SINISTRA CHANNEL PARTY By MARIO ZACCHERINI

Dieci anni fa non mi sarei mai immaginato che nel 2017 i partiti/movimenti della sinistra (sic) superassero il numero dei canali satellitari di Sky.

Un oceano di sigle, slogan, colori e distinguo sta sommergendo la nostra penisola: tutti appassionatamente di sinistra, anche se nessuno spiega bene cosa significa tale termine nel 2017. Tutti vogliono (ri)costruire, ma nessuno presenta una analisi critica degli errori fatti dalla sinistra italiana ed europea (in effetti fino alla fine del secolo scorso è esistita) onde evitare la ripetizione degli stessi.

Invece……invece, sembra una commedia dell’assurdo, nelle piazze, nei teatri e negli studi televisivi vedi i vecchi leader novecenteschi “guidare” la rivoluzione dal basso verso il nuovo sole dell’avvenire. D’Alema, Vendola, Bersani, Pisapia e un manipolo di Onorevoli mostrano il petto a difesa del popolo vezzeggiato dal potere.

In effetti di cose censurabili ne sono accadute tante: la Riforma Fornero, il Job Act, il percorso dei Voucher, le nefandezze Ilva, i numerosi fallimenti delle coop, il tentativo di privatizzare la sanità e, guardando a Imola, la pubblicizzazione dell’Autodromo e la “svendita” del patrimonio immobiliare ecc ecc. Epperò, i vari leader ribelli di oggi, ieri approvavano o non vedevano gli effetti abnormi del loro distorto “impegno” politico.

Dopo Ds, Sinistra Arcobaleno, Lista Ingroia e Tsipras ancora si cerca di “ammaliare” qualche italiano.

Loro non hanno memoria, ma gli italiani si!!!! Se veramente vogliono il bene del paese dovrebbero chiedere scusa e ripartire da zero facendo volantinaggio cuocendo piadine e salsicce. Lavorare per i giovani, lavorare per gli italiani che credono nel nostro paese e sono disponibili ad impegnarsi politicamente.

Se la sinistra è morta (ed è morta ammazzata), non è pensabile di ripartire con coloro che hanno compiuto l’eutanasia di una visione del mondo!

Il FUTURO

Nella politica europea qualche indicatore dovrebbe fare riflettere: Macron e Corbyn su tutti.

In particolare il leader laburista, in una società dove sostanzialmente la disoccupazione non esiste (parliamo di tasso naturale di disoccupazione, o poco più), ha avuto il coraggio di proporre politiche sconosciute ai giovani isolani. Redistribuzione del reddito (la classe media e la fu classe operaia sono state “devastate” dalle politiche ultra liberiste della Thatcher e di Blair), nazionalizzazione di ferrovie, poste, settore energetico, istruzione universitaria gratuita, incentivazione alla costruzione di alloggi popolari e, in forma generale, maggiori risorse a favore del welfare. Insomma, a ben vedere, una politica forte di redistribuzione del reddito nazionale.

Penso che tutti sottoscriveremmo un programma del genere. Purtroppo in Italia, mancando il lavoro, manca il reddito e senza reddito non si redistribuisce nulla.

IL LAVORO

Il primo problema da risolvere è la creazione di posti di lavoro. Su questo punto mi sembra che la sinistra che verrà sia ancora legata a schemi improduttivi che ci allontanano dall’Europa.

Il mondo cresce ad un ritmo del 3%, contesto che dovrebbe permetterci di cavalcare una lunga ripresa produttiva ed occupazionale. Si tratta di essere presenti, come attori protagonisti, nei mercati in continua espansione. Su tutti il comparto meccanico. Epperò, purtroppo, non abbiamo il giusto numero di tecnici che la realtà produttiva richiede: servono periti, ingegneri, tecnici in generale. Bisognerebbe potenziare le scuole, rendere gratuite le università, stimolare una nuova consapevolezza che cancelli le utopie e si concentri sulla realtà.

Dimenticavo, per fare tutto questo servono risorse. Davigo, la settimana scorsa, denunciava due mali del nostro paese: 1) i partiti non hanno statuti seri e democratici, con le immaginabili conseguenze… 2) i lavori pubblici costano oltre il doppio rispetto ai costi europei. Una sinistra seria, in pochi secondi, dovrebbe fare proprie queste indicazioni proponendo in Parlamento una severa Legge sulla regolamentazione, anche sui bilanci, delle attività di partito e una severissima Legge contro lo “sperpero” dei danari pubblici.

Banalmente, con i danari pubblici non “sperperati” (si parla di decine di miliardi di euro), si potrebbe investire nella scuola per favorire un nuovo fronte di benessere.

Tra parentesi, una scuola gratuita e con sostegno per i meno abbienti, sarebbe la prima forma di uguaglianza sostanziale dei giovani cittadini.

Purtroppo le idee di Davigo raccolgono applausi e consensi, ma non le firme per un paio di proposte di Legge.

Anche il (ri)nuovo che avanza non si trova a suo agio nel fare battaglie contro chi “succhia sangue” dai lavori pubblici o la liberalizzazione dell’evasione fiscale……meglio portare avanti un pensiero nuovo “aumentiamo le tasse ai ricchi”. Si badi bene, uno dei problemi drammatici che attanaglia da tempo il bel paese è l’evasione ed elusione fiscale. Ci si aspetterebbe una proposta “straordinaria” per combattere questa piaga che soffoca il paese e riduce la possibilità di costruire un paese di uguali. Secondo questo pensiero il “ricco” è un criminale sociale che deve essere punito in quanto agiato. Non importa se ha pagato sempre e puntualmente le tasse, se ha creato posti di lavoro, nella nuova Italia, rovesciando completamente il pensiero calvinista, essere ricchi è socialmente deplorevole. Già mi immagino un Vendola, ministro dell’economia, che aumenta le tasse alla famiglia Riva (Ilva Taranto) dopo aver rinunciato ad avviare una seria battaglia a favore della bonifica ambientale. O forse complicare la vita a quella parte del paese che non si è rassegnata al declino e, Euro o non Euro, combatte la sua battaglia nei mercati mondiali, spesso vincendo:

http://it.reuters.com/article/topNews/idITKBN15V13X?pageNumber=1&virtualBrandChannel=0

Invece di creare le condizioni per permettere a più persone di produrre benessere materiale, si propende verso un pensiero che porterebbe all’uguaglianza….nella miseria nera!

CONCLUSIONI

L’Italia ha bisogno di una scossa culturale profondissima. Il nostro paese deve essere profondamente riformato partendo dall’applicazione della nostra Costituzione. Questo percorso non è di destra o di sinistra, per il semplice motivo che la Costituzione è degli italiani di ogni colore e credo. La nostra Costituzione presenta principi universali condivisi e, se proprio vogliamo essere polemici, è figlia della“moderazione” tra una maggioranza di centro destra ed una minoranza di sinistra.

E’ politicamente insensato, invece di recuperare nella società i principi ed i futuri attori della rinascita, intestardirsi, per l’ennesima volta, nel tentativo di (ri)creare un qualche cosa che, come afferma Massimo Cacciari, non esiste più.

Follia pura tentare di ricostruire la sinistra, invece di costruire un percorso nuovo che apra una prospettiva ai cittadini onesti con qualche cosa da dire e qualche cosa da dare al nostro paese.

Un nuovo movimento politico che, come prima azione, eriga dei muri (non ti voglio perché non sei di sinistra), è destinato al fallimento ed apre praterie infinite alle destre (anche quelle brutte).

Se vogliamo cambiare l’Italia dobbiamo partire dal pensiero di Davigo e abbandonare i cattivi i cattivi maestri della politica.

Ps

Davigo è di sinistra? Francamente non lo so e non mi interessa.

Ps1

A Imola, e nel territorio circostante, esistono i seguenti movimenti/partiti di sinistra: Articolo 1, Si, Possibile, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, probabilmente una deriva di Pisapia (Laghi+Brienza?), un qualche cosa che coinvolga Chiaiese e “inevitabilmente” nascerà un qualche cosa legato al percorso Montanari/Falcone.

Tanti soggetti ad inseguire il “popolo” della sinistra, quando invece servirebbe un unico soggetto ad inseguire quel 50% di elettori che, ormai esausti delle vecchie liturgie e delle promesse non mantenute, voltano le spalle alle urne.

Ps2

Uno dei pochi paesi guidati da un leader di sinistra è la Grecia. Il giovane Alexis Tsipras non ha inciuciato con la vecchia sinistra governativa (Pasok) che, assieme ai compagni di gioco della destra, ha distrutto il paese. Ha avuto il coraggio di costruire (non ricostruire) un nuovo soggetto ed un nuovo percorso. Non a caso governa assieme ad una forza di destra (una specie di Lega Nord ellenica). Il senso del costruire lo si ritrova nella mancata alleanza con il Partito Comunista e la fuoriuscita dell’ala più radicale favorevole all’uscita della Grecia dall’Euro.

Ps3

Ho citato Corbyn e Tsipras….a scanso di equivoci non dobbiamo dimenticare che la linea del Governo Greco è in fortissimo contrasto con il pensiero dei laburisti inglesi………

http://www.repubblica.it/economia/2016/11/05/news/grecia_tsipras_rimpasta_il_governo_per_facilitare_l_accordo_sul_debito-151366784/

Mario Zaccherini

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