VINCE RENZI, TREMA IL PD E IMOLA VACILLA By MARIO ZACCHERINI

Con il voto di ieri si è chiusa una delle fasi più emozionanti della politica italiana.

Un po’ come la famosa partita Italia – Germania dei mondiali 70, quando, durante il primo supplementare saltarono completamente le marcature e gli schemi, aprendo l’evento alla storia.

Nel nostro caso le marcature sono saltate il 25 maggio: gli elettori, elezioni che verranno studiate nei libri di storia, nello spazio di pochi secondi hanno espresso due accelerazioni storiche alla politica italiana, sancendo la vittoria di Matteo Renzi e la sfiducia nei confronti del Pd nel medesimo istante.

Una forbice clamorosa ha sparigliato i vecchi equilibri facendo emergere una nuova fase storico/politica.

L’elettore, proprio come un consumatore, si è lasciato guidare dalla pubblicità e dal carisma del nuovo leader “accontentandosi” del poco che offriva……ma  offerto bene.

Queste poche righe non vogliono banalizzare il successo di Renzi individuando, come leva di successo, il massiccio riposizionamento dei media e la debolezza della destra, cosa vera, importante, ma non decisiva.

Renzi ha molta parte del merito perché ha creato un sogno!

Persona con un vissuto privato che piace all’italiano medio: fuori dalla mondanità, dagli scandali, escort o droga, con una moglie dei figli e mai in odor di amanti o giri strani.

Una persona normale, un buon marito, un buon padre di famiglia come piace a tanti italiani. L’opposto di Berlusconi, almeno nella vita privata.

Con la sua quotidianità da cittadino normale è riuscito a dipingere una realtà di cambiamento utilizzando furbescamente gli 80 euro, come Berlusconi utilizzò l’abolizione dell’Ici, e, da vero populista, ma questo non è un demerito, puntando l’indice accusatorio verso i “grandi incubi” degli italiani: apparato pubblico (arrivando a sfiorare il termine Brunettiano di fanulloni), Rai (Berlusconi tace e sorride), stipendi Magistrati e nuova riforma del lavoro.

Oltre a questo non bisogna dimenticare l’abilità con la quale, Renzi o chi per lui, ha creato il grande catalizzatore, il grande nemico, ovvero il grande Capro Espiatorio che ha unito tutto un sistema di potere attorno al leader salvifico: Beppe Grillo.

Intendiamoci, Grillo ha forti responsabilità politiche sul non decollo del M5S perché, sapendo che il potere aveva trovato la maniera per demonizzarlo (togliere parole o frasi dal contesto, per dare loro un senso diverso), avrebbe dovuto, come in una partita a scacchi, trovare la strategia giusta per fare arrivare agli elettori l’essenza del suo pensiero.

Forse un passo indietro a favore degli eletti più rappresentativi sarebbe stata una scelta giusta.

A mio parere, come direbbe il buon Bersani, il M5S ha “non perso” perché ottenere il 21% in un clima del genere significa avere uno “zoccolo duro” consolidato e di peso.

Sempre a mio parere il M5S è andato maluccio alle amministrative, non certo alle Europee, anche se Livorno sicuramente sarà il trampolino del rilancio.

Il sogno Renzi è riuscito a creare un contenitore dove la sinistra credeva di esprimere un voto di sinistra, i liberali un voto di destra europea e la maggioranza silenziosa di aver ritrovato l’approdo politico.

Tutto meraviglioso, tutto bellissimo se non fosse per un piccolo particolare: le elezioni amministrative.

Immagino l’elettore renziano che dopo avere ripiegato la scheda europea apre quella locale e….perbacco il sogno diventa un funzionario di partito che conosce benissimo e del quale non si fida.

In una frazione di secondo accade quello che per decenni nessuno si sarebbe mai immaginato: l’elettore si ribella e boccia il contenitore Pd.

Dalle stelle alle stalle in una frazione di secondo!

In quella frazione si innesca il famoso “Big bang” teorizzato da Renzi alla Leopolda nel 2010, quando gli attuali renziani deridevano il giovane Matteo ed i tanti partecipanti che volevano innescare una rottura salvifica per il paese.

Il Partito Democratico ha perso le amministrative non tanto a Livorno (i renziani locali non volevano il candidato che ha perso…), Fiesole, Civitavecchia, Urbino, Padova, Riccione ecc ecc, ma nella “forbice” fiduciaria tra Matteo Renzi ed il partito, ovvero nello spazio che passa tra sogno e realtà.

Di seguito i voti ottenuti e relative comparazioni a dimostrazione del mio pensiero:

EUROPEE 2014 COMUNALI POLITICHE 2013 AVENTI DIRITTO
PESCARA 21853 16161 17339 101318
TERAMO 10018 5455 6773 46089
POTENZA 14982 8799 10418 57926
CESENA 30782 26019 23584 79689
FERRARA 38960 34464 32435 109424
FORLI 34152 28415 27372 90271
MODENA 53736 43161 45911 135596
REGGIO EMILIA 46095 40208 39263 119719
BERGAMO 27242 14219 19436 88948
CREMONA 16337 10917 12838 54972
PAVIA 16431 11853 12984 57418
ASCOLI PICENO 10664 4050 8021 42536
PESARO 26534 21613 18763 75805
URBINO 4889 2925 3776 11777
CAMPOBASSO 9158 6575 7199 43034
BIELLA 8875 6267 6131 37340
VERBANIA 6848 5941 4822 25815
VERCELLI 9839 6613 7212 37301
BARI 53288 30986 33500 274175
FOGGIA 24346 11385 15925 122992
SASSARI 28209 19205 21205 106431
FIRENZE 108809 86905 90662 283726
LIVORNO 45351 29465 39088 134204
PRATO 51788 42151 38816 135114
PERUGIA 41393 29484 31321 125234
TERNI 27274 17332 21488 87436
PADOVA 45841 26700 35249 159599
TOTALI 813694 587268 631531 2643889

Ora l’ex Sindaco fiorentino, esaurita la retorica del sogno ed in via di esaurimento la via aurea degli 80 euro, dovrà dimostrare, nei pochi mesi che ci dividono dalle regionali 2015, di saper mettere mano ai tanti problemi che affliggono l’Italia. Compito non facile nel momento in cui indossa le vesti di Segretario di un partito che ormai sembra avere risolto la questione morale abolendo la morale dalla sfera politica e, cosa ancora più grave, perché, quando indossa l’abito del Presidente del Consiglio prevale il pensiero di una amnistia sui reati legati alla corruzione. Nemmeno sul lavoro sembra convincente la via neoliberista del precariato a vita come strumento di sviluppo. Per quanto riguarda la riduzione delle tasse….scusate non voglio ripetermi sulla politica del sogno.

E Imola? Nel nostro piccolo sentiamo, dopo Castel del Rio e Dozza, dei profondi scricchiolii nel sistema. Renzi, come Segretario del Pd, sicuramente già vede la nostra città come un dilemma: rischiare la regione puntando su un vecchio, politicamente parlando, comunista e bersaniano, ravveduto sulla via di Damasco oppure aprire la via ad un renziano della prima ora in regione (non mancano ed alcuni, presenti alla Leopolda, vennero derisi nel passato) lasciando Imola nelle mani dei vecchi funzionari evitando un’elezione comunale ad altissimo rischio?

A Imola tutto è pronto, già da mesi, per l’assalto in Regione da parte di Manca e relativa sostituzione alla guida della città: futuro candidato (bruciabile all’occasione), seconda scelta alla livornese e, ma questo è un segretissimo, anche un assaggio di noveulle cousine….se proprio le cose si dovessero mettere male.

Il dilemma è grande, tante parole e strette di mano sono state spese, ma come insegna il programma elettorale presentato da Manca e/o dai comportamenti della Barbara Spinelli, un conto sono gli impegni presi con gli elettori, un conto è essere eletti……..

Mario Zaccherini

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  1. Eros says:

    Gentile Mario ,rimango in attesa di un suo commento sull’alleanza M5S-Farage : un’altra “scommessa” ???

    A questo punto, provocatoriamente, meglio la “roulette russa” : o no ???

    Saluti.
    Eros

  2. Mario Zaccherini says:

    Caro Eros, non sono in grado di esprimere una valutazione motivata su Farange.
    Posso dire che in Europa, se veramente si vuole contare, bisogna aderire o al gruppo socialista o a quello popolare.
    Credo che ad oggi la politica italiana sia lontanissima dai grandi temi europei.
    Sono più preoccupato, molto di più, dall’attuale deriva nazionale, dal tentativo del Governo di intimidire i magistrati, di togliere agli italiani il diritto di scegliere i Senatori, della riforma del lavoro che produrrà il precariato a vita.
    Per non parlare del sistema partiti-aziende che taglieggia lo Stato.
    Ps
    Comunque se fossi un iscritto al M5S avrei votato contro l’alleanza con Farange.

    Saluti.
    Mario

  3. Guerrino Frontali says:

    Carri, carretti e carriole, a patto che siano del vincitore, paiono molto confortevoli (http://de.academic.ru/pictures/dewiki/80/Piero_della_Francesca_047.jpg) ormai non c’è più posto. Esiste un trascurabile problema di topografia sociale: montano su in parecchi e ci si dimentica beatamente, inebriati dalla vittoria, di tante cose, e finchè sono persone passi, ma quando divengono principi invalicabili, ideali, percorsi di tutela (curatela) dei deboli la faccenda si complica un pochino. Osservo che in quasi tutte le istanze, sia a Roma che nel locale, non si tralascia occasione per non disturbare i manovratori (erogatori di servizi, grandi aziende, sindacati (ladri di Pisa), enti locali asserviti etc.) Renzi, grazie ad un potente impulso ricevuto dal M5S, sta tentando di scardinare molte delle vecchie logiche ma dovrebbe prendere a mano una potentissima ramazza per spazzolare il piano del carro e mal gli en’encoglierà. Verrà presto inghiottito come un pesciolino dopo avere fatto un lavoro sporcaccino (citofonare Monti e Letta). Forse Renzie più presto di quanto non pensi “verrà rimasto solo dai soliti quattro cornuti” (citofonare Rutelli). https://www.youtube.com/watch?v=5GK6MNZoh_4

  4. Almeida says:

    Sig. Mario,
    così però non vale!!!
    Uno come lei, sempre documentato e “sulla palla”, sempre pronto ad esprimere opinioni, non può dopo 15 giorni che se ne parla, che i giornali commentano e documentano il profilo di Farage, cavarsela con un banale ” non sono in grado di esprimere una valutazione motivata”.
    Dica che la sua scommessa è persa, e poi palla al centro e si riparte.
    Anche perché uno come lei ne avrebbe di argomenti per commentare il referendum farlocco (3 sole ipotesi scelte dalla gang Grillo -’Casaleggio, escludendo la possibilità di esprimersi su verdi e Tsipras …) su cui la rete si è dovuta esprimere per dire si a Farage.
    E intanto anche Capitan Pizza e’ ormai nel libro nero … Uno vale uno, ma uno ala volta li cacciamo tutti, soprattutto se hanno un minimo di autonomia di pensiero. …

  5. Mario Zaccherini says:

    Almeida, non sono un tuttologo.
    Farange non l’ho mai seguito e sarebbe abbastanza improvvisato esprimere un parere motivato. Ho scritto che se fossi un iscritto al M5S avrei votato contro l’alleanza.
    Di più non so.
    Scommessa persa? Forse, ma di certo meno rispetto a chi ha votato la Spinelli credendo/sperando di mandare in Europa un’altra persona.
    Anzi, in fondo credo di averla “non persa” perché scrissi che non erano credibili le forze che il sabato/domenica vogliono costruire un’alternativa e poi dal lunedì al venerdì collaborano in maniera attiva dentro al sistema Pd.
    In tale descrizione Sel ci sta a pennello…forse altri hanno perso la scommessa più di me.
    Sulla democrazia on-line esprimo una valutazione negativa perché difficilmente controllabile.
    Serve come fase iniziale per attivare percorsi politici, ma le decisioni si prendono apportando delle X su delle schede da depositare in una urna.
    Infine, se proprio vogliamo dirlo, in Europa le posizioni che fanno massa sono solo due: Ppe e Pse. Probabilmente, per il M5S, avrebbe avuto senso collocarsi all’interno del Pse anche se le distanze culturali sono enormi.
    Vedremo
    Mario Zaccherini

  6. admin says:

    Caro Guerrino, come non concordare.
    Nel nostro paese stiamo perdendo di vista i veri obiettivi per accontentarci di una politica revanscista tra le varie “bande” del Pd.
    Il renzismo, come modello culturale, nella sostanza non esiste, ma esiste il suo italico surrogato: il conformismo.
    E’ una novità? No di certo, in Italia il primo partito è sempre stato quello dei soccorritori dei vari vincitori.
    Renzi, da vero grande ed inimitabile populista, sta mettendo su un piatto d’argento i grandi “nemici” dell’immaginario collettivo italico. I dipendenti pubblici: (meno la burocrazia) verranno penalizzati mediante la possibilità di “trasferimenti” fino a 100 km dal posto attuale, taglio del 50% dei permessi sindacali (su questo punto non sono troppo contrario), i ricchi (presunti): subiranno una tassazione sulle rendite finanziarie che passeranno dal 20% al 26%. La Fiat? Per lei non cambia nulla….ha già trasferito i domicili fiscali all’estero. i Magistrati: rischieranno di essere denunciati dai potenti di turno in base alle sentenze.
    Mentre i media esaltano questa rottamazione, il buon Matteo mette sotto scacco la Costituzione (vuole togliere il diritto agli italiani di nominare i Senatori), toglie i diritti del lavoro alle nuove generazioni, aumenta le tasse ecc ecc.
    Sul locale, guardando ad Imola, i renziani (prima, seconda e terza ora) volano alti sui massimi sistemi, ma sono silenti sui grandi problemi quotidiani.
    Il partito, ancora non si è capito come, ha una sofferenza di oltre 400.000 euro?
    E allora, Renzi ha preso il 41% alle Europee.
    La Segreteria Territoriale non rispetta gli accordi elettorali presi a Borgo Tossignano?
    E allora, Renzi ha preso il 41% alle Europee.
    L’Autodromo sta diventando un enorme buco nero da un punto di vista economico e di Leggi non rispettate?
    E allora, Renzi ha preso il 41% alle Europee.
    Chiude il servizio di continuità assistenziale diurna in Pedagna.
    E allora, Renzi ha preso il 41% alle Europee.
    Sta nascendo un grosso di problema di democrazia legato alla futura Città Metropolitana. Cosa ne pensate?
    I renziani locali su questo punto sono chiari. Immagino la risposta “Renzi ha preso il 41% alle Europee, quindi, cari cittadini, non sarete certo Voi a decidere il futuro, ma noi giovani rottamatori della Democrazia”.
    Bene Guerrino, appena la rottamazione avrà centrato i suoi veri obiettivi puoi giurarci che Renzi verrà sostituito da un politico ancora più renziano di lui.
    Mario

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