GABRIELE ZANIBONI TRA NOMINE E PRIMARIE

Le recenti vicende relative alle nomine di ConAmi sommate alle fibrillazioni in casa Pd, come sempre avviene nelle fasi di avvicinamento ai congressi, hanno aperto un profondo dibattito nella società imolese. Pensieri Democratici, curioso come non mai, ha pensato di “interrogare” un grande esperto di politica locale come Gabriele Zaniboni (che ringraziamo), Consigliere Provinciale del Partito Democratico. Di seguito il “botta e risposta”:

Uno dei punti qualificanti del programma elettorale di Manca affermava: no ai doppi incarichi e agli incarichi assegnati ai pensionati, selezione pubblica per i nominati. La realtà ha dimostrato che i buoni propositi sono rimasti intrappolati nell’inchiostro dei volantini propagandistici. Ti senti preso in giro come tanti altri imolesi?

G.Z.: Proviamo a mettere “in fila le cose”. Nel recentissimo passato il Sindaco pro tempore di Imola nominava o avanzava le candidature agli altri Sindaci (nel caso di Enti  consorziati) per i Cda delle partecipate individuando i nominativi  all’interno di “rose” di nomi indicate dai partiti di maggioranza. Parliamo di un metodo che non preservava teoricamente  la designazione di  persone incompetenti  o con “modeste  qualità professionali. Va comunque riconosciuto che, nel nostro territorio, si sono succedute nel tempo Presidenti che hanno ben figurato ai vertici di questi Enti. Per demerito di molti suoi esponenti  oggi la politica o meglio i partiti politici godono di uno scarso credito  e tale situazione ha suggerito a molti  eletti dal popolo  “prudenti cambiamenti nei metodi”. Oggi, inoltre per legge, non sono più i partiti ad avere voce in capitolo sulle nomine bensì i Sindaci.

Ad Imola questo cambiamento è stato annunciato forse con una enfasi un po’ esagerata: “ basta con i doppi incarichi, via i pensionati o i politici riciclati negli Enti,  scelta dei nominativi valutando esclusivamente titoli di studio e comprovate capacità professionali maturate nel campo ecc. ecc.” Tuttavia un simile cambiamento richiederebbe specifiche regole coerenti come l’indizione di un bando pubblico, un sistema di punteggi in grado di valutare  titoli di studio, curriculum lavorativi e professionali, una commissione valutatrice di esperti indipendenti ed una graduatoria. Tale prospettiva tuttavia pregiudica ai Sindaci la possibilità di scegliere  tenendo conto di criteri a loro cari come quello della fiducia personale o altro ancora non necessariamente contenuto all’interno dei  curriculum e che lasciamo indovinare ai lettori.

Dunque per rispondere alla domanda posta dico:  io non mi sento preso in giro perché non ho mai creduto che il criterio relativo alle esperienze maturate e al titolo di studio sarebbe risultato decisivo nelle scelte sulle persone da parte del primo cittadino. Ma attenzione!! sono in tanti anche nella nostra città ad aver compreso come stanno realmente le cose per cui non mi dilungherei su questo. Sarebbe invece importante che il Consiglio Comunale svolgesse il suo compito di indirizzo e controllo sulla vita di questi Enti.

Imola rappresenta, sulla carta, lo stereotipo di una giunta renziana: meno sinistra-sinistra a favore di un centro sinistra aperto anche ad esperienze di centro destra.
A tre mesi dalle elezioni quali differenze sostanziali vedi tra la vecchia Giunta e la nuova?
Non ti sembra che sia cambiato tutto per non cambiare nulla?

G.Z.: Non vedo ad Imola alcuna “Giunta cosidetta Renziana” ma un Sindaco oggi molto forte,  ed un Pd piuttosto debole che fatica a svolgere il proprio compito di elaborazione politica e propositiva. Il rischio per il Partito di Maggioranza è quello di apparire a una certa pubblica opinione una cassa di risonanza dell’operato degli amministratori. Le recenti elezioni comunali  hanno registrato la scomparsa della Sinistra  radicale “governativa” dal Consiglio Comunale prosciugata nei voti  per sostanziale demerito dei loro gruppi dirigenti amministratori compresi.

Il Sindaco Daniele Manca ha conseguentemente smesso di guardare alla sua Sinistra privilegiando invece il rapporto politico con “alcune realtà sociali ed economiche  “le quali hanno attualmente trovato una  sintesi nel contenitore civico chiamato  “Fornace Viva.” Occorre attendere per conoscere  quali saranno le idee e le proposte di questa lista civica e se esse saranno accolte dal Sindaco e dalla sua Giunta. Attualmente pare che l’intesa sia piuttosto robusta in particolare nell’ambito degli Enti Partecipati e dei programmi che si intendono realizzare.

Dunque rispetto alla trascorsa  Giunta il cambiamento in corso appare evidente anche se occorre tempo per verificare se il risultato sarà positivo o meno per i cittadini.

Insistiamo su Renzi: dopo un paio di interventi infelici dell’Assessore Cantelli abbiamo visto Manca, anche lui in fortissimo avvicinamento a Renzi, ripetere le liturgie della vecchia politica.
Le primarie sono vicine (forse) come fidarsi del nuovo che avanza nelle parole, ma rimane ancorato al vecchio?

G.Z.: Ad oggi non vi è  una scelta esplicita di Daniele Manca in favore di  Matteo Renzi come invece ha compiuto da tempo il Sindaco di Bologna Virginio Merola. Vedremo cosa accadrà nel prossimo futuro ma non darei per scontato nulla.

Intanto noto la presenza sui territori di “Associazioni di Entusiasti per Renzi” i quali  rappresentano ad oggi l’unico soggetto renziano (piuttosto vivace) organizzato a livello locale. Le loro prese di posizione possono essere o non essere condivisibili ma gli aspiranti renziani o coloro che si apprestano a schierarsi con  Matteo Renzi, dovranno necessariamente dialettizzarsi con queste Associazioni. In generale penso comunque che se qualcuno sceglie Matteo Renzi per calcolo, pensando che poi non cambi nulla,  commetta un errore.

Su Mirco Cantelli cosa vuole che le dica!  L’ abbiamo prima visto impegnato nei Comitati Renzi all’epoca delle primarie, dove esprimeva idee piuttosto critiche sull’amministrazione Manca. Successivamente, dopo un periodo di “eclissi” è ricomparso nelle vesti di Assessore al Lavoro nominato dallo stesso Daniele Manca e, dicono, su suggerimento dell’Avv. Giuseppe Girani e in quota a “Fornace Viva”.

Diamo al neo Assessore il necessario tempo “per farsi le ossa” e attendiamo, prima di esprimere valutazioni,  le  nuove annunciate proposte di contrasto alla crisi e alla disoccupazione. Speriamo comunque che egli sappia ascoltare non solo i suoi saggi ma l’intera città con le sue forze sociali, economiche e culturali.

Gabriele Zaniboni è un politico estremamente rappresentativo nel nostro territorio.
Non ti senti responsabile dell’attuale “deriva” del Pd verso posizioni e modelli non chiari?

G.Z.: Sono solo una persona con una sua storia e che ha cercato di dare un suo modesto contributo. Nel mio piccolo mi sento certamente responsabile del fatto che il Pd non sia diventato il partito che in tanti auspicavamo. Speriamo nel futuro anche se il tempo stringe!

Caro Gabriele grazie per la disponibilità.

Mario Zaccherini

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RSSCommenti (3)

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  1. Almeida says:

    Manca ha scelto dei fedelissimi, come avrebbe fatto in passato, e con gli stessi criteri.
    I curriculum sono stati una presa in giro.
    Nessuno ha notato che il buon Bertozzi era l’unico che sapeva che in AreaBlu Presidente e direttore sarebbero stati unificati, per cui, da Direttore che era, ha presentato il curriculum per fare il Presidente.
    Se Manca lo avesse detto pubblicamente, altri avrebbero presentato il Curriculum?

    Ma l’inutile Cantelli e’ ancora Renziano?
    Cosa Pensa delle critiche dei Renziani alle scelte di Manca sulle partecipate, lui che è Ass.re alle Partecipate?
    Nel giudizio su Cantelli Zaniboni e’ rimasto Democristiano.
    Non dice quello che pensa.

  2. tata says:

    Le risposte di Zaniboni sono in perfetto
    politichese, parla tanto per non dire sostanzialmente alcunchè. Nulla di nuovo, nulla che non ci si aspetti da un “vecchio” politico ex DC. Abbiamo bisogno e tanto di gente nuova, queste interviste non servono.

  3. Mario Zaccherini says:

    Gabriele Zaniboni appartiene, da un punto di vista dialettico, alla vecchia scuola democristiana dove la moderazione espressiva non sempre si coniuga con la moderazione dei contenuti.
    Dal mio punto di vista ha detto tanto, alla sua maniera, cercando tra le righe, ma i contenuti sono emersi.
    Il parere di Cantelli su tutto e, parere personalissimo, anche l’inserimento di Girani ha un significato politico. Chissà, forse di Girani se ne parlerà a lungo più avanti.
    Sulle nomine, per quanto possa apparire paradossale, la discussione è più forte dentro al Pd che tra gli altri partiti.
    Strano!

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