MA L’ARIA DI IMOLA CHI PREOCCUPA? By MARIO ZACCHERINI

Si sa, sono uno a cui piace girare nel rete e, curiosando qua e là, ho trovato tanti dati interessanti che confermano la situazione denunciata recentemente dal M5S (LEGGI QUI), relativamente al numero eccessivo di morti polmonari nel nostro territorio. Purtroppo è tutto drammaticamente reale, perché si inserisce in un contesto che mette, da tantissimi anni, la nostra Ausl al vertice regionale come numero di morti per problemi respiratori.

Potrebbe essere un caso, ma anni da maglia nera regionale dovrebbero, come nel caso delle esplosioni tumorali femminili denunciate recentemente, mettere in una sorta di pre-allarme sanitario chi ci governa. Probabilmente, occorrerebbe cominciare a mettere al centro della discussione la salute dei cittadini.

Premetto che Imola non è Taranto e che parlerò di morti polmonari non legate a tumori. Ovvero, non ci troviamo di fronte (spero) ad un disastro ambientale, ma certamente qualche cosa non funziona nel nostro territorio.

FONTI

I dati pubblicati sono rintracciabili con estrema facilità su internet nelle pagine della Regione Emilia Romagna. Vengono trattati solo i decessi imputabili a problematiche polmonari, esclusi i tumori. Tutti i tipi di morti sono codificate all’interno di “cataloghi” internazionali definiti come Classificazioni.

In pratica esistono “enciclopedie” (Classificazioni) che raccolgono tutto lo scibile collegato al triste argomento.

Le classificazioni possono cambiare negli anni, l’attuale si chiama ICD (International Classification of Diseases)  ed è giunto alla decima edizione: quindi ICD-X.

Le malattie respiratorie sono comprese tra J00 e J99: Malattie Sistema Respiratorio (ICDX: J00-J99).

Tra le 100 cause, particolare interesse catturano le Polmoni e Broncopolmoniti e le Malattie Croniche Basse Vie Respiratorie.

Di seguito l’elenco dettagliato delle varie forme.

Polmoniti e Broncopolmoniti (ICDX: J12-J18)

J12 Polmonite virale non classificata altrove

J13 Polmonite da Streptococcus pneumoniae

J14 Polmonite da Haemophilus influenzae

J15 Polmonite batterica non classificata altrove

J16 Polmonite da altri microorganismi infettivi non classificata altrove

J17 Polmonite in malattie classificate altrove

J18 Polmonite da microorganismo non specificato

Malattie Croniche Basse Vie Respiratorie (ICDX: J40-J47)

J40 Bronchite non specificata come acuta o cronica

J41 Bronchite cronica semplice e mucopurulenta

J42 Bronchite cronica non specificata

J43 Enfisema

J44 Altre pneumopatie ostruttive croniche

J45 Asma

J46 Stato di male asmatico

J47 Bronchiolectasia

All’interno di questi macrogruppi, troviamo tutte le cause di morte legate problemi polmonari.

Prima di visionare i dati dell’Ausl Imola è giusto specificare che il dato della mortalità si presta ad una duplice lettura:

1)    Dato Grezzo, ovvero il numero dei decessi, diviso la popolazione x 100.000, ovvero la mortalità grezza per 100.000 abitanti.

Questo dato, per quanto importante, non è comparabile con altre popolazioni (altre Ausl) perché non conosciamo, per fare un esempio, l’età dei deceduti.

Se, per assurdo fossero tanti, ma tutti over 100, sicuramente il dato non andrebbe letto in maniera allarmistica.

Se, sempre per assurdo, a parità di decessi, fossero coinvolti solo cittadini under 40, ci troveremmo davanti ad un contesto tragico.

Su Imola è giusto ricordare che la popolazione anziana è leggermente superiore alla media regionale, per cui è “corretto” aspettarsi, come dato grezzo, qualche decesso in più.

2)    Dato Standardizzato, è il dato grezzo “standardizzato” rispetto ad una popolazione di riferimento, nel nostro caso quella della Regione Emilia Romagna del 1998. Questo dato rende confrontabile “popolazioni diverse”, tra “Ausl diverse”.

Sempre a livello metodico ancora un paio di avvertenze:

  1. i dati sono relativi all’Ausl Imola e non alla città di Imola. Il problema, se di problema si tratta, potrebbe essere concentrato in qualsiasi città del Circondario. L’unica certezza è che globalmente si muore decisamente di più rispetto ad altre Ausl regionali.
  2. per non enfatizzare esageratamente i dati locali, rispetto alla media regionale, ho aggiunto anche quelli relativi all’Ausl di Bologna e Ravenna con l’obiettivo di verificare la situazione nei territori confinanti.

I dati di seguito sono compresi tra l’anno 2009 ed il 2013 e testimoniano come l’Ausl sia, purtroppo, ai vertici regionali per decessi.

In un altro momento pubblicherò i dati precedenti al 2009 per evidenziare come siano radicati da tanti anni i problemi respiratori nel nostro territorio.

In questo articolo mi fermerò alla “constatazione” dell’elevata mortalità, senza ipotizzare cause per non creare facili allarmismi.

Per ora lascerò ad ognuno di Voi trarre un primo bilancio.

Prossimamente descriverò la situazione, a mio parere unica, della nostra città costretta a convivere con discariche, coogeneratori, autodromi, traffico intenso, polveri sottili e, almeno mi sembra, una scarsa politica preventiva.

DATI

Mortalità assoluta legata a problemi polmonari assoluti, (femmine+maschi),femmine e maschi (esclusi tumori)

Valori standardizzati ogni 100.000 abitanti


Mortalità assoluta legata a problemi polmonari (Polmonite+Broncopolmonite), (femmine+maschi), femmine e maschi (esclusi tumori)

Valori standardizzati ogni 100.000 abitanti


Infine una velocissima carrellata sui decessi causati da Malattie Croniche delle Basse Vie Respiratorie

Mario Zaccherini

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  1. alfredo says:

    eh…sarà come dici tu, ma tieni presente che i nostri organi di controllo, che lavorano sempre a tutela della salute dei cittadini, ignorando le esigenze politico-economiche di chi li nomina, ti dimostrano che quelli come te e gli ambientalisti immaginari, creano solo allarmismo per screditare la loro credibilità.
    La gente muore perché deve morire e quando arriva il suo momento: è un dato di fatto, oggi si vive più a lungo, e allora cosa sono tutte queste storie?
    Basta con tutte queste insinuazioni sui nostri bravi tecnici istituzionali ed indipendenti, che, se anche non fosse, ti dicono però come rimediare agli inconvenienti: se c’è troppo rumore, chiudi le finestre e accendi l’aria condizionata; se ci sono troppe polveri sottili, metti una mascherina o respira negli orari che ti dicono loro; se l’acqua del sindaco ha un cattivo sapore, compra quella della Coop.; se tuo figlio non può giocare in giardino perché il terreno è stato contaminato dalla fabbrica dove lavori,fallo giocare in casa; se negli alimenti che consumi ci sono troppi pesticidi, lavali: insomma, caro Mario, vuoi tornare all’età della pietra? Questo ti dicono in tv e sui giornali seri, ma soprattutto nei centri sociali….: vedi che si può rimediare a tutto!… Devi fidarti di chi veglia sulla nostra salute costituzionalmente!!!!

  2. Mario Zaccherini says:

    Caro Alfredo, la tua ironia ben rappresenta la triste realtà che viviamo nel quotidiano.
    Sorrido leggendo i toni sorpresi di molti giornalisti nel constatare che, nonostante il blocco alla circolazione, le polveri sottili non calano, anzi aumentano.
    Tanti non hanno ancora capito che occorrono settimane per “saturare” l’aria che respiriamo ed in assenza di “effetti meccanici” come la pioggia o, meglio ancora la neve e vento, il problema non si risolve.
    Il problema deve essere anticipato e non sperare che il meteo sia a favore.
    Però, mi collego al tuo ragionamento, per anticipare il problema dovremmo rivedere tante cose: un utilizzo massiccio dei mezzi pubblici (non dirmi che a Imola sono ridotti al lumicino) in particolare per andare/tornare dal lavoro, mezzi elettrici in quantità, una riqualificazione dei riscaldamenti domestici, un massiccio recupero di aree verdi destinate a diventare boschi.
    Serve prima di tutto un salto culturale ed operativo gigantesco che, almeno ad oggi, Imola non è in grado di offrire con i suoi uomini politici di potere a differenza dei tantissimi cittadini che sono in prima linea per salvare le nostre vite.
    Ps
    I dati che ho pubblicato sull’incredibile alta mortalità per cause polmonari della nostra Ausl è parziale. Mancano i dati dal 1999 al 2008 che a breve pubblicherò.
    La sintesi è che Imola ha un gravissimo problema che per certi politici alla Laghi/Brienza viene chiamato “procurato allarme” (senza però che sporgano denuncia all’autorità competente) e per noi, pseudo ambientalisti, si chiama lotta per la vita, nostra e dei nostri figli/nipoti.
    Mario

  3. alfredo says:

    triste realtà la nostra, anche in tempi di crisi economica: continuano a calare i consumi alimentari, ma tornano a crescere le vendite delle auto e… che auto!Temo che non ci meritiamo altro…però intanto il popolino dei CS si sta assottigliando e per il momento resisto sulla sponda sinistra del fiume…..

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