AUTODROMO IERI E OGGI: LA VERITA’ By MARIO ZACCHERINI

Uno dei dati maggiormente contestati al Comitato Cittadini per un Autodromo Diverso è legato all’affermazione “una volta l’impianto produceva meno rumore”.

Tra una risata, un non è vero ed un, ma cosa dite, non si è mai riusciti ad approfondire questo aspetto importante.

Importante perché porta ad immaginare non come fantasia, ma come realtà, in quanto già vissuta, un equilibrio tra Autodromo e città.

Una volta, sembra l’inizio di una favola, le richieste del Comitato erano semplicemente la regola di convivenza.

Una volta, spiace dirlo, il buon senso governava le azioni dei politici.

Una volta, questa è amara, la qualità della vita dei cittadini era al primo posto nei pensieri degli amministratori.

Una volta, una volta ed ancora una volta sembra il richiamo a tempi lontanissimi, mentre, in realtà, stiamo parlando degli anni 90, precisamente di fine 1994 quando, sul periodico “Imola Notizie”, diretto da Bruno Solaroli, venne pubblicata la convenzione tra il Comune di Imola, allora guidato da De Brasi e la Sagis.

Ebbene, tale Convenzione, riassume nella sostanza le richieste del nostro Comitato, anzi certifica che le cose dette negli ultimi anni, tra sorrisini e battute velenose da parte dei supporters di Manca e Formula Imola, erano la prassi quotidiana.

Diciannove articoli inquadravano e tutelavano il rapporto tra Imola e Autodromo.

Riporto sinteticamente i punti qualificanti.

  1. Giornate rumorose: l’Art 2 è molto chiaro, perché individua in 30 (si avete letto bene, trenta) giornate annue (con esclusione delle attività di F1) rumorose l’attività. Al Sindaco è demandata la potestà di autorizzare un numero superiore di giornate in caso di comprovate ed eccezionali necessità. Questo articolo è molto importante perché da un lato è la chiave di lettura per comprendere il perché “una volta” il disagio ambientale era molto inferiore rispetto ad oggi, dall’altro è quello che “oggi” chiede il nostro Comitato.
  2. A rimarcare la differenza politica, mi spiace attaccare il futuro candidato alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, tra la politica De Brasi e quella Manca abbiamo l’Art.12. Detto articolo è dedicato all’abbattimento rumori. Riporto testualmente “La Sagis ed il Comune di Imola si impegnano ad avviare iniziative, anche in campo internazionale ed in rapporto con le altre città sedi di autodromi, al fine di decisioni per la riduzione delle emissioni rumorose delle auto di F1.

Questo articolo è la chiave di comprensione per fotografare l’approccio dei politici sul    tema Autodromo. Siamo passati da un De Brasi che ha cercato di coniugare rumore, aspetto economico e qualità della vita dei cittadini ad un Manca, forse non per colpa sua ma deve assumersi la responsabilità, che ha trasformato l’impianto in un veicolatore continuo di rumore e deficit finanziario.

  1. Oggi la Sagis è fallita e la conduzione dell’Autodromo è stata affidata da Manca a Formula Imola guidata dal Conte Uberto Selvatico Estense. Anche il rapporto tra Comune e gestore è cambiato. Quando il buon senso guidava le menti (oggi il buon senso è morto, ma anche le menti, credetemi, non godono di buona salute) il Comune vedeva nell’impianto una risorsa e come tale portatrice di danari per la comunità.

Scusate la banalità, ma a Imola di scontato sono rimaste solo le buche sulle strade cittadine. Dicevo, l’Autodromo, oltre al turismo, doveva lasciare traccia anche nelle casse comunali (una traccia nera e non rossa come negli anni Manca). Non a caso, tornando alla  Convenzione, l’Art.7 definiva in maniera chiara e netta i doveri della Sagis, obbligandola a versare, nelle nostre casse, l’8% degli incassi delle manifestazioni.

In sintesi la vecchia Convenzione fotografava un equilibrio tra rumore ed aspetti economici che, questa fa veramente sorridere, il Comitato Cittadini per un Autodromo Diverso sottoscriverebbe immediatamente, mentre, questa fa veramente piangere, i nipotini di De Brasi e collaborazionisti vari si rifiutano anche solo di mettere in discussione.

Mario Zaccherini

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