LA POLITICA DEL COMITATO SANITA’ By MARIO ZACCHERINI

Mai come in questi anni è ricorrente sentire tra i cittadini il ritornello “la politica fa schifo”. In realtà, in modo estremamente arbitrario, mi permetto di affermare che, la frase in sé, rappresenta più un ossimero che una verità.

La politica non può fare schifo perché la politica è vita, è approccio quotidiano ai problemi comuni personali e generali. La mamma che lotta per inserire il figlio all’asilo fa politica, l’operaio che chiede garanzie sulla sicurezza sul posto di lavoro fa politica, il commerciante che rischia di chiudere l’attività perché non più in grado di reggere la concorrenza dei centri commerciali fa politica, il cittadino che lotta per una sanità pubblica di qualità fa politica.

Nella sfera della politica, quindi della vita, gli attori sono tantissimi, meglio ancora, ritroviamo tutte le rappresentazioni del respiro umano: chi direbbe che la mamma fa schifo oppure l’operaio, il commerciante o il comitato? Nessuno, proprio nessuno!

E allora, lo schifo, va cercato altrove. Va cercato dove, altre espressioni della politica, cercano di dominare la vita imponendole ambienti non suoi, dove la politica trova espressioni non più rappresentative del bene pubblico, ma di interessi personali o di dominio di gruppi ecco, lì in quel terreno, cominciano a sentirsi miasmi poco gradevoli.

Inevitabilmente, come risposta “fa politica” anche chi, subendone effetti negativi ad opera di coloro che ne sono istituzionalmente investiti, scende in piazza per protestare (frase tratta da Wikipedia)

Il cerchio è chiuso: tutti facciamo politica. Facciamo politica nel momento in cui deleghiamo i partiti a rappresentarci e a governare la cosa pubblica, riprendiamo a fare politica appena i partiti, per incapacità o altro, non rispettano più il mandato.

La situazione del Comune/Circondario imolese, da questo punto di vista è esemplificativa. Sulla sanità, e non solo, la politica, in maniera sempre più vistosa, sta dimostrando la propria incapacità a governare, anzi ad amministrare, arrivando al punto di rinunciare ad esercitare alle funzioni che le sono proprie in ambito sanitario (hanno rinunciato ad una sanità pubblica di qualità a favore di sistemi misti) ed amministrativo (forse ancora più clamorosa la decisione di esternalizzare 100 dipendenti comunali).

Nasce una domanda spontanea: a cosa servono il Consigli Comunali, gli Assessori, i politici di professione se poi, in realtà, delegano i propri compiti all’esterno? E’ pensabile che una parte importante della Vita, quindi della politica, utilizzi due modi di governo? Verso loro stessi una estrema indulgenza economica: il caso Consiglieri Regionali che godono di un rimborso chilometrico di 0,81 euro grida vendetta. La nostra Consigliera Anna Pariani, oltre ai 6000 euro mensili costa ai contribuenti la bellezza di 80 euro ogni volta che va a Bologna oppure i danari pubblici che, il sistema partitico che comanda, si autoriconosce allegramente danari pubblici nella realtà locale www.ilrestodelcarlino.it/imola/cronaca/2012/04/27/703698-sindaco_daniele_manca_farebbe_bene_dare_buon_esempio.shtml ed infine i “giri di valzer”, mi riferisco alle esternalizzazioni, che certi partiti sono costretti a fare. A Imola poco sensibili ai bisogni dei lavoratori (si può esternalizzare tranquillamente) a Roma, dietro alla loro bella bandierina, intrasigenti contro Marchionne e Brunetta.

Sono questi gli esempi che fanno gridare alle persone “la politica fa schifo”, ma, lo ripeto con forza, non è la politica che fa schifo, bensì una parte di essa. La parte, che ancora oggi è rappresentata da forme partito espressioni del 900 e non del terzo millennio. Con doverosi distinguo da fare perché, ed è la verità, non tutti i partiti sono uguali, ma le logiche di governo/dominio si. Spesso non si colgono le differenze tra Pdl e Pd (oggi ancor meno per via del fatto che governano assieme) o, all’interno della cosidetta sinistra tra Pd e Rifondazione (a macchia di leopardo troviamo modelli di governo dove quello chiesto a Roma è opposto a quello portato avanti nella città dove governano e, la politica della città governata è identica alla politica del Pdl).

Questa lunga introduzione per dire che la società non è rassegnata davanti ad un quadro così triste e, secondo me, ormai al crepuscolo, ma ha gli anticorpi per ridare ossigeno alla politica, per dire ai partiti che ci opprimono (ripeto non tutti, ma una bella parte) e ci vogliono togliere l’autodeterminazione nelle decisioni legate al nostro futuro che il loro atteggiamento autoreferenziale è arrivato a fine corsa.

LA POLITICA NON E’ MORTA, I MESTIERANTI DELLA POLITICA FORSE SI!

I cittadini hanno voglia di discutere, di essere attori decisivi nelle scelte e, appena ne hanno la possibilità, concretizzano questo desiderio dando contributi fondamentali allo sviluppo di percorsi democratici di partecipazione. Una volta questo percorso avveniva all’interno dei partiti, ora all’interno dei movimenti o settori illuminati di qualche partito (in particolare il Pd grazie ai vari Civati, Gozi, Marino ecc).

I partiti del 900 hanno lasciato vacanti gli spazi della democrazia e questi spazi, torniamo agli anticorpi, sono stati “riempiti”, parlo della nostra realtà, da liste Civiche come Medicinalternativa, da Associazioni Culturali come i Picari, dalla Lista 5 Stelle (saranno antipolitici, ma appoggiano la lotta a favore della sanità pubblica, mentre il Pd locale osteggia la stessa lotta), dall’impegno di qualche partito (in particolare Sel e Rifondazione Medicina) e, cosa ancora più importante dall’impegno dei cittadini.

Democrazia ed ascolto è la ricetta. Non decisioni prese ed imposte dall’alto, ma l’esatto contrario: ascolto e proposte che dal basso vanno verso il mondo della politica (partiti).

Il 24 aprile a Medicina abbiamo avuto la dimostrazione di quanto la politica possa essere bella anche senza finanziamento pubblico, anzi una politica francescana ricca di idee e povera di pecunia. Il Comitato Sanità, di tasca propria, ha organizzato una serata coordinata dalla nostra passionaria Kim Bishop, presenti come relatori il Dott. Mascolo e l’Operatore del 118 Galazzi, proprio su uno dei temi che maggiormente appassionano i cittadini, ovvero la sanità.

Non vado oltre perché, di seguito sono visibili i video della serata, ma anticipo due passaggi del Dott. Mascolo “l’ospedale non deve essere un’azienda, ma semplicemente l’ospedale, il mio ospedale”, “le cliniche private hanno da insegnare al pubblico: per esempio il numero dei dirigenti è decisamente inferiore”.

Mario Zaccherini

Mario Zaccherini

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