La Fiom sposta la manifestazione al 18 febbraio By Angelo Gentilini

Iniziativa posticipata di una settimana per il maltempo. Corteo da piazza della Repubblica, conclusioni a San Giovanni. Scontro con la Fiat e riforma del lavoro al centro della protesta. Landini: “C’è un attacco alla democrazia”.
La manifestazione nazionale della Fiom inizialmente prevista per l’11 febbraio, poi slittata per l’emergenza maltempo, si terrà a Roma il sabato successivo, 18 febbraio. Partenza del corteo da piazza della Repubblica, conclusioni in piazza San Giovanni. Lo annuncia il leader delle tute blu Cgil, Maurizio Landini, sottolineando che alle ragioni per cui è scattata la protesta (“tutte riconfermate a partire dallo scontro con Fiat”), si aggiunge il tema di più stretta attualità dell’articolo 18.
Esplicito il titolo della manifestazione: democrazia al lavoro. “C’è un attacco alla democrazia, al lavoro e nel paese, c’è un attacco ai diritti e sopratutto un problema a creare nuovi posti di lavoro”, aggiunge Landini guardando non solo alla Fiat e al contratto firmato da Fim e Uilm fuori da quello nazionale, ma anche all’art.8 della manovra dello scorso luglio con cui l’esecutivo Berlusconi sancì la possibilità di derogare ai contratti e in questo senso “legato a filo doppio con il tentativo di mettere mano all’articolo 18″.
Un attacco, dice ancora Landini, reso evidente anche dalla riforma delle pensioni varata dal governo Monti. “Il sistema contributivo è una follia sopratutto per i precari”, ribadisce il sindacalista, ricordando quale sia il rischio per gli esodati: “Oggi 70-80 mila lavoratori che avevano stretto accordi per l’accompagnamento alla pensione rischiano di restare senza lavoro né ammortizzatori sociali con la possibilità che si apra ai licenziamenti come dimostra la volontà di mettere mano all’articolo 18″.
www.rassegna.it

Riconquistare il contratto nazionale a partire dalla Fiat, estendere i diritti e l’occupazione, garantire il reddito e la cittadinanza. Difendere le libertà sindacali, la democrazia e aprire un costruttivo dibattito e confronto su che tipo di sviluppo e sul reale sviluppo sostenibile. Queste sono le principali ragioni che hanno portato la Fiom-Cgil ad organizzare una manifestazione nazionale a Roma, con corteo da Piazza della Repubblica a Piazza S. Giovanni dove ci saranno letture ed interventi di lavoratori, lavoratrici e Dirigenti sindacali. Già nel percorso di avvicinamento la Fiom-Cgil ha raccolto innumerevoli consensi da parte di intellettuali, politici, giornalisti, economisti, lavoratori e lavoratrici metalmeccanici e di altre categorie.
LA FIOM-CGIL C’E'… VIENI CON NOI!!!

Da Imola partenza pullman ore 7,00 parcheggio bocciofila Viale Saffi.
Per info e partecipazione telefona: 0542/605611 – 0542/605641.

A. G.

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  1. Mario Zaccherini says:

    Come nel 2010: quando la democrazia è in pericolo possiamo sempre contare sull’aiuto della Fiom-Cgil.
    Condivido totalmente l’appello lanciato dalla Fiom-Cgil attraverso le parole dell’amico Angelo Gentilini (angelogentilini.blogspot.com) e aggiungo un ulteriore appello ai giovani: riempire Piazza San Giovanni avrà un valore simbolico enorme perchè, esattamente come nel 2010, misurerà la volontà del popolo italiano, libero da obblighi e furbizie di partito, nel voler continuare a vivere in uno Stato dove la Democrazia è presente nei luoghi di lavoro.
    Tutti gli italiani, ma in particolare le nuove generazioni, dovranno unirsi per mandare questo messaggio al Governo e ai partiti che lo sostengono sperando che, in particolare nel Pd, si abbandonino gli interessi di bottega a favore degli interessi generali.
    Tra i vari obiettivi, per chi è di sinistra, anche quello di “rafforzare” la zona pulita e democratica al 100% del Partito Democratico.

    Mario Zaccherini

  2. Mario Zaccherini says:

    Pubblico un ulteriore intervento di Angelo Gentilini:

    Vi inoltro in allegato il volantino sull’iniziativa della Fiom-Cgil di Imola, in calendario per mercoledi 15 febbraio alle ore 20,30 presso la Camera del Lavoro di Imola.
    Non è nostra intenzione mollare sulle questioni legate alla democrazia e ai diritti e libertà sindacali sanciti dalla Costituzione Italiana. Inoltre l’eliminazione dell’ art.18 è strumentale ed è una scelta strettamente politica e non economica. Ricordiamo che l’art 18 è parte dello Statuto dei lavoratori affermatosi nel 1970, dopo un periodo di durissime lotte. Allora l’Italia era al trentesimo posto della classifica mondiale dei paesi industrializzati e 20 anni dopo nonostante l’art 18 siamo passati al 6°-7° posto della classifica . In questi anni le aziende difronte a crisi di varia natura hanno potuto licenziare nel rispetto delle due leggi che regolano una i licenziamenti individuali ( la 604), l’altra quelli collettivi ( la 223). Servirebbe aprire un sereno confronto sulla redistribuzione della ricchezza e del lavoro e a tal proposito evidenziamo che nel 2008 in Germania si sono ridotti gli orari di lavoro anche fino a 24 ore settimanali e che a regime produttivo normale l’orario medio settimanale è di 36 ore a settimana. La Germania è un esempio di come si possano tenere quote di mercato senza alienare i diritti, gli stipendi ed il welfare ma puntando proprio sulla coesione e condivisione sociale, in effetti fù proprio lo Stato tedesco a sostenere nel 2008 la parte mancante delle retribuzioni dei lavoratori coinvolti in riduzioni di orario. E’ anche risaputo che il potere di acquisto degli stipendi è fondamentale per tenere alta la domanda interna del mercato, in Italia più che altrove dato che l’80% della nostra economia è legata alla domanda interna. E facciamo presente che a fine anni 70 nelle retribuzioni dei lavoratori dipendenti andava il 74% del Pil e il debito pubblico era al 60%. Ora il debito è sopra al 120% nonostante che nelle retribuzioni dei lavoratori dipendenti venga redistribuito solo il 45% del Pil, perciò è evidente che le responsabilità stanno da un altra parte. Di questo e delle realtà che vivono dal vivo i lavoratori e lavoratrici ne vogliamo parlare insieme il 15 febbraio 2012 , saranno presenti lavoratori e Delegati sindacali del gruppo Fiat e concluderà i lavori Giorgio Airaudo, Responsabile Nazionale Fiom gruppo Fiat.
    Angelo Gentilini.
    Fiom Cgil Imola.

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