gli appassionati a girarci. Il parco divertimenti, come lo chiama lei, lo sarà finchè vorrete lasciarlo ai pochi eletti che corrono in campionati rinomati. Avete una risorsa, una gran risorsa e anzichè andarne fieri volete sopprimerla. Per strada spesso leggo cartelloni che ci ricordano che la strada non è una pista e non bisogna correrci perchè si rischia la vita. Quindi se voglio correre devo andare in pista, ma se dei cittadini ottusi me l’impediscono se voglio correre dove vado???
    Non me ne voglia ma forse è più una che questione che per il bene di molti si deve sacrificare il divertimento di pochi, mi pare che per il benessere di pochi si debba privare di un’opportunità a molti.
    Sono in molti italiani ed anche europei che tengono al ferrari più di voi e, come già detto, vorrebbero girarci.
    Si può spostare un’autodromo? Si credo di si, ma non sarebbe la stessa cosa, oltre ai milioni di euro per fare un nuovo impianto non ci sarebbe più il gusto di girare in quello che per Enzo Ferrari era ed è il piccolo nurburgring. E’ un pò come per un scalatore scalare il monte bianco o il trebbio, non è la stessa cosa.
    Sono dispiaciuto che non abbiate almeno dei figli appassionati di motori perchè non potete capire quanto, chi vive questa passione, sia più aperta mentalmente e rispettosa nei confronti degli altri e dell’ambiente anche rispetto a voi.

  14. Almeida says:

    Andrea,
    Imola ha 60.000 abitanti, più il Circondario.

    Quanti sono quelli che anelano a girare nell’Autodromo in motore o auto?

    Io di imolesi in autodromo ne vedo molti di più quelle poche volte che è aperto ai ciclisti ed ai pedoni.

  15. Andrea says:

    Eh boom, ora sono in 60000 quelli che abitano attaccati all’autodromo. Io, almeida, ho parlato di gente in italia non di imolesi, anche se una certa percentuale la pensa diversamente a voi.
    Poi non venitemi a dire che l’autodromo da fastidio a tutti che è una cavolata. Già se si sta dalla parte opposta del santerno non è più l’autodromo a fare rumore ma la strada.
    Poi se anche i ciclisti e pedoni dovessero pagare quello che dobbiamo pagare noi per girarci, causa anche le poche giornate di prove libere, ne vedrei meno in bicicletta o a piedi a passeggiare per l’autodromo.

  16. Matteo says:

    Da ex-motociclista riconosco il valore dei circuiti, ma quando si parla dell’autodromo di imola bisogna calarsi nella situazione per com’è adesso.
    L’autodromo è già fallito e continua ad avere una gestione fallimentare, per poter funzionare dovrebbe diventare un qualcosa di diverso.
    A monte di ogni discussione: la salute è un diritto irrinunciabile !
    Se avere un circuito cittadino lede la nostra salute non possiamo scegliere di tenerlo neanche se fossimo tutti a favore !!!!!! L’aspetto economico è solo un’aggravante da considerare in secondo piano… mi scuso per la pessima forma di italiano

  17. Bernardo says:

    DA FAENZA I CINQUESTELLE LOCALI DICONO COSI’….

    “La presa in carico dell’autodromo di Imola dalla fallimentare Formula Imola SPA, con un esborso di 6 milioni di euro, di cui uno in quota Comune di Faenza, che si è previsto di ammortizzare in 63 anni (!), con delle speranze di utilizzo che definire fantasiose è poco, coinvolge anche il nostro Comune, senza che si intravveda né la tenuta del piano, nè una ricaduta sulla collettività che giustifichi un simile impegno finanziario. Quale interesse aveva il Comune di Faenza a farsi carico di quest’avventura, quando ben altre realtà più nobili e vicine sarebbero da salvare (leggi Museo Internazionale delle Ceramiche)? Però il Presidente di CONAMI, Montroni, c’informa che il circuito di Imola, che non avrà mai più la Formula 1, è però ancora persente nella Playstation. Che pensi di salvare il bilancio con le royalties della Sony

  18. Massimo Gaiani says:

    Caro Andrea come te altri appassionati di due ruote è bene che girino in sicurezza negli autodromi è non muoiano per le strade come ho potuto osservare tante volte nella mia precedente professione.
    Il punto non sono le passioni,lo sport o il giusto rispetto delle regole ambientali di inquinamento di convivenza civileetc.
    Il punto è continuiamo ad avere una struttura enorme in perdita che se chiude crea un’enorme area degradata della città ho facciamo delle scelte radicali.
    Porto alcuni stupidi esempi:Polo fieristico, Centri commerciali in città e non fuori città, residenziale di pregio nel parco, trasformazione in rete viabile con costruzione di un ponte decente per collegare la Pedagna e non solo a Faenza. Un autodromo basso-emissivo dove sperimentare solo fonti rinnovabili.
    Insomma se una moto elettrica e silenziosa corresse ai 300 in autodromo non ci sarebbero problemi soprattutto se il bilancio fosse in pareggio.

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