CARA ANNA TI SCRIVIAMO

Per rendere comprensibile ai lettori il senso della lettera è doveroso inserire una brevissima introduzione.

Nel 2010 ad Imola si sono tenute le Primarie per eleggere il nuovo Segretario Territoriale, con vincitore Fabrizio Castellari potendo contare sull’appoggio di tutto l’apparato del partito compresi i membri nobili (il nostro rappresentante parlamentare, la nostra rappresentante presso il Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna Anna Pariani ed anche il nostro Sindaco).

Ovviamente, più che una vittoria, per il nuovo Segretario è giusto parlare di plebiscito, potendo contare su oltre il 70% del consenso da parte degli iscritti.

Non mi dilungo sulle condizioni vissute durante la “campagna elettorale” con la democrazia, in più occasioni, messa in condizione di arrossire.

Comunque, pur con un retroterra bulgaro, il risultato fu netto e, per onestà, anche se l’ambiente fosse stato democratico al 100% il vincitore avrebbe avuto lo stesso nome sia pur con un riscontro numerico diverso.

Il vincitore incarnava l’apparato con purtroppo due grandi sconfitti: la democrazia e il programma (assolutamente assente se non nelle continue e ripetute critiche a Berlusconi).

Io ed i miei amici ex mariniani appoggiammo un giovane 24enne Jacopo Lanzoni.

Passa un anno, il Partito Democratico riesce, per la prima volta, a consegnare un territorio nelle mani di una lista civica guidata da un ex Pd (Castel Del Rio) ed improvvisamente il gioco si rompe con, a leggere il Resto del Carlino, i maggiorenti del partito che improvvisamente si rendono conto che ad Imola non si fa politica, che il partito è in crisi e che bisogna andare verso un ricambio del Segretario.

La nostra reazione, durante una direzione, non si fece attendere; dicemmo chiaramente che non andremo mai contro il voto degli iscritti, perché la durata del mandato scade nel 2014 e tale data deve essere rispettata.

Le cose sembrano rientrare nella normalità quando, lunedì 4 ottobre, durante una conferenza stampa Anna Pariani, a leggere 4 testate giornalistiche locali, ha lasciato capire che Castellari non avrebbe concluso il mandato, come da regolamento, nel 2014, ma si sarebbe dimesso anticipatamente.

Sorpresa, stupore seguiti da indignazione per questi giochi da prima repubblica che si perpetuano sulle teste degli inscritti. Poche persone che impongono dei diktat al Segretario in carica non possono pretendere che tutto passi nel solito silenzio. Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere una lettera pubblica indirizzata ad Anna Pariani per segnalare il nostro disagio, la nostra stanchezza, la nostra non rassegnazione nei confronti di una politica sempre più autoreferenziale e sempre più lontana dai bisogni dei cittadini, in particolare in questi momenti di fortissima crisi.

In fondo, la storia dell’ultimo anno ha insegnato che per i cittadini volenterosi gli strumenti di partecipazione ci sono e si stanno moltiplicando: Milano, Cagliari in particolare hanno aperto, assieme ai referendum, un mondo nuovo che può fare a meno dei politici e della politica del 900.

Per informazione segnalo che la Consigliere Regionale ha smentito le versioni comuni dei quattro giornalisti e che PensieriDemocratici darà, se richiesto, spazio ad eventuali repliche.

Ringraziamo le redazioni imolesi del Resto del Carlino, Corriere di Romagna e la Voce per l’ampio spazio concesso.

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Cara Anna,

Dobbiamo ammettere che siamo rimasti turbati nel leggere le tue dichiarazioni questa mattina sui giornali, talmente turbati che non riusciamo, come abbiamo sempre tentato ultimamente, a fare finta di niente e rimanere nel silenzio.

Noi, ex-Mariniani o ex-Lazoniani o come ci volete chiamare (noi ci sentiamo solo democratici) siamo stati accusati di tutto da te e dal resto dell’attuale gruppo dirigente del PD imolese: di commettere reati quali la falsificazione di firme, di danneggiare il partito con la cristallizzazione della fase congressuale, di non darci da fare per il bene comune, di non avere il fisico e la testa per fare politica.

Speriamo tu abbia la memoria per ricordare che queste sono tutte tue testuali parole. Noi ci siamo ogni volta accertati di non avere infranto alcuna norma interna ed esterna e ci siamo convinti che questo rientrava in un disegno chiaro: rendere il PD imolese un luogo inospitale dove fosse quasi più facile mantenere il consenso, pur trattandosi di consenso su un gruppo sempre più ristretto e meno rappresentativo della società imolese.

Nonostante questo ci siamo tutti impegnati a sostenere la tua candidatura a consigliere regionale nella fase di selezione, pur sopportando la gravità del tuo abbandono dell’assessorato provinciale, e cercando di tranquillizzare tutti coloro che consideravano inadeguate le tue esperienze di Assessore Comunale e Segretaria di Partito; poi ci siamo impegnati nella fase postcongressuale fornendo idee, opinioni e  manodopera, e il risultato è stato che ci sono sempre stati offerti posti negli organismi interni al partito, ma mai ascolto e attenzione.

La nostra idea della politica è completamente diversa: noi intendiamo la politica come un’esperienza, possibilmente non vitalizia, di persone meritevoli e stimate al servizio della comunità. Persone serie, abituare a pesare le proprie parole e ad agire in modo sobrio. Intendiamo la politica come un’esperienza che non sia macchiata da conflitti di interesse, dovuta all’esperienza e al merito più che alle relazioni affettive o fiduciarie.

Nel nostro piccolo sentiamo di essere giunti al colmo. Leggere sui giornali che tu dai il ben servito a un segretario del partito eletto secondo lo statuto, nel completo disinteresse di ogni elemento di legalità e coerenza, è davvero troppo. Le critiche che tu e il resto dl gruppo dirigente fate oggi a Castellari sono le stesse critiche che più di un anno fa a lui abbiamo mosso noi nel momento in cui Jacopo ha deciso di mettersi a disposizione del partito nella fase congressuale. Abbiamo deciso di compiere con serietà e maturità quel percorso, e possiamo affermare di esserci riusciti, nonostante ci siano stati messi i bastoni tra le ruote da te e molti altri, in tutti i modi possibili.

Dopo la grave sconfitta a Castel del Rio, come molti siamo rimasti delusi dalla mancanza di discussione e di analisi da parte del segretario Castellari e del resto del gruppo dirigente del PD imolese. Abbiamo avuto l’impressione di un grande dilettantismo e poca responsabilità da parte di chi ha compiuto scelte strategiche. E il risultato è stato che il nostro partito è uscito dalle direzioni convocate ad hoc ancora più diviso di quanto lo fosse prima.

Qualora il segretario Castellari fosse messo nelle condizioni di dimettersi prima della fine naturale del suo mandato, ci sembra che la restituzione della tessera del Partito Democratico sia un atto dovuto. Se dovessimo prendere questa decisione, rimarremo comunque convinti sostenitori del PD, ma ci allontaneremo definitivamente dall’attuale gruppo dirigente imolese.

Sappiamo che molti leggeranno queste parole con un sorriso e perfino con sollievo, e ci rendiamo conto che la perdita di qualche iscritto non è certo un elemento che debba modificare la linea politica di un gruppo dirigente, ma speriamo davvero che le nostre riflessioni possiate trovare qualche elemento di utilità.

Sinceri saluti

Alfonso Alvisi

Paola Cevenini

Jacopo Lanzoni

Barbara Ricci Petitoni

Dino Tonelli

Mario Zaccherini

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  1. Ehi!!! RAGAZZACCI non è che vi siete montati la testa???
    Scherzi a parte… sinceramente penso che siano in tanti gli ” indignati” per questa catena mediatica di S.Antonio. Scusandomi con il Santo,ma credo che un gruppo Dirigente debba saper governare anche i percorsi mediatici al fine di accrescere la fiducia dei cittadini nei confronti del Progetto Politico.Purtroppo questo non si sta verificando e si registrano scivolate da Dilettanti allo Sbaraglio….”una comunità, un popolo, una parte di società deve assolutamente restare legata al PROGETTO e non alle singole persone”…Ciaoooo Angelo.

  2. Mario Zaccherini says:

    La cosa gravissima ed inaccettabile è che parte del gruppo dirigente (per essere chiari quelli che percepiscono migliaia e migliaia di euro pubblici tutti i mesi) vogliano rovesciare un Segretario eletto dagli iscritti.
    Trovo orribile che dentro ad un partito che si chiama democratico trovino spazio tresche dai contenuti golpisti, ma non solo, che gli stessi che hanno appoggiato e caldeggiato la candidatura di Castellari, in un ambiente dove la democrazia era andata in ferie, ora abbiano cambiato idea e si sentano offesi se gli fai notare come sia debole la loro “linea” politica.
    Già, si sentono offesi…povere anime sensibili, non hanno mai sentito cosa mi dicevano i sostenitori di Castellari durante le primarie del 2010, se l’avessero fatto ora sarebbero più prudenti nell’usare tale termine.
    Parlano, parlano, parlano facce diverse dello stesso sistema ed ogni volta che gli chiedi risposte non ne danno.
    Forse non le danno in buona fede perchè non capiscono le domande, il mondo, le azioni, gli episodi.
    Ah, dimenticavo Angelo: noi non abbiamo difeso Castellari perchè non lo abbiamo eletto ieri in quanto non lo ritenavamo, ieri come oggi, la persona ideale per dare risposte politiche ai bisogni del partito e della città. Abbiamo difeso il sistema democratico delle primarie, abbiamo difeso la democrazia contro lo scempio che stava partendo.
    Di certo se i maggiorenti che hanno favorito l’elezione di Castellari avessero l’umiltà di dire la verità sulle ultime primarie non democratiche e comportarsi di conseguenza nell’azzerare il congresso uscito, poi si potrebbe riavviare un percorso serio con candidati seri.
    Probabilmente un sogno.

    Mario Zaccherini

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