Il nostro no motivato al “Protocollo Gestione Rumori Ambientali” By Eddi Dolcetti

Un protocollo davvero imbarazzante quello presentato dall’Amministrazione  Comunale il 24 giugno in Autodromo, quello che soltanto un mese fa era stato presentato come” un progetto unico al mondo”, “ un salto di qualità”, si è miseramente ridotto ad  esperimento che già prima di partire fa acqua da tutte le parti e perde valore, credibilità e spessore fin dalle prime righe.

A pagina 2 il vizio principale: le Autorità di Controllo Arpa, Ausl, Comune, devono condividere con Formula Imola e ConAmi i descrittori acustici  con i quali  quantificare l’effettiva entità della pressione sonora alla quale è sottoposta la popolazione nei pressi dell’autodromo.

Perché Formula Imola vuole dire la sua su come valutare la salute pubblica? L’Ausl di Imola non ha l’autorità e l’autorevolezza di stabilire senza interferenze, quanto lungo dovrà essere il tempo di riferimento che, per la specifica attività dell’autodromo, le consentirà di valutare il rispetto dei valori di attenzione da parte del Gestore? Quel valore  di rumore che segnala la presenza di un potenziale rischio per la salute umana è contrattabile con chi il rumore lo produce?  L’assessore Tronconi, in evidente imbarazzo, nel tentativo goffo di dipanare ogni dubbio circa i vantaggi che Formula Imola trae da questo protocollo, ha chiesto al Tecnico Arpa  Dott.,Turrini se i descrittori acustici utilizzati favoriscono il Gestore, senza ricevere risposta.

Nel protocollo sottoscritto da Arpa, Ausl, Comune, ConAmi e Formula Imola a pag.3 dell’allegato 1, si definisce il descrittore acustico di lungo termine all’interno del quale si valutano i valori di attenzione. Quanto lungo non è stabilito per legge, ma è a discrezione di chi deve valutare una realtà specifica e tutelare la salute pubblica.

Nel nostro caso il lungo periodo utilizzato e condiviso anche dal Gestore e ConAmi è davvero lungo, il più lungo possibile, un anno solare, 365 giorni (Laeq TL pag 3 allegato1). Quello che si usa per monitorare gli aeroporti, le autostrade, le infrastrutture che producono tutti i giorni all’incirca livelli di rumore simili, al contrario, le attività che occupano un tempo parziale dell’anno o si concentrano nei fine settimana o che producono un rumore che si discosta enormemente dal rumore di fondo o altro “è utile monitorarli con descrittori acustici speciali e con relativi valori limite”( D.L.194 del 2005) che evidentemente non hanno entusiasmato i firmatari del protocollo. Monitorare l’autodromo come un aeroporto dà un  vantaggio a Formula Imola che potrà aumentare il rumore da marzo a ottobre, mediarlo con i mesi invernali di inattività dell’impianto e  rispettare senza troppe difficoltà i valori di attenzione riferiti appunto nel lungo periodo di 365 giorni. Sarà svantaggioso per i cittadini che vedranno aumentare l’inquinamento acustico durante i mesi di attività del circuito.

Tutti gli autodromi sono monitorati come gli aeroporti, utilizzando un tempo di riferimento di un anno solare?

No. Il Comune di Scarperia del Mugello, fin dal 2004, valutate le condizioni poste da Ausl e Arpa,  ha imposto al gestore dell’autodromo di rispettare in prossimità degli edifici ad uso abitativo, i limiti di attenzione di lungo termine riferiti a due settimane, 15 giorni. Oggi l’intervallo di tempo è ancora più restrittivo , una settimana, al fine di tutelare prima di tutto i cittadini e in secondo ordine attività sportive voluttuarie. Esattamente il contrario di quanto avviene a Imola dove il controllore e il controllato individuano i descrittori acustici di lungo periodo che di fatto, ma sono sicura del tutto involontariamente, risultano essere  convenienti per il controllato e svantaggiosi per i cittadini.

Ad onor del vero le due  realtà non sono paragonabili: quello del Mugello è ancora un autodromo, il nostro invece è diventato un aeroporto all’interno della città in una zona fortemente urbanizzata.

Eddi Dolcetti

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