IMOLA 2013: CAMBIAVENTO PORTA IL BIOLOGICO SULLA TUA TAVOLA By MARIO ZACCHERINI

Tra le più grandi follie della modernità i nuovi stili alimentari degli occidentali e di noi italiani in particolare, emergono con rara forza. Nel breve spazio di qualche decennio ci siamo allontanati dai cicli naturali, per entrare nel meraviglioso mondo del tutto subito.

L’attesa, a volte spasmodica, per le prime ciliegie di stagione è stata sostituita dalla presenza fuori stagione delle ciliegie cilene con effetti secondari non sempre analizzati dai consumatori. Un chilo di ciliegie dal Cile, per giungere sulle tavole italiane, deve percorrere quasi 12mila chilometri con un consumo di 6,9 chili di petrolio e l’emissione di 21,6 chili di anidride carbonica, mentre, lo stesso chilo di ciliegie può essere trovato a pochi chilometri da casa e per raggiungerci bastano pochi minuti di un qualsiasi mezzo di locomozione.

L’esempio delle ciliegie, ma lo stesso vale per pesche, albicocche e frutti vari, dimostra come una maggior cultura all’acquisto potrebbe rendere migliore il nostro pianeta ed i nostri figli. La regola d’oro e quella di saper aspettare e saper rispettare i tempi ed i cicli della natura. Applicando questa regola noi imolesi potremmo godere di un ambiente unico, in quanto circondati dal più grande supermercato del Creato: nel raggio di circa 25 chilometri, durante i 12 mesi, possiamo trovare praticamente tutto a livello di frutta e verdura.

I vantaggi diventano enormi se pensiamo come questo territorio possa offrire anche prodotti biologici, ovvero alimenti che non conoscono “l’aiuto” massiccio della chimica. Mele, pere, pesche, albicocche che possono essere consumate integralmente, compresa la buccia, in quanto non presenti residui chimici dannosi per il nostro fisico. L’unica attenzione da prestare è verificare il contenuto dei frutti di maggiore dimensione perché, in omaggio all’assenza di prodotti chimici, non è raro trovare come ospite qualche simpatico insetto: insomma, prima del consumo, dividere in due il prodotto male non fa.

Una maggiore attenzione da parte dei consumatori può produrre effetti positivi nell’ambiente; meno inquinamento da trasporto, meno trattamenti sulle colture e quindi meno inquinamento nelle falde acquifere. Non solo: scegliere una ciliegia della zona significa avere la ragionevole certezza che il frutto verrà colto con un avanzato stato di maturazione, a differenza della gemella cilena costretta ad essere colta mesi prima del consumo. Ovviamente queste due situazioni estreme condizionano la qualità del prodotto perché un conto è maturare sull’albero, un conto è maturare in una nave.

In ultimo, si fa per dire, un consumo consapevole dei prodotti locali aiuta lo sviluppo economico del territorio e di tutti gli attori presenti. Per tutti questi motivi saluto con enorme piacere la nascita di………….Cambiavento, associazione che si propone di essere il ponte tra i consumatori ed i produttori, offrendo il servizio a domicilio.

Maggiori informazioni sul sito www.cambiavento.it

Mario Zaccherini

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  1. Andrea Manzoni says:

    Super Mario…. ottimo articolo, credo che discussioni come queste vadano portate assolutamente in consiglio comunale, troverete validi sostegni tra i ragazzi pentastellati che fanno del km zero e del riavvicinamento dell’uomo alla natura un importante pilastro del loro programma… favorire mercatini locali (Imola ma anche nelle frazioni o con accordi “dedicati” con i piccoli commercianti) in cui i produttori possano vendere in maniera “esplicita” i loro prodotti, accorciando la filiera, non facendo viaggiare camion, mangiando frutta maturata sugli alberi e non in celle frigorifero (riscoprendo anche i sapori)…. in questo anche la scuola può essere fondamentale, dando da mangiare frutta e verdura di stagione ai nostri piccoli e insegnando loro che il cibo prima di essere giudicato dalla sola vista, va prima passato sotto il giudizio dell’olfatto e poi del gusto (sia ben chiaro, anche noi genitori dobbiamo cambiare, quello che per noi sarà uno sforzo, sarà la quotidianità nelle generazioni future….)

  2. Mario Zaccherini says:

    Esatto Andrea, copio un tuo passaggio perché ritengo sia la chiave, o una chiave, fondamentale per cambiare gli stili di vita dei consumatori.
    Grazie

    “dando da mangiare frutta e verdura di stagione ai nostri piccoli e insegnando loro che il cibo prima di essere giudicato dalla sola vista, va prima passato sotto il giudizio dell’olfatto e poi del gusto (sia ben chiaro, anche noi genitori dobbiamo cambiare, quello che per noi sarà uno sforzo, sarà la quotidianità nelle generazioni future….)”

    Mario

  3. Luca Bartolucci says:

    Due anni di elaborazione, infiniti incontri, tanti amici che ci stanno seguendo. Finalmente partiamo. Abbiamo le idee chiarissime: equità, salute, economia locale, fiducia, giusto prezzo, solidarietà, correttezza, ambiente, lavoro. Partiamo dall’ortofrutta biologica, dai nostri produttori locali ma aspiriamo andare oltre: i prodotti trasformati e confezionati, e poi il mondo della rigenerazione e del recupero, artigianato locale e servizi. Il filo conduttore è una nuova idea di comunità, fatta di persone che collaborano per andare, assieme, verso un “diverso mondo” (in un nuovo modo). Siamo senza padrini, senza padroni e senza sponsor, ci stiamo mettendo dei nostri. Apriremo le adesioni e le sottoscrizioni, non ci arrenderemo facilmente. Grazie per lo spazio, Luca

  4. Ciao Andrea, grazie per il tuo intervento. Le tue idee sono giuste e condivisibili al massimo! Possiamo confrontarci anche di persona, in modo tale da conoscerci e così magari puoi indicarci come entrare in contatto coi membri di M5S interessati a questi argomenti.

    Buona giornata!

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