MARIA, MARADONA E IL MIO VOTO By MARIO ZACCHERINI

Delle poche certezze che guidano la mia vita la prima è sicuramente la sacralità del voto: dal 1979 ad oggi, ogni volta che il Paese mi ha offerto l’opportunità, mi sono sempre presentato entusiasta presso il seggio elettorale.

Referendum o voto che sia sempre ci sarò!

Per tanti anni la scelta è stata facile: un po’ radicale, un po’ comunista (con Berlinguer), un po’ DS e molto ulivista prodiano. Fino alle politiche del 2006 credevo che l’Italia stesse vivendo gli albori di un pensiero politico post-ideologico, una nuova cultura politiche che, dopo aver interiorizzato illuminismo, democrazia, partecipazione, socialismo (non comunismo) e sinistra in generale, si proponesse con il verbo universale della giustizia sociale. Quanto mi sbagliavo!

Il doppio tradimento di Prodi, quindi degli elettori, e la finta opposizione del PD agli esecutivi Berlusconi, hanno fatto cadere il velo e aperto gli occhi agli italiani.

Il 2014, grazie a Renzi, ha ufficializzato e consacrato ciò che si è tentato di occultare per un decennio: il PD è semplicemente la rappresentazione moderata del berlusconismo.

Nel breve spazio di un ventennio i punti qualificanti della vecchia sinistra, e con essi la lezione politica lasciata da grandi uomini come Pertini e Berlinguer, sono stati stravolti e riformulati.

Questione morale? Nessuna, solo perché il Governo Renzi ha meno inquisiti dei Governi Berlusconi.

Politiche sul lavoro? Riproposizione ed enfatizzazione del precariato come elemento salvifico dell’economia.

Lotta alla malavita ed alla sua economia? Non ora, non abbiamo tempo.

Conflitto d’interessi? Che palle, non riuscite ad andare oltre alla Marcegaglia o alla Guidi? Su questi nomi abbiamo avuto garanzia da Silvio e certi amici siciliani. Se basta a noi, dovrebbe bastare anche a voi!

Democrazia? Togliendovi il diritto di eleggere il Senato attuiamo la più profonda semplificazione, seconda solo a quella del ventennio fascista.

Onestamente, in tutte queste azioni politiche, non vedo giustizia sociale, ma solo il consolidamento dell’individualismo e dell’italica furberia. La politica purtroppo si è trasforma in lobby di se stessa, spostando la zona d’influenza dal pubblico, ormai depauperato da quasi 60 anni di partitocrazia, al privato. Non ci credete? Con calma cominciate a verificare dove stanno inserendo gli ex funzionari del PD e capirete tante cose.

La politica italiana ha semplificato l’offerta creando una sorta di partito unico comprendente PD-FI-NCD e collaborazionisti vari: non esiste base ideologica, se non quella figlia della cultura mercantile, in altre parole è meglio spartirsi il paese tramite accordi piuttosto che debilitarsi in competizioni elettori.

E’ finito il tempo dei Silvio o d’Alema boys, sono arrivati i Partito Unico Boys.

La dimostrazione del tutto emerge, quasi a livello subliminale, nello spot elettorale del PD: tra un Forrest Gump ed un Fantozzi, non esattamente stereotipi di intelligenza (forse, in maniera offensiva, destinati a rappresentare gli elettori italiani?) ecco apparire con tutta la sua energia il nostro eroe, colui che, come una calamita, attrarrà voti a favore del PD: Diego Armando Maradona.

Il renzismo, non a caso, elegge un ex cocainomane in odor di evasione fiscale a testimonial e sintesi della nuova cultura del Partito Unico. Non sorprendiamoci se la “grande riforma elettorale” passa attraverso l’accordo Renzi-Berlusconi, ovvero tra un non eletto dal popolo italiano e l’uomo che maggiormente indigna l’Europa.

Un eroe che vince non rispettando le regole, un calciatore che segna di mano senza essere perseguito è un ottimo segnale di continuità verso Silvio. Da Berlinguer e Pertini a Maradona politicamente, e culturalmente, è come morire.

Come scriveva e cantava De Andre “Ninetta mia crepare di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio”, quel coraggio mi manca e quindi non affiderò il mio voto al partito unico.

Maradona è il simbolo dell’illegalità, non certo il mio. In realtà, guardando alla mia piccola Imola, anche il mese di Aprile, è sconfortante per la legalità. Vedere il Presidente Anpi, assieme alla sua richiesta di rinvio a giudizio per truffa aggravata, pontificare sulla democrazia e sui valori lo ritengo almeno inopportuno, pur sperando vivamente che risulti innocente.

Se non voto i valori di Maradona, allora chi voto?

Recentemente ho incontrato uno dei tanti cervelli imolesi in fuga, la cara Maria Scermino. Non potete aver dimenticato quella studentessa in dolce attesa, famosa per aver letto un intervento davanti al presidente Napolitano, in visita alla Normale di Pisa  e che scrive per l’Huffington Post. Dopo tantissimo tempo l’ho rivista non virtualmente e, puntualmente, è partita la domanda “Mario, il 25 maggio per chi voti?” seguito da un “c’è tanto bisogno di sinistra”. Con un artifizio trasformo la parola sinistra in giustizia sociale e mi allineo al pensiero di Maria, mentre, con la mente rivedo anche la bella Irene (sua figlia).

Torniamo alla domanda relativa al voto.

Mi sembra di essere stato esaustivo sul perché non voterò il Partito Unico, anche se, colpo di scena, se il PD avesse candidato una persona onesta e preparata sull’Europa come Marco Lombardo, la mia scelta (pur sofferta) sarebbe caduta, senza riserve, su di lui. D’altronde, nel mio percorso post-ideologico , il ruolo e peso della persona è decisivo. Per l’Europa avrei votato Marco come, se fosse possibile, a Medicina (comunali) mi sarei espresso a favore di Kim Bishop.

Epperò Marco non è candidato e del PD mi rimane il volto e la voce di Pina Picierno (cercate nella rete i suoi interventi e capirete perché negli spot elettorali il PD si confonde con Forrest Gump e Fantozzi. Se fate fatica a trovarla cercate la Santanché…. è la Picierno invecchiata e forse ingentilita dal barrique).

Tolto il Partito Unico rimangono solo Tsipras e il M5S.

L’idea di sinistra europea unita non è sbagliata e rafforza il pensiero di Maria. Li voterò? No!

Non li voterò perché in Italia, ed anche ovviamente a Imola, troppe volte il termine giustizia sociale non è sinonimo di sinistra. La “narrazione” di Vendola è morta sotto i fumi di Taranto, la giustizia (a Imola) è stata sepolta quando venne tolto il simbolo di SEL ai legittimi proprietari per portarlo in dono al Sindaco renziano Daniele Manca ed alla maggioranza di centro-destra.

Per tutelare la salute pubblica e l’utilizzo di un mezzo del 118 sono state organizzate manifestazioni di piazza, ma il Pd era sempre dalla parte avversa. Cito il caso 118 perché è il più emblematico, ma la lista sarebbe lunghissima: la distruzione del Parco Acque Minerali, gli oltre 100 appartamenti pubblici non messi a norma, i milioni di euro pubblici dirottati verso l’Autodromo, il non rispetto delle norme sul rumore, la svendita del patrimonio edilizio pubblico, la cementificazione continua del territorio, il “problema antenne” ecc.

Tanti casi legati dai connotati di amministrazione profondamente ingiusta nei confronti dei cittadini.

Ritorno al problema giustizia: in Italia serve una giustizia sociale che guidi un’azione politica di contrasto al Partito Unico, epperò, fatemi essere polemico, amare Berlinguer ed allearsi con coloro che innalzano Maradona a simbolo mi sembra una semplice azione vigliacca.

Un partito che si presenta come alleato strategico del PD (Sel), in quasi tutta Italia, è posizionato esattamente all’interno di quella cultura del Partito Unico che voglio avversare.

Stesso ragionamento nei confronti di Rifondazione Comunista, con l’aggravante di non avere nemmeno rispettato i diritti di 11 lavoratori.

www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/02/rifondazione-licenziati-in-causa-in-nero-e-discriminati-ferrero-tagli-necessari/932258/

Una “sinistra” portata da Ingroia in Tribunale per una causa da 896.000 euro di mancati pagamenti relativi all’avventura Rivoluzione Civile. Sembra quasi che la “sinistra” abbia qualche problema a saldare i debiti con imprese e lavoratori…a Roma come a Imola. Una sinistra che senza finanziamento pubblico muore, non è una sinistra perché significa che non ha un’anima in grado di essere attore in un mondo in costante mutamento.

Sarà sinistra, ma ricorda i peggiori comportamenti della destra ultra liberista.

Fino a che non sarà tagliato il filo ombelicale con il Partito Democratico, parlare di sinistra sarà solo un richiamo per raccogliere qualche voto nostalgico.

E non raccontatemi dell’alternativa, non raccontatemi di Tsipras, perché l’Europa è troppo lontana, mentre Imola e Medicina sono vicine a testimoniare come, nei momenti decisivi, quelli che possono portare ad un cambiamento, le cosiddette forze di sinistra sono le prime ad allearsi con chi risparmia sulla sanità pubblica e penalizza l’istruzione (sempre pubblica). Facile fare finta opposizione per 4 anni e 10 mesi e poi ritornare nella “vera” casa. Il gioco ha funzionato per almeno 15 anni, forse è tempo di cambiare.

Dalle critiche ai partiti “di sinistra” non coinvolgo Rifondazione Comunista di Medicina perché ha e rappresenta una coerenza ammirevole tra il dire ed il fare.

Come vedi, Maria, non rimangono molte possibilità perché, questo sarà il senso del voto 2014, o si appoggia il sistema, con sfumature diverse, oppure si scommette, con tutti i rischi del caso, sul M5S.

Tra parentesi non capisco perché dovrei votare a favore di chi toglie le ambulanze, devasta il verde, cementifica, inquina l’etere ed umilia i giovani con le norme sul lavoro (tutte ingiustizie sociali) e, in particolare, non comprendo perché non dovrei votare chi si oppone a tutte queste nefandezze, ovvero a chi combatte le ingiustizie sociali.

Non è più tempo di partiti di lotta e di governo, è tempo della politica del buonsenso.

Cara Maria, il mio voto è troppo importante, la Pina Picierno, e cloni vari, non li posso votare perché, tale scelta, mi sembra offensiva nei confronti di chi ha rinunciato alla vita per farmi dono della Democrazia.

La scelta elettorale è troppo importante.

Questa volta scommetto.

Mario Zaccherini

Share

Filed Under: FeaturedPolitica

Tags:

About the Author:

RSSCommenti (11)

Lascia un commento | Trackback URL

  1. Guerrino Frontali says:

    Fischia il vento, infuria la bufera,
    scarpe rotte EPPUR BISOGNA ANDAR (non mi ricordo dove).

  2. Mario Zaccherini says:

    Guerrino, Guerrino siamo moribondi…

    Mario

  3. Manzoni Andrea says:

    Ciao Mario, il tuo ragionamento non fa una piega. Anche io come te voglio “scommettere” sul m5s, anzi in realtà ci ho già “scommesso” da un sacco di tempo…. E sai cosa ti dico, che ho già vinto, tutte le volte, perché le persone di quel movimento, mi hanno fatto tornare la voglia di interessarmi della cosa pubblica del mio paese (la politica), sia a livello locale che nazionale, e questa è una vittoria senza se e senza ma. Un proverbio dice “finchè c’è vita c’è speranza”, ma chi vita sarebbe senza “speranza” ? Quelle persone hanno riacceso la “speranza”, regalandomi solo con questo una vita migliore. Tutti i giorni che vedo le mie bambine, orgogliosamente (ed è una bella sensazione) posso dirgli, “babbo ci prova”, quale miglior insegnamento, l’evoluzione della vita stessa è una serie di tentativi, alcuni vanno bene, ma se non ci provi, hai già perso. Poi c’è quello slogan fantastico, “vinciamo noi”, ecco la parola più importante non è “vinciamo” ma è “noi”, è sì signori, NOI.

  4. Paolo Ricci says:

    Mario, il sentiero è quello giusto. Va percorso, abbandonando quello calpestato dal partito unico. Il Pd ha avuto tante, troppe occasioni per potere incidere sulla giustizia sociale. Non lo ha fatto non per mancanza di coraggio ma solo perché non lo ha voluto. Il ministro Poletti è la sintesi della politica del Pd: precariato a vita. Per favore, cari ex amici del Pd, è giunta l’ora di scendere dalla giostra: è la vostra fermata, se vi pare.

  5. Eros says:

    Gentile Mario , dopo la lunga enumerazione di cose già risapute e un po’stantie , direi una “travagiata”, e in tempo di ludopatia la tua proposta , evidenziata “nero su bianco” è quella di scommettere sul M5S .

    Singolarmente nel lungo elenco di “malefatte” della sinistra locale e nazionale, mi sembra che hai omesso , un’analisi non solo del becero linguaggio del conducator del M5S ma quello che assai preme nulla dici della sua “visione politica” che ben si esprime , nel presunto slogan neutrale , “”né destra e né sinistra ” poi seguito dal recente “peste rossa” che ben si accumuna a tanti sproloqui dell’ ex Cavaliere del recente ventennio .

    Molto , per essere schematici, è indifendibile delle scelte politiche della sinistra tradizionale e di quella “radicale” ma cadere dalla “padella nella brace” con una “scommessa” mi sembra un modo impolitico , una resa alla “corrente” .

    Termino rilevando come il tuo giudizio sulla lista Tsipras sia troppo dettato dal comportamento della “sinistra di governo locale” e assai meno da una analisi delle istanze politiche , sovranazionali, che il programma di tale lista vuol portare avanti : o no ???

    E’ tempo , lo diciamo da tempo, di coniugare la denuncia con la costruzione : le scorciatoie sono tali perché , spesso, non portano da nessuna parte .

    Buon lavoro POLITICO .
    Eros

  6. Piada says:

    Ho letto il tuo pensiero, condivido pienamente il ragionamento e noto con soddisfazione che il risveglio di alcune coscienze legate all’elettroshock del M5S, inizia a fare i suoi effetti.
    Ne sono contento per una vita passata a far politica da peones, abituato a ragionare con il proprio cervello e non con quello di altri , come la “stupenda” parlamentare del PD da te citata, abitualmente fa.
    Però , sarà l’età, mi restano delle perplessità circa la democrazia interna di un movimento che mostra i limiti legati alla gioventù, che deriva prenderà?
    Mi auguro che sia quello della piena democrazia interna.
    A prescindere da qualunque cosa, chi si è destato ora, spero, sia un cittadino attento e poco disponibile a credere , senza toccare.
    Non ho dubbi o perplessità sulla buona fede degli iscritti e dei militanti così pure degli eletti del M5S, ma le posizioni ed i toni del fondatore lasciano spesso basiti, anche chi come me è stato abituato a leggere tra le righe , a non accontentarsi dei titoli.
    Io voglio , e non uso volutamente il vorrei, un cambiamento radicale , non di facciata, voglio che questi “pseudo” partiti, in realtà lobby economiche che spaziano in vari cambi, compreso il gioco d’azzardo, non mi rappresentino più.
    Un territorio, come il nostro è stato letteralmente bombardato da una follia di “grandeur” con l’autodromo al centro di ogni possibile attività.
    Il fine settimana scorso sono stato in Friuli, era come essere a casa, ma come se avessero appena tinteggiato.
    Con tutti i limiti che l’Italia ha , sopratutto nella strutturale incapacità di investire sulla propria storia, ci ritroviamo con le nostre “bellezze” storiche come cumuli di macerie in cui si fatica ad immaginare quella che è stata grandezza vera.
    Pensa ad una città come la nostra che vanta un ex circuito di F1 pronto all’uso e un anfiteatro Romano (il secondo come dimensione per il nord italia) seppellito sotto case costruite tra gli anni ’50 e ’70
    Un parco che si chiama della “Acque minerali”, ma che ha dovuto chiudere le proprie fontane, perchè l’inquinamento, proveniente dalla discarica dei tre monti, delle falde che le alimentavano non permette più la potabilità dell’acqua.
    Una città che vanta nel proprio passato , premi cinematografici, a film come la Battaglia di Algeri, ora è capace solo di commemorare la morte di Piloti famosi.
    E che dire della classe politica, che governa il nostro territorio, espressione solo di una lobby economica.
    Penso a quei miei concittadini che hanno firmato, anni fa, per la rielezione di Marchignoli, hanno esposto cartelli con “forza Massimo” alle finestre , se hanno poi avuto modo di voltarsi e vedere cosa è successo, alla ricerca costante della delega al “migliore”.
    E pensare che siamo stati culla della cooperazione, di quella vera , non quella che in modo edulcorato fa i dividendi tra i soci, e questo non è patrimonio della “pseudo sinistra” ma della nostra natura e della nostra terra..
    Ora relativamente al voto per le Europee, io mi recherò alle urne come , ho sempre fatto e come ho intenzione di fare anche per il futuro, perchè ritengo il mio un diritto/dovere, al quale non voglio rinunciare, ma con la stessa serietà e desiderio di essere Europeo, di non rinunciare all’euro, di essere fermamente contrario all’asse Franco -Tedesco che ci ha in parte governato, annullerò la scheda.
    Semplicemente perchè non ho alternative credibili, se sono l’unico, pazienza.
    Basta compromessi, basta turarsi il naso, basta giustificare o scegliere il meno peggio!
    E’ ora che un moto di orgoglio ci colga!

    Grazie, ciao
    Daniele

  7. Almeida says:

    Quoto Eros, perché una analisi così approfondita e certosina nell’individuare le malefatte di tutti i partiti dell’arco costituzionale, non può fermarsi sull’uscio di casa dei problemi, non piccoli, del M5S. In primis la trasparenza, la democrazia interna, la giustizia sociale (vedi posizione sul reato di clandestinità) … temi peraltro che al buon Zaccherini storicamente stanno a cuore. Ecco, una buona analisi, ma incompleta, quasi a voler giustificare a tutti i costi una scelta già fatta a priori.
    Per il Sig. Manzoni, mi permetto una sola riflessione. In tutti i partiti e movimenti, anche il Movimento, ci sono persone che orgogliosamente, tutte le mattine, possono guardare negli occhi i loro figli e i loro mariti o mogli e dire “che ci stanno provando”. E persone che sarebbe meglio girassero con gli occhi bassi. Se qualcuno smetterà di pensare che i buoni sono solo da una parte, e tutti gli altri sono malfattori e delinquenti, forse ci avremo provato sul serio. Altrimenti si perdono grandi occasioni per fare il bene dei nostri figli.

  8. admin says:

    Buongiorno a tutti e grazie per il contributo dato alla discussione.
    Un saluto particolare a Eros che non leggevo da tantissimo tempo.
    Vorrei sottolineare che non ho fatto l’apologia di Grillo, ma mi sono semplicemente messo nei panni di un elettore che, come un consumatore qualsiasi, si trova a scegliere un prodotto all’interno del supermercato della politica.
    Chi mi conosce sa benissimo, come sottolineato giustamente da Almeida, che temi come la democrazia interna, per citarne uno, mi stanno fortemente a cuore.
    E’ anche vero che se avessi voluto parlare di democrazia interna Pd, Sel, RC e M5S tutti, forse in maniera diversa, proprio democratici non sono.
    Su Grillo, recentemente, ho postato questo:
    http://www.flickr.com/photos/pensieridemocratici/13893462130/
    Ho parlato di scommessa, per definizione è una scelta rischiosa, in contrapposizione alla certezza del presente che critico (confermo e riconfermo).
    Se dovessi guardare i vertici dei partiti (Renzi-Berlusconi, Alfano, Grillo) probabilmente farei meglio a stare a casa, ma, come scritto, considerando inviolabile il mio diritto al voto, quindi guardo alla base in quanto credo alla democrazia dal basso e, seguendo tale metodo, scelgo (scommetto).
    Sulla scommessa, ha ragione Eros, inficiano pesantemente le esperienze locali dirette o indirette come quelle di Medicina.
    Epperò sono le politiche locali quelle che riesco a comprendere meglio: se sulla sanità, le biomasse, un utilizzo diverso delle risorse di ConAmi, la tutela dei bambini della scuola Pelloni Tabanelli, la cementificazione e l’utilizzo scellerato dei trasmettitori telefonici mi trovo sempre sulle posizioni dei ragazzi del M5S locale in contrapposizione a quella che si autodefinisce sinistra, cosa dovrei votare?
    ConAmi “investe” milioni di euro nell’autodromo in un territorio che sta vivendo, per la prima volta dal 1945, il fenomeno della deindustrializzazione.
    Politicamente dovrei appoggiare un’ingiustizia sociale di questa portata?
    Oppure dovrei credere che votando un partito “veramente di sinistra” riusciremo a cambiare le cose dall’interno?
    E non mi riferisco ai giri di valzer di Giorgio Laghi e Francesco Chiaiese (per essere chiari).
    Voglio rilanciare la scommessa.
    Ho appena caricato un video (I migliori anni del nostro Pd), il primo nella colonna destra, sull’esperienza politica quinquiennale di Kim Bishop nel Consiglio Comunale di Medicina, Vi invito a guardarlo e dirmi in tutta onestà se votereste lei oppure la “sinistra” di Onelio Rambaldi.
    Un abbraccio a tutti e buon 1 Maggio.

    Mario Zaccherini

  9. Almeida says:

    Rinuncio a cercare di convincere Mario Zaccherini, perché so che le sue prese di posizione sono sempre meditate e non improvvisate.
    Però mi permetto di argomentare su un paio di sue considerazioni.
    Sul voto Europeo … Mi sembra che passare da un possibile voto (“sofferto ma senza riserve”) a Marco Lombardo, ad un voto al M5S e alle sue posizioni sull’Europa, sia una scelta di notevole discontinuità.
    Mi sembra che siano due idee di Europa che poco ci azzeccano una con l’altra.

    Non credo che Zaccherini abbia fatto l’apologia del M5S, ma mi sembra che abbia fatto, per rimanere nell’esempio del supermercato, come quel cliente che non compra i marchi noti e ne elenca senza pietà tutti i difetti, dimenticandone alcuni pregi, ma quando arriva al prodotto “nuovo” … Tutto va bene, tanto proviamolo …

    Sulla politica locale, le critiche del M5S non sono le stesse che da anni fanno le altre opposizioni?

  10. Mario Zaccherini says:

    Anch’io rinuncio a convincere Almeida e mi rendo conto che la mia posizione Lombardo/M5S si complessa e di difficile comprensione.
    Sulla politica locale segnalo che, esclusa Rifondazione Comunista di Medicina, tutte le forze di “sinistra” siano fedeli alleate del Pd (bersaniano o renziano che sia).
    Le opposizioni sul territorio sono solo M5S, destra e Zucchini.
    Oltre solo il silenzio.

    Mario

  11. Guerrino Frontali says:

    Fischia il vento, infuria la bufera,
    scarpe rotte EPPUR BISOGNA ANDAR (so dove).

Lascia un commento