CGIL FAENZA – COMUNICATO STAMPA


E’ passato oramai un anno da quel 29 gennaio 2010, giornata nella quale tutti assieme, Organizzazioni Sindacali e Istituzioni, organizzammo quel Tavolo Istituzionale a Faenza, nel quale prendemmo posizione e   cercammo di respingere la volontà dell’azienda Golden Lady di chiudere lo stabilimento Omsa di Faenza e di licenziare i 347 lavoratori.

Chi ne parla è Idilio Galeotti Coordinatore della Cgil di Faenza.

In questo anno sono successe tante cose, è stato firmato un anno di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività, accordo siglato il 14 marzo al Ministero del Lavoro, nel quale è previsto il secondo anno entro la scadenza del primo (il 14 marzo 2011) verranno ricollocate almeno il 30% del personale che equivale a 104 lavoratori.

Questo vincolo era dettato dal fatto che l’azienda nell’accordo si è impegnata nel portare proposte concrete occupazionali per i lavoratori Omsa, ma purtroppo ad oggi, sembra che su questo versante il tempo si sia fermato, tante sono state le promesse, si sentito parlare di tante possibili soluzioni, ma sono risultate tutte fasulle, e questo oltre al danno c’è la beffa, in quanto ad oggi non c’è nulla di concreto e attualmente non abbiamo nessun piano industriale che possa concretamente ridare occupazione ai lavoratori.

In questo anno, come Organizzazioni Sindacali e lavoratori, abbiamo organizzato diverse iniziative a sostegno della vertenza Omsa, facendogli assumere una valenza Nazionale.

Penso ai  freddissimi cinquantacinque giorni di presidio davanti ai cancelli Omsa, nel quale le lavoratrici compatte si alternavano per garantire giorno e notte la presenza, come alla manifestazione a  Faenza nella quale si respingeva con forza l’impostazione aziendale di chiusura. Inoltre alle tante trasmissioni televisive e mezzo stampa, come all’intervento a “Striscia la Notizia” dove abbiamo evidenziato il malessere che i lavoratori stavano vivendo, o all’importante appuntamento mediatico visto da milioni di persone al Pala Dozza di Bologna nel quale l’intervento delle lavoratrici nella trasmissione Anno Zero, ricevette commoventi segnale di solidarietà.

Sempre con la trasmissione condotta da Santoro abbiamo effettuato un importante collegamento dal teatro Masini, con l’aggiunta di interviste e filmati che documentavano la situazione concreta di vita di alcune lavoratrici, ed ancora “Porta a Porta” dove si è messo in evidenza il dramma di chi perde il lavoro da un’azienda non in crisi, ma non c’è nessuna legislazione a loro tutela.

Abbiamo inoltre lavorato nel cercare di mettere assieme le problematiche del lavoro e della vertenza Omsa come simbolo di lotta per l’intera comunità territoriale, agendo con altri aspetti della società, come la cultura, la musica, le arti nel suo insieme.

Penso al concerto organizzato dal Mei nella sala mensa della gemos di Faenza, nel quale si sono raccolte l’adesione di oltre settanta gruppi musicali a solidarietà delle lavoratrici, o alla presentazione del film “We want Sex” nel quale si narra di un fatto realmente accaduto in Inghilterra dove 180 lavoratrici venivano declassate di livello, come non collegarlo con aspetti ancora più  drammatici alla vertenza Omsa.

Alla manifestazione del Mei, per cui nelle giornate si sono susseguiti incontri che affrontavano i temi del lavoro, fino serata più importante con concerto in piazza del Popolo dedicata al lavoro e  all’Omsa. L’evento era la fase conclusiva di un concorso canoro a livello Nazionale sull’Omsa, e nella quale si sono esibiti i finalisti del concorso con in testa i Khorakhanè, risultati  vincitori con la canzone dal titolo “Ma quale Crisi”, cantata alcuni giorni prima in anteprima davanti allo stabilimento Omsa.

Il giorno successivo si svolgeva il concerto della cantautrice Giovanna Marini che assieme alla banda del Testaccio si sono esibiti in pizza a Faenza, con canti popolari e sociali e dedicato il concerto alle lavoratrici Omsa

E poi tantissimo altro dalle Brigate Teatrali, organizzate dal teatro “Due Mondi” che in collaborazione con una compagnia teatrale Francese “De l’Unitè”.                                                                               Il mondo artistico del teatro Due Mondi ha   portato  alla ribalta la vertenza nelle vie e piazze di Faenza, coinvolgendo le lavoratrici che si sono prestate ad improvvisarsi attrici, mettendosi a disposizione per dare anche su questo versante risalto alla loro causa. Aspetto che si è concretizzato la settimana scorsa con il video molto toccante della regista  Lisa Tormena dal titolo”Licenziata” e dal filmato “Al Lavoro”nel quale si approfondiva il tema con considerazioni da parte di lavoratrici, ma anche da esponenti della cultura in riferimento al taglio sociale dell’iniziativa e a supporto della vertenza delle  lavoratrici.

Poi ancora l’iniziativa di venerdì scorso di Magistratura Democratica assieme a Ager (avvocati giuslavoristi dell’Emilia Romagna)hanno organizzato nella sala Consigliare di Faenza un convegno dal titolo: “Le gambe dell’economia: processi di delocalizzazione, iniziativa economica e funzione sociale della proprietà privata. Il caso Omsa.” nel quale si sono affrontati temi scottanti a riguardo delle responsabilità delle imprese, anche non in crisi come è il caso Omsa che intendono chiudere stabilimenti e licenziando lavoratrici senza avere nessun vincolo di legge che li possa frenare, ma che di fatto dovrebbero avere vincoli per lo meni morali dall’art. 41 della stessa costituzione Italiana.

Inoltre tante interviste andate in onda sulla Rai Nazionale, attraverso telegiornali, trasmissioni come “Cominciamo Bene” di Mirabella, Linea Notte, come i tanti servizi nei Telegiornali e testate giornalistiche a livello Nazionale, Regionali e Locali e tanto altro ancora.

Queste iniziative hanno creato un’attenzione e solidarietà in tutto il territorio nazionale, al punto che  siamo stati chiamati e tutt’ora veniamo coinvolti come lavoratori e sindacato ad eventi e iniziative dal Piemonte alla Sicilia, nelle quali la vertenza Omsa  assume una valenza simbolica di donne che si battono a difesa del loro posto di lavoro.

E’ come ripercorrere giorni mesi di storia con queste lavoratrici, nei quali finito la singola iniziativa, si ripartiva per organizzare altri eventi o iniziative Sindacali che potessero far parlare di questa vertenza, avendo ben chiaro un obiettivo ripartire avendo ben in mente il vero obiettivo ridare il lavoro ai 347 lavoratori dell’Omsa.

E per questo motivo come Organizzazioni Sindacali siamo ancora qui ad organizzare l’iniziativa di giovedì 27 gennaio prossimo alla quale noi diamo massima importanza.

Si tratta di dare un segnale forte alla proprietà Golden Lady, nel dire così non va  bene, i lavoratori, i sindacati sono insoddisfatti di come procede il confronto e di come questa azienda continua a tergiversare avanzando ipotesi di proposte, mai risultate credibili e veritiere per ridare occupazione ai lavoratori.

L’azienda ancora una volta il 22 dicembre scorso si era impegnata a portare al Tavolo Ministeriale una proposta che avrebbe dovuto ricollocare una parte consistente di lavoratori, ma ad oggi non solo non sappiamo nulla, ma non è stato possibile fissare la data dell’incontro che a questo punto si sposterà sicuramente a febbraio.

Noi chiediamo che la vertenza Omsa venga affrontato rovesciando l’impostazione dell’azienda che tende a sostenere che chiude lo stabilimento di Faenza lasciando a casa 347  persone e poi vende lo stabilimento, magari con un cambio di destinazione d’uso guadagnandoci parecchi milioni di euro e poi vediamo se c’è magari qualcosa per i lavoratori.

Noi pensiamo appunto che il confronto vada rovesciato, partendo dall’occupazione dei lavoratori di tutti i lavoratori a cui poi collegare tutto il resto,e senza un piano industriale serio e senza garanzie occupazionali il nostro parere su ogni operazione che l’azienda intende fare a suo profitto per noi sarà negativo, sia come Organizzazioni Sindacali e ma mi sento di poter dire anche col pieno appoggio di tutti i livelli Istituzionali.

Ed anche per queste ragioni ritengo che anche nella giornata di giovedì 27 dovremo come Organizzazioni Sindacali manifestare la nostra insoddisfazione sullo stato del confronto e decidere e programmare  iniziative, da realizzare qualora ancora una volta non vi fossero al prossimo incontro riposte occupazionali credibili per tutte le lavoratrici e lavoratori dell’Omsa.

Idilio Galeotti – Coordinatore Cgil Confederale Comprensorio Faentino.

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