Mario Zaccherini

Data di nascita: 27 luglio 1959

Titolo di studio: laurea magistrale in sociologia, maturità tecnica

Breve storia sociopolitica individuale: delegato sindacale aziendale Fiom a cavallo degli anni 80/90, nell’azienda metalmeccanica dove attualmente lavoro. Nel  2009, dopo aver letto il programma di Ignazio Marino, mi iscrivo al Pd per appoggiare la sua mozione. Ho l’occasione di presentare la mozione in qualche Circolo e questa esperienza mi permette di “toccare” con mano le distanze presenti tra pensiero dirigenziale Pd e realtà quotidiana. Conosco Jacopo Lanzoni e non lo perdo di vista. Infatti, nel 2010, appoggio la sua candidatura a Segretario (Imola e circondario) e ripercorro un tour nei Circoli per presentare la sua mozione. Rispetto all’esperienza Marino aumentano i consensi, ma aumenta anche la mia percezione sul fatto che il “Partito” non gradisca più di tanto pensieri diversi e non allineati.

Breve percorso sulle attività svolte nella vita: studente “incompreso”, forse per il fatto che non studiavo, interrompo gli studi senza conseguire la maturità tecnica. Intraprendo la via lavorativa come metalmeccanico e come hobby mi cimento dietro ai microfoni di una radio locale. A vent’anni l’incontro che mi cambierà la vita: incontro la mia futura moglie e metto quasi la testa a posto. Riprendo gli studi e mi diplomo Perito metalmeccanico poi, come già scritto, l’esperienza sindacale. Non contento mi iscrivo all’Università di Urbino e, dopo qualche lungo anno, ottengo la laurea in sociologia. Da sempre appassionato di comunicazione e media amo, compatibilmente con le attività lavorative, svolgere attività di blogger. Adesso la sfida più dura: cambiare il Pd !
Il mio miglior pregio ed il peggior difetto:  pregio? Lealtà. Difetto/i? Un pò permaloso, ma soprattutto ho interiorizzato il vecchio adagio cinese della riva. Ho memoria lunga e so aspettare. Chi non mi piace? La lista è lunga e per non annoiare nessuno mi limito ad enunciare chi utilizza lo sport e/o la politica per arricchirsi, chi non cambia mai idea, chi cambia idea troppo spesso, chi non vuole vedere le cose, chi parla alle spalle.

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  1. Giorgio says:

    Mario, come vedi mi sono subito collegato al vs. (spero, presto, di poter dire ns,) sito e ho dato un’occhiata, se vuoi le mie impressioni visive da semplice utente, dimmelo.
    Brevemente, per lo spazio disponibile vorrei ritornare ai discorsi di venerdì sera dove il mio intervento sulla democraticità all’interno del PD è stato valutato con due differenti parametri. Il primo, da Gianni Capra, come un retaggio da vecchio DC ( che non sono mai stato) o cattolico (Gianni, poichè ha abitato per molti anni di fronte a casa mia, conosce quasi tutta la mia storia personale)e ha bollato le mie posizione sul modo di eleggere i dirigenti-rappresentanti all’interno del partito come un “burocrate” che guarda solo alla norme e non alla sostanza, forse per il rataggio della sua appartenenza al vecchio PCI, infatti mi ha ricordato il centralismo democrartico come metodo di stabilità. La seconda cosa è il tuo-vostro atteggiamento di fregarsene della forma della vostra “elezione” nei vari organismi dirigenti, ma di andare alla sostanza dei problemi all’interno del PD e “fregarvene” della massa degli iscritti che rimangono fuori dal dibattito con la “casta” dei “proprietari” del PD imolese. Non condanno la vostra-tua scelta perchè è un diverso modo di approcciare il problema della crisi del PD, io penso che se tu arriverai a condizionare le scelte dei dirigenti avrai ottenuto un ottimo risultato, ma il popolo-elettore-iscritto capirà le tue scelte? La democrazia è partecipazione, partecipazione è conoscena, conoscenza è il contrario di ignoranza.
    Nel salutarti ti consiglio, se non l’hai già ascoltato, l’intervento di Saviano di ieri a Milano specie quando parla del valore e dell’importanza del voto e come certe persone lo svendono, io credo che far votare gli iscritti del PD su una skeda senza nomi non sia un ottimo insegnamente.
    Giorgio

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