A proposito del People Mover (ancora fra le nuvole) e sulle possibili alternative pronte (o quasi).

Con una nota del suo portavoce Luigi Rambelli l’Osservatorio Europaviva21 torna sul tema dei collegamenti fra l’aerostazione di Bologna e il suo bacino di traffico attuale e potenziale. “Si è aperto – reca la nota – il primo processo del “People Mover” la monorotaia che secondo il progetto dovrebbe collegare l’Aeroporto Marconi di Bologna alla Stazione Centrale. Fin qui la notizia. Dal taglio dell’informazione si presume che si attendano nuove puntate di questa nuova telenovela sulle “grandi opere” che riguardano la città di Bologna.

Il progetto è del 2008 e in questi sette anni c’è stato un vero e proprio balletto di annunci e smentite. Si farà? Non si farà? Vedremo….. Stavolta è la volta buona che si parte? Nessuno si sente però di giurare che sia in dirittura di arrivo.

Guardandosi intorno la realtà ci presenta un aeroporto collegato alla città da un autobus che si deve misurare con un traffico stradale traboccante di automobili e mezzi pesanti. Con un tragitto che richiede decine di minuti (e un costo non proprio modico) tale da incoraggiare l’uso dell’auto e dei parcheggi auto dell’area aeroportuale (anche questi con prezzi tutt’altro che modici) che rappresentano un costo notevole.

Non si sa se, e quando, si potrà contare sulla monorotaia sopraelevata e ci si chiede perchè non si usi il treno fin da subito utilizzando la vicina stazione ferroviaria di Calderara/Bargellino che dista soltanto qualche km dall’aerostazione e potrebbe essere raggiungibile con una navetta in pochi minuti. Con i necessari interventi sull’orario ferroviario (in termini di fermate) sarebbe possibile un accesso non solo dall’area bolognese ma anche dal territorio servito dalla linea Bologna Verona. L’orario e l’esperienza confermano che in soli 7 minuti (con una spesa di euro 1,30) si arriva a Bologna Centrale.

Esiste poi anche un’altra soluzione quasi pronta. A circa un km dall’aerostazione ci sono i binari della linea ferroviaria Bologna/Milano, e la stazione del servizio ferroviario metropolitano di Borgo Panigale recentemente costruita, ma lasciata al grezzo, provvista di marciapiedi e sottopassi. E’ questa una seconda soluzione che con un po’ di buona volontà può essere operativa in tempi brevi.

Disponendo di queste soluzioni si potrà anche aspettare l’arrivo del People Mover che a tanti piace perché “costa tanto”. Alla luce di quel che sta accadendo in Italia sulle grandi opere e sui grandi appalti che spesso finiscono nel mirino delle procure, può però tardare molto ad arrivare. Si potrebbe intanto cominciare a mettere in campo ciò che abbiamo e che intanto può servire davvero. Se poi questi strumenti si dimostrassero più moderni, più efficienti ed economicamente più convenienti, molti potrebbero anche farsene una ragione se non si riescono a spendere gli oltre 100 milioni di euro previsti per una nuova “grande opera”. O no?”

La redazione.

www.europaviva21.it

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