Italia dei Valori su Autodromo di Imola

Tempi certi, azioni concrete e difesa del diritto alla salute

All’ultima riunione convocata sul tema dalle forze politiche di maggioranza, l’IDV ha sostenuto la sua tesi: senza tempi certi, azioni concrete e difesa del diritto alla salute di tutti i cittadini imolesi, non c’è futuro per l’Autodromo.

L’Autodromo è una delle componenti che costituisce, con lo stadio Romeo Galli, il Circolo Cacciari e il parco delle Acqueminerali, la più importante area polifunzionale della città. Questo presupposto costituisce la base di partenza per un confronto democratico che sappia guardare oltre il rilancio dell’Autodromo, puntando al potenziamento e alla rivalutazione di tutta l’area.

Se in futuro ad Imola sarà possibile realizzare nuove infrastrutture sportive, il palazzetto Ruggi e la piscina annessa sono oggettivamente a fine vita, per l’Italia dei Valori è all’interno dell’area dell’Autodromo che queste dovranno vedere la luce, ultimando così il più importante comparto polifunzionale al servizio del benessere dei cittadini imolesi.

L’Autodromo deve dimostrare di essere realmente quel “motore economico” capace di contribuire a questo grande progetto di sviluppo, e per questo l’IDV è pronto a sostenerlo, ma non all’infinito. Entro la fine di quest’anno attendiamo di valutare i presupposti, allo studio di ConAmi e Formula Imola, che dovranno portare al pareggio di bilancio della struttura ma, sopratutto, al pareggio di sostenibilità sociale dell’impianto. Se questo non sarà possibile in tempi brevi, sarà necessario rivedere le strategie sull’impianto e la sua destinazione.

Quest’area che unisce le colline dei Tre Monti al Centro città, deve tornare ad essere un valore aggiunto per Imola, oltre che l’idea stessa di sviluppo e qualità di vita dell’intera comunità, sia che risieda a ridosso o lontano dal circuito.

Un referendum sull’Autodromo andrebbe inevitabilmente a contrapporre il diritto alla salute di chi subisce l’Autodromo con quello del resto della comunità oltre a dare, sui principi di sostenibilità economica, il messaggio che è giusto indebitarsi a fronte di una miope maggioranza di imolesi orgogliosi della fama mondiale del circuito.

Per questi motivi l’Italia dei Valori, che è certamente uno dei partiti maggiormente prolifici in termini di referendum, non può sostenere su questo tema la proposta referendaria.

Se vi saranno le condizioni per riproporre questa maggioranza politica alle prossime elezioni, il tema dell’area polifunzionale, nonché dell’Autodromo, dovrà essere ampiamente definito, considerando anche una possibile strategia d’uscita in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi.

Giuseppe Casisi

Coordinatore Circondario Imolese

cell. 335-1846186

Italia dei Valori

Sede Circondario Imolese

Via Amendola, 48/b

40026 IMOLA (BO)

www.idvimola.it

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RSSCommenti (3)

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  1. gianni says:

    Minoranza illuminata , maggioranza miope. a fronte della possibile ma non certa vittoria dei miopi, non si approfondiscono e migliorano le proposte, bensì non si fa la consultazione…….allora ditelo che vi piace vincere facile!!!Più facile accordarsi fra le segreterie, alla faccia della trasparenza e della …DEMOCRAZIA…

  2. Scott says:

    Più che altro, se l’autodromo non rispetta i limiti del rumore, non c’è referendum che tenga … non è che un referendum locale può autorizzare la violazione di Leggi e del diritto alla salute che queste leggi devono tutelare.

    In ogni caso mi sembra che la posizione dell’IDV alla fine non sia stata poi così perentoria: aspettiamo … vediamo … se alle prossime elezioni … Anche stavolta tanto rumore per nulla?

  3. Massimo Gaiani says:

    l’argomento è sensibile in tempi di vacche magre quanto costa l’Autodromo e quali alternative alla struttura?.
    Intanto la gestione diretta farebbe risparmiare un bel po’.
    Il comune dovrebbe gestire direttamente tutti gli impianti sportivi in modo equilibrato rispettando le esigenze di tutti e le normative. Altrimenti l’autodromo è uno spazio pubblico interessante, si può ampliare il parco delle acque minierali, collegarlo in modo sicuro alla Pedagna ed al centro con delle belle piste ciclabili, va vigilato (come gli altri parchi) e non privatizzato come è successo. Poi dove si può si vende terreno per fare delle ville e la parte bassa è già una bellissima strada sulla quale far transitare verso faenza chi viene da Codrignano e chi (con un ponte vero ) viene dalla Pedagna; infine tutto il paddok e dintorni zona fieristica espositiva concerti etcc.
    Infine una domanda mi sorge spontanea :come fa l’IDV locale a stare con il Pd nonostante tutto… ma chi comanda (il Sig. Bacci, L’Assessore Vigna o il coordinatore Casisi???

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