IL COMITATO PER IL DIRITTO ALLA SALVAGUARDIA DELLA SALUTE NON LASCIA ANZI, RADDOPPIA LA LOTTA

E’ stato richiesto al Presidente del Circondario Imolese Manca un incontro per la consegna delle oltre 2000 firme per il mantenimento del servizio 118 notturno dell’ambulanza Imola 37

Prosegue l’attività del comitato imolese per il diritto alla salvaguardia della salute, il comitato infatti, nella riunione del 14 dicembre u.s. ha deciso di rilanciare con forza la sua azione in difesa di un diritto fondamentale come quello alla salute, che è e deve rimanere, un bene pubblico.

Durante la riunione è stato constatato che dal 5 Dicembre dalle 20 alle 8 a Medicina è stata sostituita l’ambulanza “Imola 37” del 118 ( categoria ILS : 1 autista soccorritore+1 infermiere ) con un ambulanza della Croce Rossa Italiana ( categoria BLS : autista e soccorritore volontari o stipendiati , al momento i volontari sarebbero il 20% ). La lacuna causata dall’assenza del personale professionale infermieristico del 118 sta facendo sì che molto più spesso di prima debba essere chiamato anche il “soccorso avanzato” denominato automedica, con medico e/o infermiere a bordo. Quindi paradossalmente, aver tolto personale professionale dalla strada, obbliga ALTRO personale ad intervenire in appoggio. Questa esperienza di sostituzione del servizio di 118 con la Croce Rossa Italiana viene intesa comesperimentazione che, se verrà giudicata positiva, verrà estesa a tutto il circondario (4 ambulanze in totale).

A conferma di questa volontà politica di esternalizzazione vi è anche il recente spostamento del materiale di emergenza 118 dall’ospedale di Imola alla sede della CRI, dove sosteranno anche le ambulanze 118 rimaste, ed il relativo personale; questo la dice lunga su quale sia l’obiettivo finale della ristrutturazione in corso.

Ci teniamo sempre a sottolineare che a breve la Croce Rossa verrà privatizzata: ”Un patrimonio economico e un grande ente che garantisce assistenza e servizi ai cittadini, il coordinamento e la forza di 150mila volontari, verranno cosi’ assoggettati a logiche economiche inconciliabili con le ragioni sociali della Cri (Rossana Dettori, Fp-Cgil ). Questo percorso porterà quindi, se mantenuto tale, alla inevitabile privatizzazione del servizio di emergenza dell’AUSL in tempi brevi!

Per questo il comitato ha rilanciato il suo impegno e da gennaio, inizieranno una serie di eventi tesi a coinvolgere ed informare i cittadini, per discutere assieme a loro quali proposte fare e come cambiare questo piano aziandalistico che smantella la sanità pubblica del circondario partendo dai servizi di primo soccorso.

All’interno del Consiglio Comunale di Imola è stato avviato un percorso per istituire un tavolo di lavoro nel quale si entrerà nel merito della riforma dell’AUSL del Circondario Imolese, al quale il Comitato chiederà di partecipare; il Comitato ritiene infatti che le scelte riguardanti la salute dei cittadini debbano essere discusse all’interno dei tavoli della politica locale ma principalmente in assemblee con la cittadinanza; il livello assembleare e le proposte scaturite verranno poi portate al tavolo nel quale quindi il comitato si farà portavoce della volontà e necessità della gente.

Primo passo dell’ingresso della volontà popolare nella politica locale, è la richiesta di consegna al Presidente del Circondario di Imola Manca delle oltre 2000 firme raccolte a sostegno del mantenimento del servizio notturno del 118 e della sua postazione “Imola 37” (speriamo che ci accolga perchè a tutt’ora non ha risposta alla nostra richiesta di incontro); proseguiremo poi con incontri assieme ai forum imolesi e con un tour del circondario per riunioni pubbliche sul tema del piano attuativo dell’AUSL, dove spiegheremo come cambierà in concreto il servizio.

Ribadiamo che la nostra non è una crociata contro la C.R.I. ed i suoi volontari che svolgono un lavoro importantissimo di supporto all’attività del 118, tuttavia non accettiamo l’esternalizzazione dei servizi come via più semplice per aggiustare i conti o placare il dissenso.Il modello Lombardia (più volte portato ad esempio in questi mesi) non ci piace e non lo vogliamo!!

L’esternalizzazione e la privatizzazione hanno già dimostrato in questi anni come, non solo non costino di meno, ma abbassino la qualità dei servizi per il cittadino.

ribadiamo i nostri:

NO ai tagli del governo alla sanità che comprometteranno sempre di più i servizi ai cittadini,

NO ai tagli locali ai servizi di base e al mantenimento dei privilegi dei dirigenti,

SI alla sanità pubblica.

Comitato imolese per il diritto alla salvaguardia della Salute.

Comitatoambulanza118@gmail.com

3284597133

Comitato imolese per il diritto alla Salvaguardia della Salute: Associazione i Picari di Medicina, Comitato per la salubrità ambientale di Medicina, Legambiente ImolaMedicina, CISL Funzione Pubblica Imola, UIL Imola, CGIL Funzione Pubblica Imola, CGIL Medici, medicinAlternativa, PRC Medicina e Imola, PDCI Imola, Sinistra Ecologia e Libertà, Italia dei Valori, Movimento 5 stelle Imola, Federazione PSI Imola e Medicina, Lista civica Buon Senso di Mordano, AICS Imola, Ecologisti e reti civiche Medicina, Andrea Zucchini (vicepresidente del Consiglio Comunale di Imola), Pensieri Democratici.

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  1. simona gasperini coen says:

    ho sempre studiato che la buona politica, forse non più così presente in Italia, non può puntare solo sul consenso immediato: altrimenti si snatura in demagogia e essere presenti con i banchetti in piazza raccoglie consenso immediato, raccoglie energia pulita che deve essere messa in circolazione. Questa ondata deve essere l’occio che consente all’opinione pubblica di allargare il proprio orizzone. Su di una questione difficile e cruciale come quella dell’efficienza dell’amministrazione pubblica e nel particolare della Ambulanza 37 di Imola, limitarci a fare l0opposizione al Sindaco Daniele Manca e al suo staff per le loro trovate mediatiche effimere, per le loro sparate cone i comunicati di Castellari e la Sassi, per i loro difetti di competenza specifica sarebbe forse più redditizionsul piano del consenso immediato nel nocciolo duro dei partiti presenti nella battaglia, ma di fatto non porterebbe che al procrastinare il fatto. Il dialogo con il PD bisogna istaurarlo, curarlo e bisogna avere fiducia, seppur non lasciando perdere l’obiettivo: l’ambulanza 118 è la percezione di una maggiore sicurezza nel cittadino rispetto alla Croce Rossa. Bisogna ora parlare all’elettorato del PD, a quello zoccolo duro che respira ancora, in questa città delle cooperative rosse che hanno riempito e ancora continuano a farlo, tanti frigo di molte case. Bisogna parlare a loro. So anche io che la fiducia di quella larga maggioranza non è cosa possibile nel giro di poco tempo: occorre sapersi accreditare presso di essa con un’opera paziente di elaborazione e discussione, con uan strategia costante. Occorre sporcarsi le mani nel dialogo con la maggioranza su di una riforma del territorio co probabilmente è impossibile fare senza un impegno bipartisan duraturo. Siamo tutti cittadini, ma soprattutto siamo tutti possibili utenti di quella ambulanze che si vuole togliere. Non sarà facile, ma siamo credibili.

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