ATTIVA: COMUNICATO STAMPA

Antonio Pezzi saprà che l’annuale indagine del Sole 24 Ore colloca  la Provincia di Bologna ,Imola compresa ,in cima alla classifica della qualità della vita sula base di una griglia di criteri economici, sociali, ambientali e culturali. Ciò significa semplicemente che non è vero che “tutto il modo è paese”. Da questo riconoscimento oggettivo bisogna partire per comprendere la crisi di oggi che colpisce così pesantemente anche Imola e per affrontarla aggregando le energie disponibili. E’ in atto  un processo di arretramento dei livelli della qualità della vita raggiunti nel circondario che potrebbe perfino trasformarsi in  declino se la politica e le forze sociali non saranno capaci di indicare nuove vie per lo sviluppo umano delle nostre comunità. Abbiamo bisogno sicuramente di  “ripartire da capo” nel senso che le sfide alle quale dare risposte sono inedite e richiedono una grande creatività culturale, civile e politica. Ma questa creatività non verrà dall’esterno. Questo è per me il punto di partenza principale. Non abbiamo bisogno di un patto tra “poteri forti”che riproponga la solita ricetta consociativa. Solo una nuova e ampia partecipazione democratica e politica della società civile e dei cittadini potrà farci uscire da questa crisi. Solo una politica che nasca dalla società e non dal “palazzo” potrà suscitare, interpretare e guidare questo processo creativo. Marcello Tarozzi ci assicura che il PD persegue nella sua azione di governo locale il dialogo con i cittadini e che ha le idee chiare su come superare questa crisi. Mi permetto di dissentire su questa affermazione. Mi pare piuttosto che il PD stia diventando sempre più un partito didascalico schiacciato sulle istituzioni, più preoccupato di spiegare e convincere che di dialogare veramente. Recentemente il Sindaco Manca ha concluso un suo intervento sul PSC affermando che non cambierà di una virgola la sua visione . Chiedo a Tarozzi se ritiene possibile un dialogo che non contempli almeno in via teorica che il PD possa cambiare opinione?  Chissà se Tarozzi conosce quell’indagine che ha evidenziato come ad Imola la partecipazione politica sia ai livelli più bassi dalla Regione Emilia-Romagna. Chissà perché  non cerca di capire le ragioni di quei 8000 elettori che hanno abbandonato il PD negli ultimi anni?  Perché non si interroga pubblicamente sul perché autorevoli dirigenti del PD abbiano una percezione molto preoccupata del prossimo risultato elettorale del PD alla elezioni amministrative del 2013? Se il PD imposterà il progetto Imola 2013 e la prossima campagna elettorale come propone Marcello Tarozzi, dicendo ai cittadini che la questione morale non riguarda il PD, che il  PD ascolta i cittadini e che il PD ha le risposte giuste alla crisi imolese, temo avrà un brutto risveglio al momento del risultato elettorale. La questione morale nel PD si è manifestata a livello nazionale in modo violento con i casi Penati, Lusi ,Tedesco e in altre circostanze minori. Sicuramente Antonio Pezzi sbaglia quando fa di ogni erba un fascio emettendo sulla vicenda Terremerse una sentenza prima che lo faccia la Magistratura gettando l’ombra dell’immoralità su una intera classe politica di governo. Ma ha ragione quando solleva la necessità di dare un nuovo fondamento etico alla politica se vogliamo la sua rigenerazione , quando propone un grande impegno contro la corruzione e quando propone una riflessione seria sulla trasparenza nell’azione di governo in rapporto alla pressione degli interessi economici. La fortuna del PD, che comunque non  è stata d’aiuto a Castel del Rio, è la divisione delle opposizioni, i personalismi che l’attraversano e una modalità di fare politica troppo particolare, pregiudiziale e aggressiva, mentre la cittadinanza apprezzerebbe una nuova capacità progettuale all’altezza delle sfide del momento. Sono da sempre convinto che l’alternanza di governo sia la testimonianza della buona salute della democrazia. Ma l’alternanza va meritata attraendo la fiducia dei cittadini e sinceramente non mi pare che le opposizioni siano all’altezza di questa sfida. Ma il PD non si culli troppo sulle sue certezze perché a me pare evidente che una parte crescente di cittadini percepiscano nel disagio, nella delusione, nella rabbia e nella indifferenza  una vulnerabilità e una crisi manifesta della egemonia culturale e politica del PD. Lo dico a Marcello Tarozzi sapendo che è seriamente impegnato in una difficile azione di rinnovamento del PD.

Raffaello De Brasi

Presidente di ATTIVA

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