Lettera aperta del Sindaco di Dozza Luca Albertazzi

Egregio Direttore,

la presente per portare, in qualità di amministratore locale, alcune considerazioni sulla proposta del neo Ministro Minniti finalizzata ad istituire l’obbligatorietà dei lavori socialmente utili ai richiedenti asilo.

Apprendiamo con soddisfazione questa proposta; gli amministratori locali, vicini alle istanze e ai bisogni della gente, sono ben consapevoli di questa necessità.

La soddisfazione è doppia perché, nel mio piccolo, è da un paio d’anni che propongo questa soluzione. Si tratta di mettere in piedi una prassi virtuosa, attraverso la quale l’obiettivo dell’integrazione può essere raggiunto tenendo in considerazione altri aspetti strategici: quello della dignità dei profughi e quello dell’equità.

Ritengo che quest’ultimo aspetto sia fondamentale: è giusto che gli italiani facciano tutto il possibile per aiutare chi è in difficoltà ed è altrettanto giusto che chi riceve aiuto possa darsi da fare in favore della comunità che lo accoglie.

L’instaurazione di questo rapporto è necessaria per abbattere le barriere ideologiche e costruire una relazione sana tra ospitato ed ospitante. I 35 Euro al giorno che i cittadini italiani pagano per ogni profugo saranno spesi più volentieri nel momento in cui allo spirito di solidarietà verrà affiancata la consapevolezza del fatto che la persona accolta è pronta a dare il suo contributo.

Occorre rigettare tutte le impostazioni sempliciste e populiste. Sono troppi gli slogan dal sapore elettorale che banalizzano situazioni fin troppo complesse. E tutto questo viene fatto perseguendo interessi politici, di parte. Tali dinamiche, sviluppate alle spalle dei bisognosi e dei contribuenti, vanno respinte in modo netto, ma, al contempo, occorre agire attuando proposte di buon senso.

Dobbiamo essere consapevoli che i problemi pratici, contingenti, sono notevoli. Da una parte è necessario snellire i procedimenti burocratici mentre d’altra parte dobbiamo dotarci degli strumenti adeguati affinché i profughi possano imparare l’italiano e l’educazione civica parallelamente allo svolgimento dei lavori di pubblica utilità. Pur con tutte le difficoltà, questa è la strada da seguire.

Insomma, meglio tardi che mai! Sarebbe il caso che i ministri e i parlamentari ascoltassero più spesso istanze e idee che provengono dai territori. Per due anni l’ex ministro degli Interni Alfano è stato indifferente rispetto a questo problema.

Il fatto che ora venga preso in considerazione è motivo di orgoglio per l’Amministrazione Comunale dozzese, perché la nostra proposta si è rilevata sensata e lungimirante.

Ringraziando, porgo cordiali saluti.

Il Sindaco di Dozza Luca Albertazzi

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