IMOLA, GIALLO IN DIREZIONE: CHI HA ATTACCATO CASTELLARI ?

Venerdì 23 settembre si è tenuta una Direzione ricca di spunti e di propositi per il futuro dell’azione politica del Partito Democratico ad Imola e circondario.

Dopo un’estate vissuta pericolosamente sui quotidiani locali, tra interviste, provocazioni, proclami, richieste di scomunica nei confronti del Segretario locale (mai smentite), si è arrivati al momento della verifica.

Noi, come gruppo di PensieriDemocratici, Insieme per il Pd abbiamo, pur a fatica, ritenuto di non esprimere pareri relativamente agli articoli pubblicati sui quotidiani locali, perchè la situazione si presentava particolarmente grave e “parlare” senza conoscere nel dettaglio il parere dei protagonisti avrebbe aggiunto ulteriore confusione. La costruzione di una sinistra illuminata passa anche da questi particolari.

Come sempre abbiamo attuato una strategia di gruppo al fine di dividere, nei vari interventi, gli argomenti a noi più cari.

Riteniamo che la vita di una Direzione debba essere di dominio pubblico, per questo motivo pubblicheremo i nostri interventi ed ospiteremo volentieri tutti gli scritti di coloro coloro che vorranno fare altrettanto.

Nei vari interventi abbiamo ritenuto doveroso sostenere come fondamentale l’utilizzo delle primarie, richiamando più volte il termine democratico in quanto elemento distintivo non del tutto presente ad Imola.Oltre alle primarie ci siamo soffermati sul bisogno etico, da parte degli eletti, di concludere, sempre e comunque, i mandati elettivi.

Il bisogno che il politico rappresenti la sintesi di capacità e moralità in quanto esempio per la collettività.

Oltre all’analisi generale sul quadro politico ci siamo permessi di dettagliare il nostro pensiero propositivo a riguardo del rapporto giovani-politica.

Dopo aver lanciato l’idea già a giugno che, per i più meritevoli, si aprissero le porte dei CdA di nomina politica, abbiamo ritenuto doveroso implementare e dettagliare maggiormente la proposta.

Non solo i CdA di nomina politica devono aprire le porte al nuovo mondo, ma anche le cosiddette posizioni da portaborse per i Parlamentari ed i Consiglieri Regionali devono subire una rimodulazione centrata sul merito, a discapito delle vecchie logiche partitiche, e sulla trasparenza.

L’Italia ha vitalmente bisogno dell’apporto dei giovani, ma l’essere giovane in se non dona valore aggiunto se non è accompagnato dal merito: il Paese ha bisogno di una nuova visione del mondo che solo i giovani possiedono, a condizione che sia supportata dalle competenze e dalla tecnica che solo lo studio può offrire.

L’immagine del politico sinonimo di incapacità ed ignoranza deve scomparire.

Un politica inclusiva, ed aperta alla società, deve condividerne i meccanismi e le logiche; conseguentemente le regole che disciplinano il libero mercato devono essere adottate anche dalla politica, abbandonando il malcostume delle varie lottizzazioni tipiche dell’agire di tanti ambienti.

La politica, per essere vicina ai cittadini, deve vivere il mondo con gli stessi tempi e regole vissute quotidianamente dalle persone: non ci sono alternative.

Per questo motivo la nostra proposta è disarmante nella sua semplicità: creare un albo pubblico dei giovani che maggiormente si sono distinti negli studi, utilizzando valutazioni oggettive di merito come la votazione di laurea ed il tempo occorso per completare il ciclo di studi.

Ovviamente, non cercando dei futuri premi Nobel, il merito deve rientrare in un range ragionevole; da ciò, per avere accesso all’albo, avere ottenuto una votazione minima inferiore di 10 punti al massimo previsto (in sostanza una votazione tra 110 e 100 o 100 e 90, dipende dalle facoltà) ed una durata non superiore al 25% del tempo previsto dal piano di studi.

Solo all’interno di quell’albo si potrà individuare chi ricoprirà il ruolo di “portaborse” o diverrà membro di un CdA di nomina politica.

A ben vedere non sono regole draconiane, ma condizioni (uno studente con piano quadriennale e votazione massima di 110 uscito dopo cinque anni e con un voto di 100 verrebbe inserito nell’albo) per limitare la soggettività dell’organo politico, che comunque rimarrebbe in parte, a favore del merito.

Non dobbiamo dimenticare che i ragazzi scelti dall’albo verrebbero remunerati con risorse pubbliche e quindi, nel nostro piccolo, daremmo già esempio di un partito che offre, in maniera trasparente, possibilità ai migliori e non ai figli dell’apparato.

E’ tempo che la politica cominci a trattenere, offrendo possibilità, i figli migliori e non solo quelli obbedienti ed asserviti al potere del momento.

E’ tempo che davanti alla domanda “perchè lui e non l’altro?” la politica sia in grado di rispondere in maniera trasparente, in maniera europea.

E’ tempo che le differenze tra la sinistra e la destra si tramutino in fatti.

Attendiamo fiduciosi che il Partito Democratico di Imola accetti questa proposta.

Nella foto il Giuda Iscariota del Cimabue

Alfonso Alvisi

Dino Pietro Tonelli

Mario Zaccherini

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