IL DIO PISTONE By MARIO ZACCHERINI

La recente scoperta di un gruppo di ricercatori dell’Università di Bologna ha sorpreso, ma non del tutto, la società civile imolese.

Un gruppo di antropologi, famosi per avere scoperto due tribù date per scomparse nell’Amazzonia, sono tornati sulle prime pagine dei media nazionali  annunciando che un’antica religione pagana ancora vive sulle rive del Santerno.

Questa religione si richiama al mito del Dio Pistone, divinità lunare, precedente a Lusaset e a tutte le genealogie divine conosciute.

Secondo i ricercatori si sviluppo’ durante il “l’era del del piombo” periodo storico non ancora approfondito, ma che ha lasciato traccia nel genoma di qualche popolazione Indo europea.

Ora la scienza ha scoperto il cuore e la capitale di questa religione: l’attuale Imola.

A differenza delle religioni tradizionali non esistono reperti scritti o libri divini, sostituiti da tradizioni  ipno-verbali di riconoscimento.

I Pistoncini si riconoscono grazie ad un suono ancestrale simile ad un “broom broom”.

Secondo la tradizione, tanto cara ai Pistoncini, prima era il buio poi, all’improvviso, il Dio Pistone illuminò le tenebre e generò l’Autodromo e l’universo.

I Sacerdoti (Gran Pistoni) sostengono che sull’asfalto dell’Autodromo sono ben individuabili impronte di Dinosauri, Brontosauri ed anche del mitico BroomSauro famoso perché correva impennando le zampe anteriori.

Questa religione, forse per la presenza del piombo, non ama dialogare con le altre.

Spesso, durante i loro rituali, disturbano pesantemente le attività degli altri credi e, quando molto cortesemente ricevono lamentele, rispondono sempre con un “noi siamo arrivati prima di Voi, di Maometto, di Cristo e di Zeus, se non vi va bene questa realtà potete andare a professare in altri luoghi”.

Pare che lo stesso Virgilio, in maniera criptica, abbia scritto dell’Autodromo nelle celebri Bucoliche.

Non solo: secondo i ricercatori esiste un Vangelo Apocrifo, scritto da Cilindro Ottano, secondo il quale il patimento di Gesù non avvenne sul Golgota, ma sulla Curva della Piratella e, da questo episodio, sarebbe nato il rito della “perpetua” ovvero ricordare tutti i giorni ai bambini delle Pelloni Tabanelli che si nasce per soffrire.

Non tutto il mondo scientifico  ha riconosciuto la scoperta: mancano elementi per “certificare” la scoperta.

Per esempio non si spiega come mai manchi una cronologia degli sciamani che hanno guidato gli adepti. Se è vero che economicamente sono riusciti a sopravvivere facendo sempre “broom broom” ai potenti del momento (con Pilato contro Gesù, con la Chiesa contro Galileo, con Mago Otelma contro la Scienza ecc ecc) è anche vero che i rapporti orizzontali e verticali, al loro interno, non sono ancora stati chiariti del tutto.

Si è scoperto che verticalmente amano raccontare delle favole usando, come parole chiave, espressioni tipiche come “e poi c’è l’indotto”, oppure “il grande evento è sempre in rimessa”, di più “deve pagare lo Stato”, infine “Monza è un’aberrazione del pensiero originario del Dio Pistone”.

A livello orizzontale utilizzano il linguaggio del grottesco.

Un esempio: L’Assessore Brienza si presenta al Ministro Fedeli ed entrambe sono intimamente convinte di avere raggiunto tali poltrone grazie alle loro capacità umane. Situazione reale nel mondo dei Pistoncini, ma assurda e dannosa nel mondo reale dove vivono gli studenti delle Pelloni Tabanelli e gli studenti mandati a pulire i gabinetti tramite l’Alternanza Studio Lavoro…….

Insomma la setta del Dio Pistone rappresenta il negativo delle vecchie pellicole fotografiche, ovvero catturano il reale, ma con occhi diversi.

Nelle ultime ore è emerso un dubbio dialogando con un ricercatore: secondo i Pistoncini esiste, scolpita su una roccia, un messaggio del Dio Pistone che affermerebbe “Un Autodromo è per sempre”, ma la frase non sarebbe completa perché, una corrente dei Pistoncini, avrebbe cancellato a testate, in quanto non sono mai stati in gradi di costruire utensili di lavoro, il periodo successivo “purché li costi e li coglioni dei villici non troppo siano esposti”.

Secondo gli ortodossi non è stato cancellato nulla, secondo la parte più evoluta invece la frase del Dio è stata distorta.

Sempre secondo gli “evoluti” la vendetta del Dio Pistone è stata violentissima manifestandosi contro una candela della Ferrari F1.

Personalmente, non avendo piombo nel sangue, non voglio entrare nel merito………epperò l’episodio della candela è vero.

Come è vero che anche il leggendario Bud Spencer sia stato un adepto del “broom broom”

https://youtu.be/QRl-LiF1VsU?t=50s

Non sarà che………

Mario Zaccherini

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Filed Under: Diritti civili e libertà personali

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  1. Luca Bartolucci says:

    La magia dello sguardo dentro il casco, il salto del cordolo alla moviola, le pieghe in derapata, il briciolame di nero gomma all’esterno curva e gli odori pungenti di idrocarburi policiclici esplosi dentro quella camera di metallo a temperature stratosferiche……. Poesia, vero? Facile, quando il mito è stato cementato in decenni di idolatria, ore e ore di immagini sparate nelle case attraverso il tubo catodico tutte le domeniche, i commenti, le notizie del TG. Mario (e qualche altro anacronistico e irriverente amico) non penserai mica davvero di poter ridicolizzare un mito? Il mito del progresso a portata di divano e parcheggiato nel garage! Mario, ma quanto sei illuso? LucaBa

  2. guerrino frontali says:

    Caro Mario,
    gradevole e lieve (in alcuni passaggi greve)la Tua ironia. Ti informo che nella parte minore della stampa minore locale compare l’intervento assai motivato di sostenitori dell’attività dell’autodromo come portatrice di ricchezza per la città (sic!). Tanto da prefigurare una lista alle prossime elezioni municipali a sostegno di convinzioni serie e motivate. In detto annunci si sorvola serenamente sulle condizioni di vita dei residenti viciniori, sulle arrabbiature di chi frequenta (o fa frequentare le Pelloni Tabanelli)in nome di un fantomatico primato tecnologico, meccanico, ingegneristico, produttivo congenito nel nostro amato territorio: frutto di secoli di intapresa alacre e produttiva sulle frontiere più avanzate della tecnologia motoristica (A sèn la téra di mutur). Un è brisa vera. Se Te t’aser al scòl, i bastird i’arvenza ignurent.Lasa averti al scòl e fai sintì che in tl’avtodrom e corr al machin che i’adruvarà lu ietar de 2050. In li sintarà, i dvigtaren curius e si cmandarà “cussel?”. E quicadon ui dgirà cagli’è machin eletrich progetedi a Imola, fabrichedi a Imola, magari vindudi in tott e mond con la testa d’Imulis.Zeo pistoni e pesto. Zero struscio dei soldi di tutti e forse vera ricchezza per la città. W Eccleston.

  3. guerrino frontali says:

    Caro Mario,
    gradevole e lieve (in alcuni passaggi greve)la Tua ironia. Ti informo che nella parte minore della stampa minore locale compare l’intervento assai motivato di sostenitori dell’attività dell’autodromo come portatrice di ricchezza per la città (sic!). Tanto da prefigurare una lista alle prossime elezioni municipali a sostegno di convinzioni serie e motivate. In detto annunci si sorvola serenamente sulle condizioni di vita dei residenti viciniori, sulle arrabbiature di chi frequenta (o fa frequentare le Pelloni Tabanelli)in nome di un fantomatico primato tecnologico, meccanico, ingegneristico, produttivo congenito nel nostro amato territorio: frutto di secoli di intapresa alacre e produttiva sulle frontiere più avanzate della tecnologia motoristica (A sèn la téra di mutur). Un è brisa vera. Se Te t’aser al scòl, i bastird i’arvenza ignurent.Lasa averti al scòl e fai sintì che in tl’avtodrom e corr al machin che i’adruvarà lu ietar de 2050. In li sintarà, i dvigtaren curius e si cmandarà “cussel?”. E quicadon ui dgirà cagli’è machin eletrich progetedi a Imola, fabrichedi a Imola, magari vindudi in tott e mond con la testa d’Imulis.Zero pistoni e pestoni. Zero struscio dei soldi di tutti e forse vera ricchezza per la città. W Eccleston.

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