IMOLA RESTA A PIEDI By SEL IMOLA

Il piano di riassetto dei trasporti pubblici della città di Imola (TPER ex ATC), ideato e messo in opera dall’assessore Bondi, lascia “a piedi” gli imolesi.

Un piano nato male e finito peggio, “costruito” ad uso e consumo di non si sa quale interesse e figlio solo di una manovra tesa al risparmio che alla fine, grazie anche al pagamento del progetto (affidato ad una ditta esterna remunerata, nonostante gli esperti in forza al Comune), si rivela un vero flop – risparmio quasi nullo (100mila euro dai quali bisogna scalare il costo del progetto) e fette di città lasciate senza servizio.

L’Assessore Bondi presentava già ad ottobre scorso, alla Maggioranza, un piano di riassetto dei servizi di trasporto (piano non emendabile – come al solito – e non come questo che è ben peggiore). Anche in questo caso e sempre come al solito il progetto ha subito variazioni sostanziali che alla Maggioranza non sono state nemmeno presentate.

Cittadini arrabbiati, come si evince dalle tante lettere inviate ai giornali, devono fare i conti, quotidianamente, con un sistema di trasporto inadeguato e, in alcuni posti della città, inesistente.

La Pedagna EST è completamente isolata. I centri sportivi, il palazzetto dello sport e l’istituto Scarabelli non sono più mete degli autobus. Indebolito il servizio Pedagna – Centro città e viceversa. Difficoltà enormi, segnalano i cittadini, sono state create da questo riassetto, anche per il raggiungimento dell’ospedale nuovo. Percorsi tortuosi, nei “nuovi viaggi” di alcune linee creano situazioni imbarazzanti  come  se da Roma volessimo andare a Palermo passando da Milano.

La soppressione della fermata nei pressi della scuola ”Romeo Galli”, disservizio che si palesa soprattutto nei giorni di mercato, ha frazionato la città in 2 tronconi. Abitanti della Pedagna, per raggiungere i punti vendita degli ambulanti, sono costretti a fare giri della città improponibili. Da non dimenticare l’accorciamento del percorso della linea che percorre il quartiere Zolino, lasciando, anche qui, un pezzo di territorio, ad alta densità abitativa, completamente scoperto.

Tutto questo espone gli autisti - che non hanno alcuna colpa di quanto messo in campo da questa Giunta - alle continue lamentele dei passeggeri che si sentono depredati di un diritto, ma soprattutto di un servizio, che per molti (anziani, persone che non possiedono l’auto, studenti) era e sarebbe essenziale. Un’ulteriore pressione che non crediamo sia giusto debbano pagare lavoratori che già effettuano turni di lavoro “complessi” e che espletano la loro opera sulle strade dalle quali l’insidia è sempre pronta a spuntare da dietro l’angolo.

A ragion del vero, le uniche note positive del riassetto le possiamo registrare con il potenziamento della linea che collega la città con la posta centrale di via Grieco e la linea Imola – Sasso Morelli – Sesto Imolese.

Troppo poco se pensiamo che gran parte di questi potenziamenti sono stati ottenuti grazie alle rimostranze e alle pressioni fatte, dal Forum “Zona Industriale”, tramite la sua presidente Angioletta Sartoni.

Ancora una volta, chi può pagare è privilegiato, fenomeno che si ripete con l’istituzione della fermata “Acantho” che, come noto, ha versato soldi nelle casse TPER per la sua attuazione.

Forse, quanto proclamato nella scorsa campagna elettorale dall’attuale Primo Cittadino di Imola: ” Non taglieremo nessun servizio ai cittadini” il Sindaco l’ha dimenticato, viste le ultime “scene”  registrate in città.

Francesco Chiaiese – Corrdinatore Sel

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