AMBULENTA By MARIO ZACCHERINI

Buon 2012 a tutti.

Il 2011 verrà ricordato come l’anno dell’ambulanza: tra lamentele, polemiche e manifestazioni, i cittadini del Circondario imolese hanno avuto, e avranno ancora, occasione di discutere di sanità a 360 gradi.

Come ogni italiano medio è un Commissario Tecnico di calcio, ora ogni cittadino del nostro Circondario, da Castel del Rio a S.Antonio, passando per Imola, Medicina, Castel San Pietro e tutti gli altri centri abitati è un “tecnico” sanitario. Sappiamo tutto di flebo, elettrocardiogrammi, defibrillatori, 118, codici verdi, bianchi, gialli, rossi, Croce Rossa, dialisi, infermieri, medici, para medici, para qualche cosa, cateteri e clisteri (purtroppo non esiste il volontario selettivo per gli ultimi due “strumenti” medici).

Sappiamo tutto, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo. Sui quotidiani locali di oggi lunedì 02 gennaio 2012 ha trovato spazio una notizia veramente curiosa. Riporto il sunto dell’episodio. Sabato 31 dicembre 2011, in pieno centro imolese, casualmente dove si è conclusa la manifestazione a favore della sanità pubblica il 3 dicembre, un anziano in bicicletta è caduto rovinosamente sull’asfalto lamentando, come conseguenza, dolore al capo e ad un braccio. Le testate hanno raccolto la testimonianza di Manuel Caiconti presente sul luogo. Dopo aver messo in sicurezza il malcapitato è stato richiesto l’intervento del 118. Premesso che erano le 13,15 di una giornata soleggiata, priva di neve/ghiaccio, venti di tempesta, terremoti, tsunami e la profezia dei Maya è data per la fine del 2012, si è atteso serenamente l’intervento del pronto intervento. L’uomo, da quello che si legge, non è mai stato in pericolo di vita anche sei nei soccorritori, saputo che il signore era convalescente da un importante intervento chirurgico, si è generato un po’ di preoccupazione nel constatare che l’infortunato stava entrando in uno stato confusionale. Apprensione terminata con l’arrivo dell’ambulanza.

Il problema denunciato è che, tra chiamata ed intervento, sono passati 35 minuti. Se l’episodio riportato dai quotidiani corrisponde completamente al vero una domanda nasce spontanea: perché 35 minuti? La domanda ovviamente non è girata ai politici locali perché, dopo aver dimostrato una forte dose di pressapochismo nello spiegare le cause del taglio della famosa ambulanza Imola 37, il destinatario deve essere l’Asl.

Il Comitato a tutela della sanità ha cercato a più riprese di organizzare incontri pubblici con i dirigenti sanitari anche per rendere “didattici” gli argomenti di maggior interesse da parte dei cittadini; di certo, tra gli argomenti che maggiormente generano apprensioni e/o paure, vi é il tema sui tempi di intervento.

Nel caso specifico sarebbe interessante sapere (capire) chi decide che i tempi intervento, per un infortunato anziano, siano così lunghi. Ammesso che l’anziano sia stato “battezzato” codice verde è umano che venga lasciato in stato di abbandono per 35 lunghi minuti in un centro storico? Da profano l’unica spiegazione che mi viene in mente è che in quei minuti le 4 ambulanze del Circondario fossero tutte impegnate in interventi dove vite umane erano messe seriamente a repentaglio. Epperò, se anche lo scenario fosse quello, non posso dimenticare che la politica mi/ci ha raccontato che viviamo in un sistema integrato perennemente in movimento dotato di ambulanze, elicotteri, riposizionamenti continui……(mi permetto di citare la politica solo in questo passaggio perché lo scopo dell’intervento non è quello di creare polemica sterile, ma capire la ragione di certe situazioni. Belli i tempi del governo Berlusconi responsabile di tutti i tagli e problemi del paese, ora, con Monti e la sua maggioranza, non si parla più di tagli alla sanità…).

Credo che il tempo di attesa (mi risulta dovrebbe essere di 8 minuti) subìto dall’anziano sia stato umanamente troppo lungo e che almeno, la situazione vissuta, meriti di essere spiegata nei dettagli dai dirigenti sanitari in quanto, se sono presenti elementi straordinari di impedimento al soccorso vanno argomentati, se invece è la fotografia di una prassi, allora qualche cosa bisognerà fare per migliorare la sicurezza del territorio.

Ps

La notizia dell’episodio é stata riportata dal Resto del Carlino, Il Corriere di Imola e la Voce.

Mario Zaccherini

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  1. Manuel Caiconti says:

    Ciao Mario, salve a tutti,
    una parte delle risposte che Mario cerca sono state date oggi pomeriggio dall’ASL, o meglio, da un non meglio identificato “ufficio stampa”…

    Basta leggerlo tra le righe, quel comunicato stampa, per avere, purtroppo, molte risposte…

    Manuel Caiconti.

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